giovedì 4 settembre 2014

A - 23 DOM.T.O.


2 commenti:

  1. Ancora una volta S. Paolo è stato molto esplicito. “ Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole ; perchè chi ama il suo simile ha adempiuto la legge ; pieno compimento della legge è l'amore”. E' quello che viene chiamato il secondo inno alla carità ; il primo lo troviamo in 1^ Corinzi , capitolo 13.
    Ancora una volta ci troviamo di fronte a questa affermazione , all'importanza dell'amore vicendevole. E, come sempre, ci troviamo di fronte a una parola un po' slogan , che rischia sempre di essere un tantino svalutata sul mercato del linguaggio e sul mercato della carta scritta.
    Cosa vuol dire sperimentare, esercitare, vivere un amore vicendevole all'interno di una famiglia, all'interno di un gruppo di amici, all'interno di una comunità cristiana?
    Due cose tra le tante. La prima, l'amore vicendevole vero richiede un profondo rispetto dell'altro , profondo rispetto della sua vita , della sua storia. Non posso forzare la mano , perchè l'altro , comunque sia l'altro, diventi come me, secondo i miei gusti, secondo le mie sensibilità.
    Il nostro istinto di possesso nel confronto degli altri corre sempre questo pericolo : voler mangiare l'altro , ridurlo ai miei schemi , possederlo. Sappiamo tutti in che cosa consista dentro di noi l'istinto di possedere un altro o un'altra.
    La pratica dell'amore vicendevole richiede questo primo elemento non scavalcabile : il profondo rispetto dell'altro.
    Il secondo elemento che l'amore vicendevole concreto richiede è una sapiente capacità di intervento, un vigile intervento sull'altro. Io devo volere il bene dell'altro. Ma se è vero che devo volere il bene dell'altro, allora devo volere che l'altro sia come Dio lo vuole. Se io ti voglio bene,
    devo volere che tu sia come Dio ti vuole, altrimenti sono un pessimo amico e ti tradisco.
    Devo profondamente rispettarti e devo allora nei tuoi confronti non diventare un cane muto.
    Il rischio c'è per tutti.
    La prima lettura era molto istruttiva. Il Signore dice a Ezechiele : “Figlio dell'uomo , ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia “. Vedete, comunque vadano le cose, dobbiamo evitare sempre due scogli su cui tantissime volte i nostri rapporti personali vanno ad incagliarsi.
    Il primo scoglio è la critica. La critica è sempre il giudizio sul comportamento del prossimo fatto alle sue spalle e senza nessuna intenzione di costruire qualcosa di positivo. Noi sovente interveniamo sugli altri con la critica, oppure con il muso lungo. Di fronte alla persona che ci ferisce, al fratello che ci può aver fatto un torto, conosciamo tutta la nostra reazione , che se non stiamo attenti , è duplice : ci mettiamo a criticarlo alle spalle, o ci mettiamo a fare il muso. Io conosco le mie critiche e i miei musi ; voi, i vostri. Secondo scoglio su cui i nostri rapporti umani vanno ad incagliarsi malamente è l'indifferenza come atteggiamento di comodo nei confronti dell'altro. Sto zitto . Perchè devo andarmi a cercare delle grane che non mi competono quando vedo qualcosa che non va?. Con che diritto io posso intromettermi nella vita dell'altro ? I nostri alibi. E poi , l'altro come reagirebbe di fronte a una mia osservazione esplicita nei confronti di un suo comportamento? Tutto sommato a me sottilmente fa comodo che l'altro resti com'è. Eh sì , fratelli e sorelle , dobbiamo tutti imparare a esercitare meglio la correzione fraterna che è proprio sempre fatta da quelle due cose dette prima.
    La correzione fraterna è fatta da un profondo rispetto per l'altro e dal grande desiderio che l'altro sia come Dio lo vuole. Io voglio che tu, fratello e sorella , sia come Dio ti vuole , e quando vedo qualcosa che si intromette all'interno di questa consapevolezza, io parlo e ti dico che quel tuo comportamento non va, che devi cambiarlo. Volere che l'altro sia come Dio lo vuole, questo è bello.
    Com'è possibile ?

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  2. Gesù è stato molto caro quel giorno quando ha detto . “In verità vi dico ancora . Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualcosa, il Padre mio che è nei cieli ve
    la concederà”. La preghiera fraterna che chiede tutti i giorni la luce e la forza allo Spirito per capire meglio come Dio vuole l'altro. Che bello se i figli incominciano a pregare tutti i giorni per capire dallo Spirito come Dio vuole padre e madre; che bello quando dei figli in famiglia possono correggere papà e mamma in queste prospettive. Che non significa essere petulanti , invadenti o presuntuosi. Non è questo il discorso che ci interessa. Ma che bello quando una moglie e un marito chiedono tutti i giorni la luce e la forza dello Spirito per capire meglio come Dio vuole che sia l'altro , che Dio stesso gli ha messo accanto. ...Non vi confessate mai chiedendo perdono? Signore , perdonami perchè sono stato soltanto capace a criticare, a fare il muso e a restare indifferente perchè mi faceva comodo così... Se vogliamo che l'amore vicendevole diventi realtà concreta, allora nei confronti delle persone che Dio mi affida, io devo chiedere due doni : voglio rispettarli profondamente nella loro vita e nella loro storia , e voglio che siano come Dio li vuole.
    Questo è vivere un rapporto cristiano . Questo vuol dire poco per volta imparare a legare e a sciogliere tante cose. Bisogna proprio imparare a sciogliere tante cose. Bisogna proprio imparare a
    sciogliere i nodi dell'empietà . “ Tutto quello che legherete sopra la terra sarà anche legato in cielo”. Se tu non scioglierai i nodi dell'empietà, verissimo , tu sarai giudicato così.
    Com'è importante sciogliere i nodi dell'empietà e legare la nostra vita e la vita degli altri con la misericordia della verità.
    Questo lo chiediamo insieme perchè siamo dentro a un mondo un po' così.
    Sappiamo tutti benissimo , come vi dicevo , cosa vuol dire criticare , leggere la vita al prossimo, avere le trombe, fare i nostri musi , non parlare più, isolarci; sappiamo tutti cosa vuol dire restare indifferenti : se l'altro vive così , si comporta così, affari suoi.
    Conosciamo tutti queste cose e sappiamo tutti benissimo che una vita a due , a tre o a quattro, non si puo' reggere e non si può costruire all'interno di queste prospettive.
    Signore , aiutaci ! Dobbiamo modificare i nostri rapporti familiari , amicali , devono diventare più veri , più giusti. Non possono esserci rapporti all'insegna delle complicità , della critica, del muso lungo o del silenzio. Devono diventare , con la forza di Gesù e dell'Eucaristia, rapporti diversi.

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