Nella prima lettura ,cap.12 del libro della Sapienza,abbiamo una bella definizione di Dio.”Tu , Signore, che sei padrone della forza,giudichi con mitezza. In tal modo hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini”.Nella seconda lettura Paolo ci insegnava una grande verità. A noi sembra sempre di sapere tutto di tutto e su tutto. Qualche volta conosciamo molto bene i nostri deliri di onniscienza ,almeno io faccio il mio esame di coscienza. Ebbene, proprio a noi S.Paolo ricorda.”Non sappiamo nemmeno cosa domandare a Dio quando ci mettiamo a pregare”. -Ah, io lo so quando prego cosa devo chiedere a Dio.- Non lo sai. “Siamo dei deboli, dice Paolo, e siamo forti nella misura in cui è lo Spirito che ci viene in aiuto.”E allora questi due aspetti , la mitezza di Dio che ci insegna ad amare tutti gli uomini, e la nostra debolezza , ci aiutano ad entrare almeno per un momento nel Vangelo che abbiamo udito, ad entrare nella sconfinata pazienza di Dio che a noi tante volte sembra eccessiva, qualche volta decisamente fuori posto e soltanto il segno di una debolezza che rasenta l'impotenza. A noi fa problema Dio debole, impotente. Ma come, Dio semina nel suo campo del buon grano; poi tutti si addormentano, compreso Lui , ovviamente. Viene il nemico , fa tutto quello che vuole , e lo lasciamo fare?Sono queste le domande che sovente ci assillano .Quante volte ci troviamo stanchi , delusi , di fronte a tante situazioni negative che non sembrano avere alcuna soluzione e che vanno avanti come se niente fosse. I prepotenti vincono, i deboli soccombono, i furbi riescono , i poveri perdono, gli arrampicatori arrivano sempre dove vogliono, e chi è onesto resta sempre in piedi. Noi non facciamo fatica, almeno così ci sembra, a distinguere nella nostra vita di tutti i giorni il buon grano dalla zizzania. E questa confusione ci sembra francamente insopportabile. Non dovrebbe essere anche insopportabile per Dio? Il Vangelo è bello perchè i servi si offrono immediatamente di far loro pulizia. Come dire: padrone , se tu non vuoi sporcarti le mani, le mani ce le sporcheremo noi. Vuoi che andiamo a raccoglierla questa zizzania? A sradicarla? Questa sembra essere la nostra vocazione. Sradicare la zizzania nel cuore degli altri. Fare chiarezza è la nostra vocazione. Strana vocazione. La risposta del padrone fa riflettere. Il padrone dice : no. E perchè dice no? “ Perchè non succeda che con la zizzania sradichiate anche il buon grano”. Il che vuol dire una verità semplice che Gesù fa intravedere in modo molto chiaro : è in noi che il buon grano e la zizzania convivono ancora. A volte si confondono, i contorni non sono ben delineati. E come si può con tanta sicumera,sicurezza, pretendere di andare nel campo per pulirlo quando in te il campo è estremamente confuso. Sembra sentire un'altra parola di Gesù:” Come fai a togliere , a voler continuare a togliere la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, quando non ti accorgi che nel tuo c'è una trave” E allora ? I servi : Noi andiamo a sradicare la zizzania. No, dice il padrone, non siete in grado . Dura questa parola . I servi hanno obbedito? La parabola non lo dice , ma il Vangelo sì. I servi non hanno obbedito , a un certo punto , nel bel campo di grano, nel bel campo della fede, hanno intravisto che la zizzania minacciava il raccolto. Almeno , loro pensavano che fosse zizzania , invece era Gesù....Andava sradicato subito , e così hanno fatto. Hanno fatto chiarezza, invece han preso lucciole per lanterne. In altre parole , il Signore che amo e che cerco di servire con fatica, con debolezza , non è mai il Dio che fa giustizia secondo le mie pretese e le mie rivendicazioni che qualche volta sento come le uniche giuste. La presenza della zizzania ci deve rendere umili , cauti...continua
