martedì 3 dicembre 2019

"GESU' DOMANDO' LORO : - QUANTI PANI AVETE? -. DISSERO : - SETTE , E POCHI PESCIOLINI -." Mt15,29-37


2 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 25,6-10a

    In quel giorno,
    preparerà il Signore degli eserciti
    per tutti i popoli, su questo monte,
    un banchetto di grasse vivande,
    un banchetto di vini eccellenti,
    di cibi succulenti, di vini raffinati.

    Egli strapperà su questo monte
    il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
    e la coltre distesa su tutte le nazioni.

    Eliminerà la morte per sempre.
    Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
    l'ignominia del suo popolo
    farà scomparire da tutta la terra,
    poiché il Signore ha parlato.

    E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
    in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
    Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
    rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
    poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 15,29-37

    In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d'Israele.

    Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
    Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.

    Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Chi di noi non ha i suoi “cinque pani e due pesci”? Tutti ne abbiamo! Se siamo disposti a metterli nelle mani del Signore, basteranno perché nel mondo ci sia un po’ più di amore, di pace, di giustizia e soprattutto di gioia. Quanta è necessaria la gioia nel mondo! Dio è capace di moltiplicare i nostri piccoli gesti di solidarietà e renderci partecipi del suo dono. (Angelus, 26 luglio 2015)

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  2. FAUSTI – E' lo stesso scenario delle beatitudini (5,1). Qui realizza quanto là ha detto : i poveri, gli affamati e gli afflitti hanno la sazietà e la consolazione del Regno.
    Là si avvicinano i discepoli, qui una folla oppressa da ogni tipo di male . E' quasi un mare di sofferenza che si riversa addosso a Lui, seduto sul monte.
    Quattro indica totalità : quattro sono gli elementi dell'universo, quattro i punti cardinali.
    Tutto il male si riversa su Gesù da ogni parte.
    L' umanità, diventata come i suoi idoli che han piedi e non camminano, occhi e non vedono, mani e non toccano, orecchi e non odono, bocca e non parlano, è gettata ai piedi di Gesù.
    Davanti a Lui, torna ad essere ciò che è, ricostituita a immagine del Vivente.
    Nel primo racconto furono i discepoli a venirgli innanzi per fargli la loro proposta di congedare le folle perché potessero procurarsi il cibo . Ora si fa innanzi Lui, per proporre loro la Sua compassione.
    La compassione è il principio di ogni Sua azione, è l'amore che sente l'altro come se stesso, Lui la esprime ai Suoi discepoli , che dovranno ricevere e dare il Suo Pane alla folla, composta da zoppi, ciechi, storpi, sordi e malati di ogni tipo.
    E' misterioso questo dimorare tre giorni , senza cibo, presso di Lui.
    Anche Lui ha dimorato nel digiuno tre giorni e tre notti, nel cuore della terra, per essere presso tutti noi.
    Nell'ascolto c'è un dimorare Suo presso di noi e nostro presso di Lui, nel mistero dell'unica Parola.
    Il Pastore riunisce attorno a Sé le pecore oppresse e sfinite ; il popolo dei poveri riceve il “pane dei figli” .
    E' troppo lungo il cammino. E' necessario proprio quel Pane che viene dal Suo digiuno di tre giorni sotto terra.
    La Sua stessa Parola in noi è seme che diventa Pane.
    I discepoli, nonostante la lezione precedente, ancora non sanno da dove viene il pane.
    La soluzione non è da cercare fuori, ma dentro la comunità,nel modo di vivere il pane che già hanno.
    Hanno 7 panini, numero perfetto. Richiama il settimo giorno della creazione, il suo compimento e ci introduce nel settimo giorno, nel riposo di Dio. Il Figlio prese i sette pani, la Sua vita è ciò che gli è dato.
    Sudore e cibo, dolore e speranza, gioia e angustia, giustizia e ingiustizia, divisione e comunione, morte e vita : tutta la nostra esistenza è contenuta nel pane di cui viviamo.
    E' tutto da prendere, non come Adamo, bensì come Gesù.
    Che “rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli...” : è il modo di vivere del Figlio, tutto ciò che è, è gioia, gratitudine e amore verso il Padre. Siccome è una lezione difficile da imparare, il Maestro comincia daccapo,ripetendo con pazienza quanto ha già fatto.
    Del Suo Pane abbiamo bisogno non una sola volta, ma sempre, ancora una
    volta, ogni giorno.
    Questo Pane è il cibo che sazia la nostra fame,
    la compassione che guarisce i nostri mali.
    Anche noi siamo chiamati a fare in tutto e sempre Eucaristia, questa è la Volontà di Dio, la nostra santità, il nostro modo “altro” divino di vivere.
    Il discepolo, in forza di questo pane, può fare come il suo Maestro : darlo a tutti, perché ciascuno diventi discepolo.
    Mangiarono e furono saziati, altri pani affamano.
    Levarono sette ceste piene, numero del compimento ; prima, erano dodici : una per ogni tribù e una per ogni mese, quantità che basta per tutti e per sempre.
    Ora la qualità : pane perfetto che ci rende figli, perfetti come il Padre (5,48).

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