Eccoci ancora una volta di fronte a questo padre che ha due figli e che ogni tanto compare. Dice al primo . “ Oggi vai a lavorare nella vigna”.Dobbiamo capirci , che cos'è questa vigna? La vigna è una parola -simbolo, può avere due significati. Certamente la vigna sta ad indicare la nostra giornata quotidiana di credenti. Figlio, vai nella tua giornata quotidiana, entra domani nel tuo lunedì. Questa vigna, questa giornata quotidiana , viene molto bene descritta da Paolo nella seconda lettura : “Non fate nulla per rivalità e vanagloria”.Quante volte ci guardiamo allo specchio in una giornata e quante volte ci ricordiamo di Dio. Facciamoci l'esame di coscienza. “ Ma ciascuno di voi consideri gli altri superiori a se stesso”. Considerare gli altri superiori a noi stessi. Questo , amici miei, non è negare le competenze e i doni che ognuno di noi ha. .. Dobbiamo considerare gli altri superiori a noi stessi perchè attraverso il prossimo è il Signore che ci viene incontro. Voi capite che il volto dell'altro, allora, è sempre il mio superiore. Questo superiore può essere per niente gradito. Può essere un povero, il nostro vicino di casa, il nostro collega di lavoro o di studio. Che piaccia o meno , è il nostro superiore, va servito, senza sentire nei suoi confronti particolari trasporti di simpatia. In quella persona tante volte indigesta Gesù vive e lì mi aspetta. Il servizio al prossimo è sempre radicato in Cristo, ha sempre forti connotazioni cristologiche. Considerare l'altro superiore a me stesso è radicarmi sempre più in Gesù.
---> Paolo continua . “Ciascuno non cerchi solo il suo interesse, ma anche quello degli altri, e poi abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo che , pur essendo Dio, si è fatto schiavo, si è fatto servo”. Tutto questo è la vigna? Sì, è la vigna. “ Figlio, oggi vai a lavorare nella vigna”. E il primo figlio risponde : “Non ne ho voglia” Ma scherziamo? Se la vigna è quella descritta prima , ci vada qualcun altro.Già, ma poi questo figlio ci ripensa e il suo no diventa un sì : va nella vigna. Ci va subito, ci va dopo un'ora, un giorno, un anno, dieci anni? Gesù si prende ben guardia di stabilire un tempo. Dio è paziente, sa che ogni sì deve passare a volte attraverso tanti no, esattamente come i bambini che prima di dire sì , dicono tanti no. Ciò che qui è importante è assumere per noi la capacità di ricrederci, di avere il santo coraggio di contraddirci, di metterci in questione e dire tante volte : ho proprio sbagliato. Arriviamo al secondo figlio che all'invito del padre di andare nella vigna, dice subito sì, ma poi non ci va. Cari amici , penso a tutte le volte che dico sì, che mi dico d'accordo con qualcuno, che consento al Vangelo : oh, Signore, quanto hai ragione. Senza poi mai cambiare in concreto di un'unghia i miei punti di vista, i miei chiodi fissi , i miei interessi personali che sono intoccabili. Guardate che tutti noi apparteniamo ancora tante volte alla casta degli intoccabili. La casta non rappresenta soltanto la politica vista in negativo, ma è costitutiva del nostro essere uomini e donne peccatori. Mettiamocelo in testa questo , e poi nel cuore. Noi siamo ancora tutti appartenenti alla casta degli intoccabili. Diciamo sì al Vangelo con la testa. Ci ragiono anche su, faccio anche dei bei ragionamenti qualche volta. Dico sì al Vangelo perchè quello che mi offre è grande; ma poi , tante volte, scegliamo la mediocrità. Le proposte forti ci fanno paura, c'è poco da fare, a patire dal cambiamento di noi stessi. Il viaggio più lungo che dobbiamo fare è il viaggio interiore, dentro di noi. Viaggio più lungo , più complicato , il più vero. “ Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Gesù”. Guardate che questo è un dono che Gesù ci fa in ogni Eucaristia. Noi in questa Eucaristia riceviamo ancora una volta dei sentimenti di Gesù. Siamo chiamati ad entrarci dentro : figlio, vai a lavorare nella vigna. Stasera, domani, dopodomani, stai sempre nei sentimenti di Gesù. Stai lì. Però non dobbiamo scoraggiarci se tante volte i nostri sì si mescolano ancora con tanti no. I due figli che abbiamo visto convivono in noi. Sono i due figli che ci portiamo tutti dentro. Siamo ancora dentro a delle alternanze. Qualche volta dei no che diventano dei sì, e tante altre volte che dei sì in concreto sono poi dei no. Vai a fare un'omelia convincente ad un avaro. Stai tranquillo che se non cambia il cuore resterà di gomma piuma. Il Vangelo lo urta, rimbalza, torna indietro, la persona resta intoccabile. Siamo ancora dentro a delle alternanze. Una cosa è certa, è che Dio aspetta dei nostri sì veri , sinceri. Altrimenti cade su di noi quel rimprovero forte di Gesù che abbiamo udito :” I pubblicani e le prostitute vi precedono nel regno”, prendono il vostro posto. Non perchè il loro mestiere di pubblicani e prostitute sia edificante, ma proprio perchè loro sanno che il loro mestiere non è edificante. E se uno ammette dentro di sé che non è nel giusto, ha molte possibilità di cambiare più di uno che non sbaglia mai, che si crede sempre nel giusto e dice che il Vangelo deve essere certamente creduto ma che la vita è poi un'altra cosa. E così torna sempre un motivo centrale per Gesù, “ I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”.
