giovedì 31 luglio 2014

A - 18 DOM.T.O.


2 commenti:

  1. Torniamo un momento sul Vangelo ora proclamato;ancora una volta Dio ci ha parlato. Molto bello vedere che anche Gesù ogni tanto parte su una barca e si ritira in disparte , in un luogo deserto. Anche Gesù sente il bisogno di avere i suoi piccoli momenti di ferie. E va bene. Soltanto che le ferie durano poco, perchè il testo di Matteo dice che “una gran folla si raduna intorno a Lui, hanno saputo dov'era e sono andati a cercarlo”. E Gesù cosa fa ? Gesù compie una prima operazione che che a prima vista sembra banale : guarda questa folla. “Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla”. Siamo ancora una volta di fronte allo sguardo di Gesù, al suo modo di guardare così diverso ancora dal mio, e forse anche dal vostro. Gesù guarda come noi , ma con quale diversità. Anche noi vediamo tante cose , leggiamo i giornali , guardiamo il telegiornale, parliamo con la gente. Proveniamo da una settimana tribolata con violenze , (...guerra in tanti luoghi ,rovine...,) morti....
    Abbiamo guardato, abbiamo sentito , abbiamo letto , abbiamo commentato.
    Vedete , è che dopo aver dato questo sguardo drammatico sulla storia , il rischio è quello di diventare sempre più smarriti e scoraggiati. La domanda che ci portavamo tutti dentro questa settimana era: ma dove stiamo andando? Allora il timore è quello di diventare , anche noi cristiani , sempre più impauriti e chiusi.
    Gesù guarda , vede la gente, ne vede tanta , vede la storia in cui è inserito, che certamente non è migliore della nostra, e soprattutto vede ciò che manca questa gente. Due cose sostanzialmente continuano a mancare.
    La prima : capire perchè si vive. Nessuno di noi può accontentarsi di un mondo così ; capire perchè si vive, avere un orientamento preciso. “ O voi tutti assetati , venite all'acqua”, diceva la prima lettura, “ chi non ha denaro venga ugualmente ; comprate e mangiate senza denaro , senza spesa, vino e latte”. Sapendo molto bene che il vino e il latte nella Bibbia non sono altro che i segni emblematici di una pace, di un benessere di cui tutti abbiamo bisogno. Benessere interiore, star bene dentro. Gesù sa che la nostra storia , come la sua , ha proprio bisogno di vino e di latte.
    Abbiamo bisogno , per prima cosa, di un senso per vivere.
    Seconda cosa di cui abbiamo bisogno : poterci fidare di qualcuno fino in fondo, per poter consegnare a questo qualcuno la vita. Sapere perchè vivi , avere un tuo orientamento preciso ,che ti dà benessere, benessere interiore qualsiasi cosa accada , e poterti fidare di qualcuno fino in fondo per poter, ripeto per la seconda volta, consegnare a questo qualcuno la tua vita.
    Non puoi vivere senza poter consegnare la tua vita a qualcuno. Siamo fatti così.
    Gesù guarda , vede, e immediatamente come frutto di questo sguardo , dice il testo evangelico , Gesù sente compassione. Cos'è la compassione? La compassione è guardare le persone , io ho le mie persone e voi le vostre, e subito chiedersi . Cosa posso fare per loro? Questa è la compassione. E' da imparare la compassione? Sì , è da imparare. Né a me , né a voi , viene così spontaneo , di fronte alle persone che incontriamo , nessuna esclusa , chiederci : di che cosa avrà bisogno ? Mettendoci immediatamente a sua disposizione. Dobbiamo impararla la compassione di Gesù che abbiamo visto diventare subito intervento . Gesù guarisce molti malati. Di fronte allora a Gesù che
    guarda in questo modo la storia, la gente , le persone , gli avvenimenti , che porta nel cuore questo istinto di compassione nei confronti di tutti, abbiamo gli apostoli , i discepoli che fanno una grande fatica ad entrare in questa logica , fatica che poi è la nostra. Stentano a capire e ad un certo punto , , l'abbiamo visto , i discepoli si avvicinano a Gesù e gli dicono : “ Il luogo è deserto ed è ormai tardi, congeda la folla perchè vada a comprarsi da mangiare”.

