S. FAUSTI - “Vattene, satana|”, dice Gesù a chi gli prospetta un modo di essere figlio che sia diverso da quello di farsi fratello. L'uomo ha la vita . Come mantenerla, salvandola dalla minaccia della morte, è il movente di ogni suo pensare e fare. L'errore originario fu quello di volerla possedere invece di riceverla in dono. L'uomo è relazione con cose, con persone e con Dio, che rispettivamente gli assicurano la vita animale, umana e spirituale. Questi sono gli ambiti della tentazione , con possibilità di vittoria o di caduta, secondo che sian vissuti con lo Spirito del Figlio che tutto riceve in dono e dona, o con quello del vecchio Adamo, che tutto vuol rapire. Nelle tre tentazioni si presenta, in modo articolato, il peccato di Adamo, che è lo stesso di Israele , della Chiesa e di ciascuno di noi : rubare ciò che ci è donato. Dio è dono : il possesso rappresenta l'antidio, principio di decreazione, origine di tutti i mali. Le tentazioni di Gesù corrispondono alle tre concupiscenze (1Gv 2,16) e ai tre aspetti seducenti del frutto proibito (Gen 3,6) : -il possesso delle cose è buono da mangiare, perchè garantisce la vita animale, il possesso delle persone è bello da vedere perchè garantisce la vita umana, il possesso di Dio è desiderabile per essere autosufficienti in tutto. Gli idoli dell'avere, del potere, dell'apparire sono la struttura stessa del mondo , la sua “nullità nullificante” alla quale Dio risponde rispettivamente con il dare e servire in amore e umiltà. Gesù ha compiuto la scelta del Figlio : la solidarietà con i fratelli. Ora c'è uno scontro tra le due vie di salvezza : la Sua, che porta ad unirsi agli altri, e quella diabolica, che porta a distinguersi da loro mediante la ricchezza, l'onore e l'arroganza. La via di Dio, che è amore e condivisione, è opposta a quella di satana , che è egoismo e divisione. E' un'opposizione interna che attraversa il cuore di ogni uomo. E' importante notare che le tentazioni si presentano come proposte per conseguire meglio l'obiettivo : mostrare che Gesù è“ il Figlio di Dio”. Il male è sempre a fin di bene. Ma non basta agire a fin di bene : i mezzi devono essere della stessa natura del fine , altrimenti lo distruggono. La distinzione tra la strategia di satana e quella di Cristo è sintetizzata magistralmente da S. Ignazio di Loyola , quando presenta la prima come brama di ricchezze, di onore e di orgoglio, la seconda come desiderio di povertà, umiliazione e umiltà. Gesù rifiuta i meccanismi correnti della sua e di ogni epoca. Sono i tre idoli che dominano l'uomo, proiezione di suoi bisogni : l'idolatria delle cose, con un messianismo economico che trasforma in pane le pietre, l'idolatria di Dio come un messianismo miracolistico che vuol disporre di Dio stesso, e l'idolatria del potere, con un messianismo politico che vuol dominare tutti. Le cose, le persone e Dio sono i tre bisogni vitali : l'uomo può soddisfarli in modo diabolico o filiale, rubando o ricevendo, possedendo o condividendo. Le tentazioni sono “ovvietà” del pensare umano. Gesù le supera obbedendo alla Parola : è il Figlio che, a differenza di Adamo, ascolta la Parola del Padre. Questo brano ci spiega come noi ci perdiamo nell'illusione di salvarci , e ci rivela come il Signore ci salva in modo divinamente diverso dalle nostre attese.
Gen 2,7-9; 3,1-7 La creazione dei progenitori e il loro peccato.
Dal libro della Gènesi
Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Parola di Dio
> Salmo responsoriale
Sal 50
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 4,4b) Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Vangelo
Mt 4,1-11 + Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
S. FAUSTI - “Vattene, satana|”, dice Gesù a chi gli prospetta un modo di essere figlio che sia diverso da quello di farsi fratello. L'uomo ha la vita . Come mantenerla, salvandola dalla minaccia della morte, è il movente di ogni suo pensare e fare.
RispondiEliminaL'errore originario fu quello di volerla possedere invece di riceverla in dono.
L'uomo è relazione con cose, con persone e con Dio, che rispettivamente gli assicurano la vita animale, umana e spirituale.
Questi sono gli ambiti della tentazione , con possibilità di vittoria o di caduta, secondo che sian vissuti con lo Spirito del Figlio che tutto riceve in dono e dona, o con quello del vecchio Adamo, che tutto vuol rapire.
Nelle tre tentazioni si presenta, in modo articolato, il peccato di Adamo, che è lo stesso di Israele , della Chiesa e di ciascuno di noi : rubare ciò che ci è donato.
Dio è dono : il possesso rappresenta l'antidio, principio di decreazione, origine di tutti i mali.
Le tentazioni di Gesù corrispondono alle tre concupiscenze (1Gv 2,16) e ai tre aspetti seducenti del frutto proibito (Gen 3,6) :
-il possesso delle cose è buono da mangiare, perchè garantisce la vita animale, il possesso delle persone è bello da vedere perchè garantisce la vita umana, il possesso di Dio è desiderabile per essere autosufficienti in tutto.
Gli idoli dell'avere, del potere, dell'apparire sono la struttura stessa del mondo , la sua “nullità nullificante” alla quale Dio risponde rispettivamente con il dare e servire in amore e umiltà.
Gesù ha compiuto la scelta del Figlio : la solidarietà con i fratelli.
Ora c'è uno scontro tra le due vie di salvezza : la Sua, che porta ad unirsi agli altri, e quella diabolica, che porta a distinguersi da loro mediante la ricchezza, l'onore e l'arroganza.
La via di Dio, che è amore e condivisione, è opposta a quella di satana , che è egoismo e divisione.
E' un'opposizione interna che attraversa il cuore di ogni uomo.
E' importante notare che le tentazioni si presentano come proposte per conseguire meglio l'obiettivo : mostrare che Gesù è“ il Figlio di Dio”.
Il male è sempre a fin di bene.
Ma non basta agire a fin di bene : i mezzi devono essere della stessa natura del fine , altrimenti lo distruggono.
La distinzione tra la strategia di satana e quella di Cristo è sintetizzata magistralmente da S. Ignazio di Loyola , quando presenta la prima come brama di ricchezze, di onore e di orgoglio, la seconda come desiderio di povertà, umiliazione e umiltà.
Gesù rifiuta i meccanismi correnti della sua e di ogni epoca.
Sono i tre idoli che dominano l'uomo, proiezione di suoi bisogni :
l'idolatria delle cose, con un messianismo economico che trasforma in pane le pietre,
l'idolatria di Dio come un messianismo miracolistico che vuol disporre di Dio stesso, e l'idolatria del potere, con un messianismo politico che vuol dominare tutti.
Le cose, le persone e Dio sono i tre bisogni vitali : l'uomo può soddisfarli in modo diabolico o filiale, rubando o ricevendo, possedendo o condividendo.
Le tentazioni sono “ovvietà” del pensare umano.
Gesù le supera obbedendo alla Parola : è il Figlio che, a differenza di Adamo, ascolta la Parola del Padre.
Questo brano ci spiega come noi ci perdiamo nell'illusione di salvarci , e ci rivela come il Signore ci salva in modo divinamente diverso dalle nostre attese.
Prima lettura
RispondiEliminaGen 2,7-9; 3,1-7
La creazione dei progenitori e il loro peccato.
Dal libro della Gènesi
Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».
Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Parola di Dio
>
Salmo responsoriale
Sal 50
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 4,4b)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo
Mt 4,1-11
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Parola del Signore