“ Sono venuto per i peccatori” , non per chi si crede giusto .Non per chi continua a camminare con i suoi chiodi fissi, difendendo i suoi interessi personali perchè sono suoi, e poi facendo un po' di carità quando incontra qualcuno. Se la fa. SIGNORE , SALVAMI DALLA MIA SUPERBIA, DAL MIO CREDERMI NEL GIUSTO, DAL MIO ORGOGLIO, CONTINUA TUTTI I GIORNI A MANDARMI NELLA VIGNA, SENZA DISPERARE DI ME. ( grazie Signore , per questa bella lezione , che devo ancora imparare , anche a pensare....e poi chiedo perdono anche a chi legge, sono una che copiando le omelie pensa di fare cosa utile ad altri , non pensavo che era solo per me ...non ne ho mai a basta di queste lezioni! )
Eccoci ancora una volta di fronte a questo padre che ha due figli e che ogni tanto compare. Dice al primo . “ Oggi vai a lavorare nella vigna”.Dobbiamo capirci , che cos'è questa vigna? La vigna è una parola -simbolo, può avere due significati. Certamente la vigna sta ad indicare la nostra giornata quotidiana di credenti. Figlio, vai nella tua giornata quotidiana, entra domani nel tuo lunedì. Questa vigna, questa giornata quotidiana , viene molto bene descritta da Paolo nella seconda lettura : “Non fate nulla per rivalità e vanagloria”.Quante volte ci guardiamo allo specchio in una giornata e quante volte ci ricordiamo di Dio. Facciamoci l'esame di coscienza. “ Ma ciascuno di voi consideri gli altri superiori a se stesso”. Considerare gli altri superiori a noi stessi. Questo , amici miei, non è negare le competenze e i doni che ognuno di noi ha. ..
RispondiEliminaDobbiamo considerare gli altri superiori a noi stessi perchè attraverso il prossimo è il Signore che ci viene incontro.
Voi capite che il volto dell'altro, allora, è sempre il mio superiore.
Questo superiore può essere per niente gradito. Può essere un povero, il nostro vicino di casa, il nostro collega di lavoro o di studio. Che piaccia o meno , è il nostro superiore, va servito, senza sentire nei suoi confronti particolari trasporti di simpatia. In quella persona tante volte indigesta
Gesù vive e lì mi aspetta. Il servizio al prossimo è sempre radicato in Cristo, ha sempre forti connotazioni cristologiche. Considerare l'altro superiore a me stesso è radicarmi sempre più in Gesù.
---> Paolo continua . “Ciascuno non cerchi solo il suo interesse, ma anche quello degli altri, e poi abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo che , pur essendo Dio, si è fatto schiavo, si è fatto servo”. Tutto questo è la vigna? Sì, è la vigna. “ Figlio, oggi vai a lavorare nella vigna”. E il primo figlio risponde : “Non ne ho voglia” Ma scherziamo? Se la vigna è quella descritta prima , ci vada qualcun altro.Già, ma poi questo figlio ci ripensa e il suo no diventa un sì : va nella vigna. Ci va subito, ci va dopo un'ora, un giorno, un anno, dieci anni? Gesù si prende ben guardia di stabilire un tempo. Dio è paziente, sa che ogni sì deve passare a volte attraverso tanti no, esattamente come i bambini che prima di dire sì , dicono tanti no. Ciò che qui è importante è assumere per noi la capacità di ricrederci, di avere il santo coraggio di contraddirci, di metterci in questione e dire tante volte : ho proprio sbagliato.
