Antifona Venite: prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il Signore, nostro Dio. ( Sal 94,6-7)
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, o Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
O Dio, che fai risplendere la tua gloria nelle opere di giustizia e di carità, dona alla tua Chiesa di essere luce del mondo e sale della terra, per testimoniare con la vita la potenza di Cristo crocifisso e risorto. Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura La tua luce sorgerà come l'aurora. Dal libro del profeta Isaìa Is 58,7-10
Così dice il Signore: «Non consiste forse [il digiuno che voglio] nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”. Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 111 (112) R. Il giusto risplende come luce. Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti: misericordioso, pietoso e giusto. Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. R.
Egli non vacillerà in eterno: eterno sarà il ricordo del giusto. Cattive notizie non avrà da temere, saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R.
Sicuro è il suo cuore, non teme, egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua fronte s’innalza nella gloria. R.
Seconda Lettura Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1 Cor 2,1-5
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita. (Cf. Gv 8,12)
Alleluia.
Vangelo Voi siete la luce del mondo. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
1. "Voi siete il SALE della terra ... Voi siete la LUCE del mondo" (Mt 5,13-14)… Così il Maestro divino si rivolse ai suoi DISCEPOLI sulle rive del Lago di Galilea, duemila anni fa. Così di nuovo… queste stesse parole risuonano oggi qui… per voi… per me una grande gioia farmi eco della voce di Cristo, che vi invita ad ascoltare, a riflettere, ad agire. Solo la parola di Cristo può veramente illuminare i vostri passi. Vi saluto con grande affetto, carissimi giovani amici. Tutti e ciascuno. Ringrazio il vostro Vescovo che vi ha presentati come "sentinelle del mattino". Ringrazio i vostri rappresentanti, che hanno parlato a nome di tutta la gioventù di Ischia. Grazie della vostra calorosa accoglienza, in cui ben si esprime l'entusiasmo della gioventù ed il "genio" della vostra terra. 2. "Voi siete il SALE della terra" (Mt 5,13). Cari ragazzi e ragazze, non è difficile comprendere questa prima immagine usata da Gesù: il SALE. E' un'immagine assai significativa. Quando non esistevano mezzi per garantire la lunga conservazione degli alimenti, il SALE non aveva solo la funzione di dare sapore, ma era spesso indispensabile per garantire la stessa possibilità di accesso ai cibi. Dicendo "voi siete il SALE della terra", il Redentore affidava ai DISCEPOLI una duplice MISSIONE: dare sapore alla vita, mostrandone il senso rivelato in Lui, e consentire a tutti l'accesso al nutrimento che viene dall'Alto. E' in questo duplice senso che vorrei riferirle quest'oggi anche a voi. Giovani di Ischia, siate il SALE della terra, che da sapore e bellezza alla vita. Mostrate con gesti concreti e con la convinzione delle parole che vale la pena vivere e vivere insieme l'amore che Gesù è venuto a rivelarci e donarci. Non è forse l'amore di Cristo, vincitore del male e della morte, che ci ha trasformati? Fate in modo che il maggior numero di giovani sia raggiunto da questa stessa esperienza. Siate il SALE che consente al nutrimento del Cielo di essere distribuito a tutti, in modo che anche i più distratti e lontani, grazie al vostro entusiasmo, alla vostra passione, al vostro impegno umile e perseverante, si sentano chiamati a credere in Dio e ad amarLo nel prossimo. 3. "Voi siete la LUCE del mondo" (Mt 5,14). Ecco l'altro messaggio di Gesù ai suoi DISCEPOLI. La LUCE ha la caratteristica di fugare le tenebre, di riscaldare ciò che raggiunge, di esaltarne le forme. Tutto questo lo fa con velocità altissima. Essere LUCE del mondo vuol dire allora per i cristiani, e specialmente per i giovani cristiani, diffondere dovunque la LUCE che viene dall'Alto. Vuol dire combattere l'oscurità, tanto quella dovuta alla resistenza del male e del peccato, quanto quella causata da ignoranza e pregiudizi. Giovani di Ischia, siate raggi della LUCE di Cristo. E' Lui la "LUCE del mondo" (Gv 8, 12)! Propagate questa LUCE in ogni ambiente, specialmente là dove Gesù non è conosciuto e amato o è addirittura rifiutato. Con la vostra vita fate capire che la LUCE proveniente dall'Alto non distrugge l'umano; al contrario, lo esalta, come il sole che con il suo fulgore mette in rilievo le forme e i colori. Dio non è il concorrente dell'uomo, ma l'amico vero, il suo più fedele alleato. Questo messaggio va trasmesso con la velocità della LUCE! Non perdete tempo: la vostra giovinezza è troppo preziosa per essere sciupata anche solo in minima parte. Dio ha bisogno di voi e vi chiama ciascuno per nome… Allora, coraggio! Coraggio e speranza. Sia lodato Gesù Cristo.
