S. FAUSTI- “ Io sono la risurrezione e la vita . Chi crede in me, anche se muore, vivrà”, dice Gesù a Marta. Egli infatti è vita e luce, luce che splende nelle tenebre, vita che risveglia dalla morte. L'ultima opera del Messia è stata l'illuminazione del cieco : ci ha aperto gli occhi sulla realtà , mostrando la verità di Dio e dell'uomo. Ora ci dà la libertà davanti al nostro limite ultimo . La risurrezione di Lazzaro ci apre gli occhi sulla morte, ipoteca di tutta la vita. Guardare negli occhi la morte e scrutarne il mistero, è necessario per vivere. Altrimenti la nostra esistenza rimane una fuga, coatta e inutile, da ciò che sappiamo essere il sicuro punto d'arrivo. Gesù ci salva non 'dalla' morte. E' impossibile, siamo mortali. Ci salva invece 'nella' morte. Non ci toglie quel limite che ci è necessario per esistere, né la dignità di esserne coscienti . Ci offre però di comprenderlo nel viverlo in modo nuovo , divino. Ogni nostro limite, compreso l'ultimo, non è la negazione di noi stessi, ma luogo di relazione con gli altri e con l'Altro. Invece di chiuderci in difesa o in attacco, possiamo aprirci alla comunione e realizzarci a immagine di Dio, che è amore. Siamo all'ultimo dei 'segni' che rivelano la gloria del Figlio di Dio. Dopo questo racconto seguirà la Sua Passione, che realizza il significato di tutta la Sua azione . Gesù è il Figlio che comunica tutta la Sua vita ai fratelli , e la comunica perchè è il Figlio. Molti Padri hanno visto in Lazzaro, oltre che una prefigurazione di Gesù morto e risorto e della nostra resurrezione futura, anche un simbolo della vita nuova del battezzato, liberato dal peccato, vera morte dell'uomo. Il testo, altamente simbolico ed evocativo, suggerisce varie interpretazioni. Il superamento della morte è il desiderio più profondo dell'uomo ; egli non vuole che il suo essere al mondo abbia come destinazione il nulla. Se il nulla fosse il fine del tutto, tutto sarebbe assurdo e nulla esisterebbe. Ma il nulla non può essere il fine , perchè non può essere il principio della vita che effettivamente c'è. Il fine di ogni realtà corrisponde al suo principio. Siamo destinati non all'annientamento, ma alla comunione col Figlio e col Padre . Questo racconto ci presenta il cuore del messaggio cristiano, che risponde al bisogno di felicità e di pienezza presente in ogni uomo. Seguendo questo desiderio, si può ragionevolmente aver fede nel Dio della vita e accettarlo. Il rifiuto di Dio e della vita deriva, più che da una sua ragionevolezza, dal nostro modo tragico di concepire la morte, con i disturbi emotivi che ne conseguono. Da questo ci guarisce il presente racconto. La risurrezione è credere in Gesù : chi aderisce a Lui , già fin d'ora è in comunione col Figlio e , anche se muore, vivrà, . Anzi, chi vive e crede in Lui, non morrà in eterno. Infatti partecipa alla vita di Dio, che è amore : “Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perchè amiamo i fratelli. Chi non ama, rimane nella morte”. Il ritorno in vita di Lazzaro è segno di ciò che accade alle sorelle Marta e Maria : il fratello esce momentaneamente dal sepolcro , ma per tornarci ancora , mentre le sorelle escono dal villaggio di afflizione e dalla casa di lutto per incontrare, già adesso su questa terra , il Signore della vita. Il vero risorto non è Lazzaro, tornato alla vita mortale, ma le sue sorelle e quanti credono in Gesù , passati alla vita immortale.
PRIMA LETTURA (Ez 37,12-14) Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete. Dal libro del profeta Ezechiele Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò"». Oracolo del Signore Dio. Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 129) Il Signore è bontà e misericordia. Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica. Il Signore è bontà e misericordia. Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore. Il Signore è bontà e misericordia. Io spero, Signore. Spera l'anima mia, attendo la sua parola. L'anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all'aurora. Il Signore è bontà e misericordia. Più che le sentinelle l'aurora, Israele attenda il Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione. Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. Il Signore è bontà e misericordia.
SECONDA LETTURA (Rm 8,8-11) Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Gv 11,1-45...Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. Parola del Signore.