Paolo è molto sincero Nel capitolo 7° che precede la 2^ lettura, dice : “ Non riesco a capire ciò che faccio. Infatti io faccio non quello che voglio, ma il male che non voglio. Sono un povero infelice. :Benedetto il Padre che ci ha dato Gesù.” Sincero Paolo. Tu pretendi di andare a sradicare la zizzania ? Io so cos'è , va tolta.- E qualche volta togli Gesù. Proprio per questo Dio è paziente. La pazienza di Dio è la misura della sua carità. Solo Lui conosce il mio cuore. Solo lui conosce i vostri cuori. E quindi solo Lui conosce il buon grano e la zizzania. Il buon grano è l'Amore misericordioso del Padre. E Gesù , il Figlio, lo semina nei nostri cuori tutti i giorni. A noi il compito di viverlo e di trasmetterlo questo buon grano che siamo anche noi, senza lasciarci scoraggiare dal male che è ancora in noi e che vediamo anche negli altri. Certo , Gesù ci inviterà a combattere il peccato , a combattere le mie ingiustizie, a combattere tutto ciò che non è vangelo, ma attenti ai giudizi , attenti a non crederci soltanto noi il buon grano. Attenti a non entrare nelle facili e comode distinzioni : io credo , gli altri no. Attenti! Gesù ci dice una verità molto bella stasera . Dobbiamo essere molto forti nella nostra fiducia in Dio. Conseguentemente molto umili , miti , nel guardare la storia, nel giudicare gli uomini , molto attenti nel non tagliarli fuori dalla nostra fiducia. Forti nella fede della sua misericordia, umili e piccoli nel nostro agire concreto nella storia dove le cose sono ancora confuse. Sono confuse in noi. Dice Gesù : -Il tutto sarà chiarito quando ci sarà il raccolto -. E per ognuno dI noi il raccolto ci sarà. Tu , Signore, sei padrone della forza e tuttavia giudichi con mitezza, perchè vuoi ancora una volta insegnarci che dobbiamo proprio amare tutti , senza perdere speranza e senza perdere sicurezza che nessun nostro gesto buono , anche se piccolo, andrà perduto. Om. D. Dario reg. Marco
Nella prima lettura ,cap.12 del libro della Sapienza,abbiamo una bella definizione di Dio.”Tu , Signore, che sei padrone della forza,giudichi con mitezza. In tal modo hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini”.Nella seconda lettura Paolo ci insegnava una grande verità.
RispondiEliminaA noi sembra sempre di sapere tutto di tutto e su tutto. Qualche volta conosciamo molto bene i nostri deliri di onniscienza ,almeno io faccio il mio esame di coscienza. Ebbene, proprio a noi S.Paolo ricorda.”Non sappiamo nemmeno cosa domandare a Dio quando ci mettiamo a pregare”.
-Ah, io lo so quando prego cosa devo chiedere a Dio.- Non lo sai. “Siamo dei deboli, dice Paolo, e siamo forti nella misura in cui è lo Spirito che ci viene in aiuto.”E allora questi due aspetti , la mitezza di Dio che ci insegna ad amare tutti gli uomini, e la nostra debolezza , ci aiutano ad entrare almeno per un momento nel Vangelo che abbiamo udito, ad entrare nella sconfinata pazienza di Dio che a noi tante volte sembra eccessiva, qualche volta decisamente fuori posto e soltanto il segno di una debolezza che rasenta l'impotenza. A noi fa problema Dio debole, impotente. Ma come, Dio semina nel suo campo del buon grano; poi tutti si addormentano, compreso Lui , ovviamente.
Viene il nemico , fa tutto quello che vuole , e lo lasciamo fare?Sono queste le domande che sovente ci assillano .Quante volte ci troviamo stanchi , delusi , di fronte a tante situazioni negative che non sembrano avere alcuna soluzione e che vanno avanti come se niente fosse. I prepotenti vincono, i deboli soccombono, i furbi riescono , i poveri perdono, gli arrampicatori arrivano sempre dove vogliono, e chi è onesto resta sempre in piedi.