Nel Vangelo di questa domenica il Signore Gesù dice ai suoi DISCEPOLI: “Voi siete il SALE della terra … Voi siete la LUCE del mondo” (Mt 5,13.14). Mediante queste immagini ricche di significato, Egli vuole trasmettere ad essi il senso della loro MISSIONE e della loro testimonianza. Il SALE, nella cultura mediorientale, evoca diversi valori quali l’alleanza, la solidarietà, la vita e la sapienza. La LUCE è la prima opera di Dio Creatore ed è fonte della vita; la stessa Parola di Dio è paragonata alla LUCE, come proclama il salmista: “Lampada per i miei passi è la tua parola, LUCE sul mio cammino” (Sal 119,105). E sempre nella Liturgia odierna il profeta Isaia dice: “Se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua LUCE, la tua tenebra sarà come il meriggio” (58,10). La sapienza riassume in sé gli effetti benefici del SALE e della LUCE: infatti, i DISCEPOLI del Signore sono chiamati a donare nuovo “sapore” al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza di Dio, che risplende pienamente sul volto del Figlio, perché Egli è la “LUCE vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Uniti a Lui, i cristiani possono diffondere in mezzo alle tenebre dell’indifferenza e dell’egoismo la LUCE dell’amore di Dio, vera sapienza che dona significato all’esistenza e all’agire degli uomini…
PAPA FRANCESCO – ANGELUS - Piazza San Pietro - Domenica, 9 febbraio 2020 ] Nel Vangelo di oggi (cfr Mt 5,13-16), Gesù dice ai suoi DISCEPOLI: «Voi siete il SALE della terra […]. Voi siete la LUCE del mondo» (vv. 13.14). Egli utilizza un linguaggio simbolico per indicare a quanti intendono seguirlo alcuni criteri per vivere la presenza e la testimonianza nel mondo. Prima immagine: il SALE. Il SALE è l’elemento che dà sapore e che conserva e preserva gli alimenti dalla corruzione. Il DISCEPOLO è dunque chiamato a tenere lontani dalla società i pericoli, i germi corrosivi che inquinano la vita delle persone. Si tratta di resistere al degrado morale, al peccato, testimoniando i valori dell’onestà e della fraternità, senza cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, del potere, della ricchezza. È “SALE” il DISCEPOLO che, nonostante i fallimenti quotidiani – perché tutti noi ne abbiamo –, si rialza dalla polvere dei propri sbagli, ricominciando con coraggio e pazienza, ogni giorno, a cercare il dialogo e l’incontro con gli altri. È “SALE” il DISCEPOLO che non ricerca il consenso e il plauso, ma si sforza di essere una presenza umile, costruttiva, nella fedeltà agli insegnamenti di Gesù che è venuto nel mondo non per essere servito, ma per servire. E di questo atteggiamento c’è tanto bisogno! La seconda immagine che Gesù propone ai suoi DISCEPOLI è quella della LUCE: «Voi siete la LUCE del mondo». La LUCE disperde l’oscurità e consente di vedere. Gesù è la LUCE che ha fugato le tenebre, ma esse permangono ancora nel mondo e nelle singole persone. È compito del cristiano disperderle facendo risplendere la LUCE di Cristo e annunciando il suo Vangelo. Si tratta di una irradiazione che può derivare anche dalle nostre parole, ma deve scaturire soprattutto dalle nostre «opere buone» (v. 16). Un DISCEPOLO e una COMUNITÀ CRISTIANA sono LUCE nel mondo quando indirizzano gli altri a Dio, aiutando ciascuno a fare esperienza della sua bontà e della sua misericordia. Il