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  2. continua...
    Qui compare una parola importante . Congedo .
    Che non riguarda soltanto chi ha finito il servizio militare. Noi tutti , chi più, chi meno , siamo esperti nel congedare le persone . In che cosa consiste l'arte del congedo ? Nell'imparare molto in fretta a non essere coinvolti in cose che non ci riguardano .
    Questo viene insegnato ai bambini da quando prendono il latte materno : Non ti riguarda ! E poiché sono tante le cose che non ci riguardano , tutte quelle che non ci interessano ,noi si cresce imparando la sottile e perversa arte del congedo . Non vi ritrovate in quest'arte ? Devi sempre stare molto attento a non congedare le persone soltanto perchè ti scomodano .Di fronte a questa ottusità dei discepoli, Gesù sembra quasi giocare.. Li provoca in modo vigoroso . “ Non occorre che vadano , non è importante che voi li congediate , date voi stessi da mangiare”. Questa è una dura provocazione. Loro rispondono : “Noi non riusciremo mai a farlo perchè possediamo soltanto cinque pani e due pesci”. Non se ne parla neppure, Signore. I discepoli si trovano dinuovo , ancora una volta , di fronte ad una proposta di Gesù alla quale rispondono : “ E' impossibile “. Pensate a tutte le volte che noi , trovandoci di fronte a certe situazioni , diciamo . “ E' impossibile “. Gesù allora interviene e abbiamo la moltiplicazione dei pani , dove le cose che dobbiamo capire sono due. Anzi , che dobbiamo ricordare , perchè l'abbiamo detto molte volte.
    La prima è che quando noi riusciamo a condividere il poco che abbiamo , ce n'è a sufficienza per tutti. Hanno condiviso in cinquemila e più i cinque pani e due pesci e tutti si sono sfamati.
    Una verità bella questa . Nella misura in cui siamo disposti a spartire , ce n'è sempre abbastanza per tutti, e se ne avanza ancora. I discepoli capiscono a questo punto che il significato della vita è condividere con gli altri tutto. La seconda cosa che capiscono gli apostoli è che c'è Qualcuno , proprio Qualcuno, che è in grado di moltiplicare proprio quel poco che hai.
    Inoltre questo qualcuno si identificherà con quel po' di pane che prenderemo ancora fra pochi istanti fra le mani, e sarà in grado di moltiplicare quel poco che abbiamo.
    Credete a questo : GESU' , IL PADRE , LO SPIRITO , SONO IN GRADO DI MOLTIPLICARE QUEL POCO CHE ABBIAMO.
    Dio continua a moltiplicare in te la pazienza, proprio quando tu potresti dire : basta , adesso è impossibile sopportare di più ,adesso è ora di finirla , adesso dobbiamo cambiare registro. Quando umanamente parlando ti ritrovi ad avere solo cinque pani e due pesci di pazienza, il Signore interviene e moltiplica misteriosamente la tua capacità di sopportazione. Credetelo questo .
    Il Signore moltiplica in te la forza per resistere al male.. Il Signore moltiplica in te la forza per sopportare ogni forma di sofferenza, anche quando umanamente parlando potresti dire . Adesso non ne posso più , Signore , io qui mi fermo . Credetelo sempre di più che il Signore moltiplicherà in voi la forza di sopportare ogni fatica ; lo abbiamo già sperimentato tante volte nella nostra vita. Queste cose elementari i discepoli le hanno capite.
    Fin che saremo in grado di spartire il poco , ce ne sarà a sufficienza per tutti .
    Se crederemo sempre di più al Signore della vita , allora quel pochissimo che noi possediamo , non sapremo come , verrà misteriosamente moltiplicato .
    Quante volte ho detto nella mia vita . Non ho più tempo , Signore , non ce la faccio più.
    E poi ti accorgi che fai proprio tutto . Tutto proprio no ,per la verità , ma ti accorgi che puoi dare a tutti ciò che tutti si aspettano da te , e sempre di più ti accorgi che il tuo tempo viene , non si sa come, misteriosamente moltiplicato.
    Chiediamo al Signore di poter credere tutti nell' Eucaristia , nella forza della moltiplicazione dei pani , e che i nostri cinque pani e due pesci possano servire per tutti, tutti quelli che il Signore metterà sulla nostra strada.
    om. D. Dario reg. Marco.

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