S. FAUSTI- “ Io sono la risurrezione e la vita . Chi crede in me, anche se muore, vivrà”, dice Gesù a Marta. Egli infatti è vita e luce, luce che splende nelle tenebre, vita che risveglia dalla morte. L'ultima opera del Messia è stata l'illuminazione del cieco : ci ha aperto gli occhi sulla realtà , mostrando la verità di Dio e dell'uomo. Ora ci dà la libertà davanti al nostro limite ultimo .
RispondiEliminaLa risurrezione di Lazzaro ci apre gli occhi sulla morte, ipoteca di tutta la vita.
Guardare negli occhi la morte e scrutarne il mistero, è necessario per vivere.
Altrimenti la nostra esistenza rimane una fuga, coatta e inutile, da ciò che sappiamo essere il sicuro punto d'arrivo.
Gesù ci salva non 'dalla' morte. E' impossibile, siamo mortali. Ci salva invece 'nella' morte. Non ci toglie quel limite che ci è necessario per esistere, né la dignità di esserne coscienti . Ci offre però di comprenderlo nel viverlo in modo nuovo , divino. Ogni nostro limite, compreso l'ultimo, non è la negazione di noi stessi, ma luogo di relazione con gli altri e con l'Altro.
Invece di chiuderci in difesa o in attacco, possiamo aprirci alla comunione e realizzarci a immagine di Dio, che è amore.
Siamo all'ultimo dei 'segni' che rivelano la gloria del Figlio di Dio. Dopo questo racconto seguirà la Sua Passione, che realizza il significato di tutta la Sua azione .
Gesù è il Figlio che comunica tutta la Sua vita ai fratelli , e la comunica perchè è il Figlio.
Molti Padri hanno visto in Lazzaro, oltre che una prefigurazione di Gesù morto e risorto e della nostra resurrezione futura, anche un simbolo della vita nuova del battezzato, liberato dal peccato, vera morte dell'uomo.
Il testo, altamente simbolico ed evocativo, suggerisce varie interpretazioni.
Il superamento della morte è il desiderio più profondo dell'uomo ; egli non vuole che il suo essere al mondo abbia come destinazione il nulla. Se il nulla fosse il fine del tutto, tutto sarebbe assurdo e nulla esisterebbe. Ma il nulla non può essere il fine , perchè non può essere il principio della vita che effettivamente c'è. Il fine di ogni realtà corrisponde al suo principio.
Siamo destinati non all'annientamento, ma alla comunione col Figlio e col Padre . Questo racconto ci presenta il cuore del messaggio cristiano, che risponde al bisogno di felicità e di pienezza presente in ogni uomo. Seguendo questo desiderio, si può ragionevolmente aver fede nel Dio della vita e accettarlo. Il rifiuto di Dio e della vita deriva, più che da una sua ragionevolezza, dal nostro modo tragico di concepire la morte, con i disturbi emotivi che ne conseguono. Da questo ci guarisce il presente racconto. La risurrezione è credere in Gesù : chi aderisce a Lui , già fin d'ora è in comunione col Figlio e , anche se muore, vivrà, . Anzi, chi vive e crede in Lui, non morrà in eterno. Infatti partecipa alla vita di Dio, che è amore : “Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita,
perchè amiamo i fratelli. Chi non ama, rimane nella morte”.
Il ritorno in vita di Lazzaro è segno di ciò che accade alle sorelle Marta e Maria : il fratello esce momentaneamente dal sepolcro , ma per tornarci ancora , mentre le sorelle escono dal villaggio di afflizione e dalla casa di lutto per incontrare, già adesso su questa terra , il Signore della vita.
Il vero risorto non è Lazzaro, tornato alla vita mortale, ma le sue sorelle e quanti credono in Gesù ,
passati alla vita immortale.
PRIMA LETTURA (Ez 37,12-14)
RispondiEliminaFarò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.
Dal libro del profeta Ezechiele
Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi
farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò"».
Oracolo del Signore Dio.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 129)
Il Signore è bontà e misericordia.
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.
Il Signore è bontà e misericordia.
Se consideri le colpe, Signore, Signore,
chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.
Il Signore è bontà e misericordia.
Io spero, Signore.
Spera l'anima mia, attendo la sua parola.
L'anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all'aurora.
Il Signore è bontà e misericordia.
Più che le sentinelle l'aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
Il Signore è bontà e misericordia.
SECONDA LETTURA (Rm 8,8-11)
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Gv 11,1-45...Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».
RispondiEliminaGli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto:
«Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?».
Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Parola del Signore.