DISCEPOLO di Gesù è LUCE quando sa vivere la propria fede al di fuori di spazi ristretti, quando contribuisce a eliminare i pregiudizi, a eliminare le calunnie, e a far entrare la LUCE della verità nelle situazioni viziate dall’ipocrisia e dalla menzogna. Fare LUCE. Ma non è la mia LUCE, è la LUCE di Gesù: noi siamo strumenti perché la LUCE di Gesù arrivi a tutti. Gesù ci invita a non avere paura di vivere nel mondo, anche se in esso a volte si riscontrano condizioni di conflitto e di peccato. Di fronte alla violenza, all’ingiustizia, all’oppressione, il cristiano non può chiudersi in sé stesso o nascondersi nella sicurezza del proprio recinto; anche la CHIESA non può chiudersi in sé stessa, non può abbandonare la sua MISSIONE di evangelizzazione e di servizio. Gesù, nell’Ultima Cena, chiese al Padre di non togliere i DISCEPOLI dal mondo, di lasciarli, lì, nel mondo, ma di custodirli dallo SPIRITO del mondo. La CHIESA si spende con generosità e tenerezza per i piccoli e i poveri: questo non è lo SPIRITO del mondo, questo è la sua LUCE, è il SALE. La CHIESA ascolta il grido degli ultimi e degli esclusi, perché è consapevole di essere una COMUNITÀ PELLEGRINA chiamata a prolungare nella storia la presenza salvifica di Gesù Cristo. La Vergine Santa ci aiuti ad essere SALE e LUCE in mezzo alla gente, portando a tutti, con la vita e la parola, la Buona Notizia dell’amore di Dio.
FAUSTI - “Voi siete il sale della terra” Il sale dà sapore e preserva dalla corruzione ; inoltre è simbolo di sapienza , amicizia e disponibilità al sacrificio. La Comunità è sale quando ha il sapore delle beatitudini. La nostra identità è “sale della terra” . Dà senso non solo alla nostra esistenza personale , ma a quella di ogni uomo. La vita filiale e fraterna è per tutti il sapore stesso della vita. Se uno non è figlio e fratello di nessuno, semplicemente non è. E' facile perdere il sapore di Cristo, che è saper dare la vita in amore e umiltà. La sapienza mondana non è quella della croce. In ciascuno di noi è grande la lotta tra la sapienza dell'amore e quella dell'egoismo. Il discepolo che non ha il sapore di Cristo non vale nulla , e non serve a nessuno. “Voi siete la luce” Chi sa di Cristo è luce . L'identità è rilevanza. La luce è il principio della creazione . Gesù è visto da Matteo come il sorgere di una grande luce su quanti abitano nelle tenebre e nell'ombra di morte (4,12-17). In Lui siamo illuminati, veniamo alla luce della nostra realtà, nasciamo come figli. E chi è illuminato, a sua volta, fa luce agli altri. “Del mondo” Ciò che dà sapore alla terra, illumina il mondo, facendone vedere la bellezza. La Comunità è una città, la città santa, il luogo in cui si vivono le relazioni in modo divino e paradisiaco, non diabolico e infernale. La città santa è sulla cima dei monti, come il Tempio del Signore (Is 2,2). Tutti la vedono e dicono : “Venite, saliamo al monte del Signore, perché ci indichi le Sue vie e possiamo camminare per i Suoi sentieri. (Is 2,3). Noi dobbiamo cercare non la rilevanza, bensì l'identità. L'identità non può restare nascosta, anche se non fa nulla per farsi vedere . Il sale non può non salare, e la luce non illuminare. Il problema non è salare o illuminare, ma essere sale e luce. Nessuno dà ciò che non ha : ciò che sei parla più forte di quello che dici.