RispondiEliminaArriviamo al secondo figlio che all'invito del padre di andare nella vigna, dice subito sì, ma poi non ci va. Cari amici , penso a tutte le volte che dico sì, che mi dico d'accordo con qualcuno, che consento al Vangelo : oh, Signore, quanto hai ragione. Senza poi mai cambiare in concreto di un'unghia i miei punti di vista, i miei chiodi fissi , i miei interessi personali che sono intoccabili. Guardate che tutti noi apparteniamo ancora tante volte alla casta degli intoccabili.
La casta non rappresenta soltanto la politica vista in negativo, ma è costitutiva del nostro essere uomini e donne peccatori.
Mettiamocelo in testa questo , e poi nel cuore. Noi siamo ancora tutti appartenenti alla casta degli intoccabili. Diciamo sì al Vangelo con la testa. Ci ragiono anche su, faccio anche dei bei ragionamenti qualche volta. Dico sì al Vangelo perchè quello che mi offre è grande; ma poi , tante volte, scegliamo la mediocrità. Le proposte forti ci fanno paura, c'è poco da fare, a patire dal cambiamento di noi stessi. Il viaggio più lungo che dobbiamo fare è il viaggio interiore, dentro di noi. Viaggio più lungo , più complicato , il più vero.
“ Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Gesù”.
Guardate che questo è un dono che Gesù ci fa in ogni Eucaristia. Noi in questa Eucaristia riceviamo ancora una volta dei sentimenti di Gesù. Siamo chiamati ad entrarci dentro : figlio, vai a lavorare nella vigna. Stasera, domani, dopodomani, stai sempre nei sentimenti di Gesù. Stai lì. Però non dobbiamo scoraggiarci se tante volte i nostri sì si mescolano ancora con tanti no.
I due figli che abbiamo visto convivono in noi. Sono i due figli che ci portiamo tutti dentro. Siamo ancora dentro a delle alternanze. Qualche volta dei no che diventano dei sì, e tante altre volte che dei sì in concreto sono poi dei no. Vai a fare un'omelia convincente ad un avaro. Stai tranquillo che se non cambia il cuore resterà di gomma piuma. Il Vangelo lo urta, rimbalza, torna indietro, la persona resta intoccabile. Siamo ancora dentro a delle alternanze. Una cosa è certa, è che Dio aspetta dei nostri sì veri , sinceri. Altrimenti cade su di noi quel rimprovero forte di Gesù che abbiamo udito :” I pubblicani e le prostitute vi precedono nel regno”, prendono il vostro posto. Non perchè il loro mestiere di pubblicani e prostitute sia edificante, ma proprio perchè loro sanno che il loro mestiere non è edificante. E se uno ammette dentro di sé che non è nel giusto, ha molte possibilità di cambiare più di uno che non sbaglia mai, che si crede sempre nel giusto e dice che il Vangelo deve essere certamente creduto ma che la vita è poi un'altra cosa. E così torna sempre un motivo centrale per Gesù, “ I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”.
“ Sono venuto per i peccatori” , non per chi si crede giusto .Non per chi continua a camminare con i suoi chiodi fissi, difendendo i suoi interessi personali perchè sono suoi, e poi facendo un po' di carità quando incontra qualcuno. Se la fa. SIGNORE , SALVAMI DALLA MIA SUPERBIA, DAL MIO CREDERMI NEL GIUSTO, DAL MIO ORGOGLIO, CONTINUA TUTTI I GIORNI A MANDARMI NELLA VIGNA, SENZA DISPERARE DI ME.
RispondiElimina( grazie Signore , per questa bella lezione , che devo ancora imparare , anche a pensare....e poi chiedo perdono anche a chi legge, sono una che copiando le omelie pensa di fare cosa utile ad altri , non pensavo che era solo per me ...non ne ho mai a basta di queste lezioni! )