S. FAUSTI - Gesù è il Figlio inviato ai fratelli per testimoniare nella Sua Carne l'Amore del Padre. Chi Lo accoglie e si fa Suo fratello, accoglie il Padre e diventa figlio. La Chiesa è fatta da coloro che già Lo hanno accolto e, uniti a Lui, nell'unico Amore, con Lui e come Lui vanno verso gli altri.
S. FAUSTI – Gesù può non essere amato. Ma non può essere amato meno di un altro . Non sarebbe il Signore, da amare con tutto il cuore. Dio è Amore. Amato non in Se stesso, non sarebbe Dio e non sarebbe Amore. Amo Cristo, mia Vita, (Fil 1,21), perché Lui mi ha amato e ha dato Se stesso per me(Gal 2,20). Alla Sua Passione per me rispondo con la mia per Lui : sono stato conquistato , e anch'io corro per conquistarlo. L'amato diventa la vita di chi lo ama: gli amanti si conferiscono reciprocamente ciò che hanno e ciò che sono. “Chi non prende la sua croce” ognuno ha la sua croce , che può essere solo sua : la lotta contro il male che è in lui. Solamente Gesù, l'unico senza colpe, ha portato non la Sua, ma la nostra croce. Quando portiamo la nostra croce non siamo soli. Lui sta davanti, portando la parte più pesante, sulla quale sarà innalzato. Noi, dietro, portiamo la parte leggera, che sarà confitta a terra e su cui scenderà il Suo sangue. In questo modo collaboriamo liberamente alla Sua lotta e alla Sua vittoria, diventando simili a Lui, con la stessa dignità di Dio che è libertà, amore e servizio. Ogni uomo vuol possedere la propria vita. Ma, nella misura in cui ci riesce,diventa egoista e la perde : uccide la sua vita filiale e fraterna. “Chi avrà perso la sua vita per causa mia la troverà” la vita è da perdere. La vita non si può trattenere : vivere è inspirare ed espirare , dare gratuitamente amore come gratuitamente lo si riceve. La gratuità e la povertà , proprie della missione, sono l'astuzia escogitata da Dio per liberare nell'uomo la sua scintilla divina :la capacità di accogliere. La ricchezza e la forza provocano rapina e violenza , la povertà e la debolezza provocano accettazione e misericordia. L'apostolo si mette come Gesù nelle mani degli uomini che faranno quel che vorranno . Vive con i fratelli la stessa fiducia che con il Padre, e riconosce a ciascuno la dignità di figlio. Chi accoglie, più che dare, riceve . Riceve la dignità stessa di chi è accolto. Per questo il Signore si è fatto più piccolo di tutti : perché, accogliendolo, diventiamo come Lui, il profeta, il Giusto, il Figlio. I discepoli inviati, diventano “piccoli” come il Signore. Di essi è il Regno dei cieli. Chi li accoglie, entra nel Regno . Accoglie il Figlio e diventa figlio. Anche il minimo gesto di accoglienza – un bicchiere di acqua fresca- è gesto divino, imperituro.
Secondo libro dei Re 4,8-11.14-16a. Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. Essa disse al marito: "Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare". Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò. Eliseo replicò: "Che cosa si può fare per lei?". Ghecazi disse: "Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio". Eliseo disse: "Chiamala!". La chiamò; essa si fermò sulla porta. Allora disse: "L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio". Essa rispose: "No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva".
Salmi 89(88),2-3.16-17.18-19. Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli, perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre»; la tua fedeltà è fondata nei cieli.
Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto: esulta tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria.
Perché tu sei il vanto della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra potenza. Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d'Israele.
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 6,3-4.8-11. Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 10,37-42. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
S. FAUSTI - Gesù è il Figlio inviato ai fratelli per testimoniare nella Sua Carne l'Amore del Padre. Chi Lo accoglie e si fa Suo fratello, accoglie il Padre e diventa figlio.
RispondiEliminaLa Chiesa è fatta da coloro che già Lo hanno accolto e, uniti a Lui, nell'unico Amore, con Lui e come Lui vanno verso gli altri.
S. FAUSTI – Gesù può non essere amato. Ma non può essere amato meno di un altro . Non sarebbe il Signore, da amare con tutto il cuore. Dio è Amore. Amato non in Se stesso, non sarebbe Dio e non sarebbe Amore. Amo Cristo, mia Vita, (Fil 1,21), perché Lui mi ha amato e ha dato Se stesso per me(Gal 2,20). Alla Sua Passione per me rispondo con la mia per Lui : sono stato conquistato , e anch'io corro per conquistarlo. L'amato diventa la vita di chi lo ama: gli amanti si conferiscono reciprocamente ciò che hanno e ciò che sono.
RispondiElimina“Chi non prende la sua croce” ognuno ha la sua croce , che può essere solo sua : la lotta contro il male che è in lui. Solamente Gesù, l'unico senza colpe, ha portato non la Sua, ma la nostra croce.
Quando portiamo la nostra croce non siamo soli. Lui sta davanti, portando la parte più pesante, sulla quale sarà innalzato. Noi, dietro, portiamo la parte leggera, che sarà confitta a terra e su cui scenderà il Suo sangue.
In questo modo collaboriamo liberamente alla Sua lotta e alla Sua vittoria, diventando simili a Lui, con la stessa dignità di Dio che è libertà, amore e servizio.
Ogni uomo vuol possedere la propria vita. Ma, nella misura in cui ci riesce,diventa egoista e la perde : uccide la sua vita filiale e fraterna.
“Chi avrà perso la sua vita per causa mia la troverà” la vita è da perdere. La vita non si può trattenere : vivere è inspirare ed espirare , dare gratuitamente amore come gratuitamente lo si riceve.
La gratuità e la povertà , proprie della missione, sono l'astuzia escogitata da Dio per liberare nell'uomo la sua scintilla divina :la capacità di accogliere. La ricchezza e la forza provocano rapina e violenza , la povertà e la debolezza provocano accettazione e misericordia.
L'apostolo si mette come Gesù nelle mani degli uomini che faranno quel che vorranno . Vive con i fratelli la stessa fiducia che con il Padre, e riconosce a ciascuno la dignità di figlio.
Chi accoglie, più che dare, riceve . Riceve la dignità stessa di chi è accolto.
Per questo il Signore si è fatto più piccolo di tutti : perché, accogliendolo, diventiamo come Lui, il profeta, il Giusto, il Figlio.
I discepoli inviati, diventano “piccoli” come il Signore.
Di essi è il Regno dei cieli. Chi li accoglie, entra nel Regno . Accoglie il Figlio e diventa figlio. Anche il minimo gesto di accoglienza – un bicchiere di acqua fresca- è gesto divino, imperituro.
XIII Domenica del Tempo Ordinario
Secondo libro dei Re 4,8-11.14-16a.
Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei.
Essa disse al marito: "Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi.
Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare".
Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò.
Eliseo replicò: "Che cosa si può fare per lei?". Ghecazi disse: "Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio".
Eliseo disse: "Chiamala!". La chiamò; essa si fermò sulla porta.
Allora disse: "L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio". Essa rispose: "No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva".
Salmi 89(88),2-3.16-17.18-19.
Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre»;
la tua fedeltà è fondata nei cieli.
Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina,
o Signore, alla luce del tuo volto:
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
nella tua giustizia trova la sua gloria.
Perché tu sei il vanto della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra potenza.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d'Israele.
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 6,3-4.8-11.
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui,
sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui.
Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio.
Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 10,37-42.
Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me;
chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.
E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».