Antifona
RispondiEliminaVenite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. ( Sal 94,6-7)
Custodisci sempre con paterna bontà
la tua famiglia, o Signore,
e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da te,
aiutaci sempre con la tua protezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
O Dio, che fai risplendere la tua gloria
nelle opere di giustizia e di carità,
dona alla tua Chiesa di essere
luce del mondo e sale della terra,
per testimoniare con la vita
la potenza di Cristo crocifisso e risorto.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura
La tua luce sorgerà come l'aurora.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 58,7-10
Così dice il Signore:
«Non consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 111 (112)
R. Il giusto risplende come luce.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. R.
Seconda Lettura
Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 2,1-5
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita. (Cf. Gv 8,12)
Alleluia.
Vangelo
Voi siete la luce del mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Parola del Signore.
SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II - 5 maggio 2002
RispondiElimina1. "Voi siete il SALE della terra ... Voi siete la LUCE del mondo" (Mt 5,13-14)… Così il Maestro divino si rivolse ai suoi DISCEPOLI sulle rive del Lago di Galilea, duemila anni fa. Così di nuovo… queste stesse parole risuonano oggi qui… per voi… per me una grande gioia farmi eco della voce di Cristo, che vi invita ad ascoltare, a riflettere, ad agire. Solo la parola di Cristo può veramente illuminare i vostri passi.
Vi saluto con grande affetto, carissimi giovani amici. Tutti e ciascuno. Ringrazio il vostro Vescovo che vi ha presentati come "sentinelle del mattino". Ringrazio i vostri rappresentanti, che hanno parlato a nome di tutta la gioventù di Ischia. Grazie della vostra calorosa accoglienza, in cui ben si esprime l'entusiasmo della gioventù ed il "genio" della vostra terra.
2. "Voi siete il SALE della terra" (Mt 5,13). Cari ragazzi e ragazze, non è difficile comprendere questa prima immagine usata da Gesù: il SALE. E' un'immagine assai significativa. Quando non esistevano mezzi per garantire la lunga conservazione degli alimenti, il SALE non aveva solo la funzione di dare sapore, ma era spesso indispensabile per garantire la stessa possibilità di accesso ai cibi. Dicendo "voi siete il SALE della terra", il Redentore affidava ai DISCEPOLI una duplice MISSIONE: dare sapore alla vita, mostrandone il senso rivelato in Lui, e consentire a tutti l'accesso al nutrimento che viene dall'Alto. E' in questo duplice senso che vorrei riferirle quest'oggi anche a voi.
Giovani di Ischia, siate il SALE della terra, che da sapore e bellezza alla vita. Mostrate con gesti concreti e con la convinzione delle parole che vale la pena vivere e vivere insieme l'amore che Gesù è venuto a rivelarci e donarci. Non è forse l'amore di Cristo, vincitore del male e della morte, che ci ha trasformati? Fate in modo che il maggior numero di giovani sia raggiunto da questa stessa esperienza.
Siate il SALE che consente al nutrimento del Cielo di essere distribuito a tutti, in modo che anche i più distratti e lontani, grazie al vostro entusiasmo, alla vostra passione, al vostro impegno umile e perseverante, si sentano chiamati a credere in Dio e ad amarLo nel prossimo.
3. "Voi siete la LUCE del mondo" (Mt 5,14). Ecco l'altro messaggio di Gesù ai suoi DISCEPOLI. La LUCE ha la caratteristica di fugare le tenebre, di riscaldare ciò che raggiunge, di esaltarne le forme. Tutto questo lo fa con velocità altissima. Essere LUCE del mondo vuol dire allora per i cristiani, e specialmente per i giovani cristiani, diffondere dovunque la LUCE che viene dall'Alto. Vuol dire combattere l'oscurità, tanto quella dovuta alla resistenza del male e del peccato, quanto quella causata da ignoranza e pregiudizi.