Noi non facciamo fatica, almeno così ci sembra, a distinguere nella nostra vita di tutti i giorni il buon grano dalla zizzania. E questa confusione ci sembra francamente insopportabile. Non dovrebbe essere anche insopportabile per Dio? Il Vangelo è bello perchè i servi si offrono immediatamente di far loro pulizia. Come dire: padrone , se tu non vuoi sporcarti le mani, le mani ce le sporcheremo noi. Vuoi che andiamo a raccoglierla questa zizzania? A sradicarla? Questa sembra essere la nostra vocazione. Sradicare la zizzania nel cuore degli altri. Fare chiarezza è la nostra vocazione. Strana vocazione. La risposta del padrone fa riflettere. Il padrone dice : no. E perchè dice no? “ Perchè non succeda che con la zizzania sradichiate anche il buon grano”. Il che vuol dire una verità semplice che Gesù fa intravedere in modo molto chiaro : è in noi che il buon grano e la zizzania convivono ancora. A volte si confondono, i contorni non sono ben delineati. E come si può con tanta sicumera,sicurezza, pretendere di andare nel campo per pulirlo quando in te il campo è estremamente confuso. Sembra sentire un'altra parola di Gesù:” Come fai a togliere , a voler continuare a togliere la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, quando non ti accorgi che nel tuo c'è una trave” E allora ? I servi : Noi andiamo a sradicare la zizzania. No, dice il padrone, non siete in grado . Dura questa parola . I servi hanno obbedito? La parabola non lo dice , ma il Vangelo sì.
I servi non hanno obbedito , a un certo punto , nel bel campo di grano, nel bel campo della fede, hanno intravisto che la zizzania minacciava il raccolto. Almeno , loro pensavano che fosse zizzania ,
invece era Gesù....Andava sradicato subito , e così hanno fatto. Hanno fatto chiarezza, invece han preso lucciole per lanterne. In altre parole , il Signore che amo e che cerco di servire con fatica, con debolezza , non è mai il Dio che fa giustizia secondo le mie pretese e le mie rivendicazioni che qualche volta sento come le uniche giuste. La presenza della zizzania ci deve rendere umili , cauti...continua
Paolo è molto sincero Nel capitolo 7° che precede la 2^ lettura, dice : “ Non riesco a capire ciò che faccio. Infatti io faccio non quello che voglio, ma il male che non voglio. Sono un povero infelice. :Benedetto il Padre che ci ha dato Gesù.” Sincero Paolo. Tu pretendi di andare a sradicare la zizzania ? Io so cos'è , va tolta.- E qualche volta togli Gesù. Proprio per questo Dio è paziente. La pazienza di Dio è la misura della sua carità. Solo Lui conosce il mio cuore. Solo lui conosce i vostri cuori. E quindi solo Lui conosce il buon grano e la zizzania.
RispondiEliminaIl buon grano è l'Amore misericordioso del Padre. E Gesù , il Figlio, lo semina nei nostri cuori tutti i giorni. A noi il compito di viverlo e di trasmetterlo questo buon grano che siamo anche noi, senza lasciarci scoraggiare dal male che è ancora in noi e che vediamo anche negli altri.
Certo , Gesù ci inviterà a combattere il peccato , a combattere le mie ingiustizie, a combattere tutto ciò che non è vangelo, ma attenti ai giudizi , attenti a non crederci soltanto noi il buon grano. Attenti a non entrare nelle facili e comode distinzioni : io credo , gli altri no. Attenti!
Gesù ci dice una verità molto bella stasera . Dobbiamo essere molto forti nella nostra fiducia in Dio. Conseguentemente molto umili , miti , nel guardare la storia, nel giudicare gli uomini , molto attenti nel non tagliarli fuori dalla nostra fiducia.
Forti nella fede della sua misericordia, umili e piccoli nel nostro agire concreto nella storia dove le cose sono ancora confuse. Sono confuse in noi. Dice Gesù : -Il tutto sarà chiarito quando ci sarà
il raccolto -. E per ognuno dI noi il raccolto ci sarà. Tu , Signore, sei padrone della forza e tuttavia giudichi con mitezza, perchè vuoi ancora una volta insegnarci che dobbiamo proprio amare tutti , senza perdere speranza e senza perdere sicurezza che nessun nostro gesto buono , anche se piccolo, andrà perduto.
Om. D. Dario reg. Marco