Giovani di Ischia, siate raggi della LUCE di Cristo. E' Lui la "LUCE del mondo" (Gv 8, 12)! Propagate questa LUCE in ogni ambiente, specialmente là dove Gesù non è conosciuto e amato o è addirittura rifiutato. Con la vostra vita fate capire che la LUCE proveniente dall'Alto non distrugge l'umano; al contrario, lo esalta, come il sole che con il suo fulgore mette in rilievo le forme e i colori. Dio non è il concorrente dell'uomo, ma l'amico vero, il suo più fedele alleato.
Questo messaggio va trasmesso con la velocità della LUCE! Non perdete tempo: la vostra giovinezza è troppo preziosa per essere sciupata anche solo in minima parte. Dio ha bisogno di voi e vi chiama ciascuno per nome… Allora, coraggio! Coraggio e speranza. Sia lodato Gesù Cristo.
BENEDETTO XVI - ANGELUS - 6 febbraio 2011
RispondiEliminaNel Vangelo di questa domenica il Signore Gesù dice ai suoi DISCEPOLI: “Voi siete il SALE della terra … Voi siete la LUCE del mondo” (Mt 5,13.14). Mediante queste immagini ricche di significato, Egli vuole trasmettere ad essi il senso della loro MISSIONE e della loro testimonianza. Il SALE, nella cultura mediorientale, evoca diversi valori quali l’alleanza, la solidarietà, la vita e la sapienza. La LUCE è la prima opera di Dio Creatore ed è fonte della vita; la stessa Parola di Dio è paragonata alla LUCE, come proclama il salmista: “Lampada per i miei passi è la tua parola, LUCE sul mio cammino” (Sal 119,105).
E sempre nella Liturgia odierna il profeta Isaia dice: “Se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua LUCE, la tua tenebra sarà come il meriggio” (58,10). La sapienza riassume in sé gli effetti benefici del SALE e della LUCE: infatti, i DISCEPOLI del Signore sono chiamati a donare nuovo “sapore” al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza di Dio, che risplende pienamente sul volto del Figlio, perché Egli è la “LUCE vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).
Uniti a Lui, i cristiani possono diffondere in mezzo alle tenebre dell’indifferenza e dell’egoismo la LUCE dell’amore di Dio, vera sapienza che dona significato all’esistenza e all’agire degli uomini…
PAPA FRANCESCO – ANGELUS - Piazza San Pietro - Domenica, 9 febbraio 2020 ]
RispondiEliminaNel Vangelo di oggi (cfr Mt 5,13-16), Gesù dice ai suoi DISCEPOLI: «Voi siete il SALE della terra […]. Voi siete la LUCE del mondo» (vv. 13.14). Egli utilizza un linguaggio simbolico per indicare a quanti intendono seguirlo alcuni criteri per vivere la presenza e la testimonianza nel mondo.
Prima immagine: il SALE. Il SALE è l’elemento che dà sapore e che conserva e preserva gli alimenti dalla corruzione. Il DISCEPOLO è dunque chiamato a tenere lontani dalla società i pericoli, i germi corrosivi che inquinano la vita delle persone. Si tratta di resistere al degrado morale, al peccato, testimoniando i valori dell’onestà e della fraternità, senza cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, del potere, della ricchezza. È “SALE” il DISCEPOLO che, nonostante i fallimenti quotidiani – perché tutti noi ne abbiamo –, si rialza dalla polvere dei propri sbagli, ricominciando con coraggio e pazienza, ogni giorno, a cercare il dialogo e l’incontro con gli altri. È “SALE” il DISCEPOLO che non ricerca il consenso e il plauso, ma si sforza di essere una presenza umile, costruttiva, nella fedeltà agli insegnamenti di Gesù che è venuto nel mondo non per essere servito, ma per servire. E di questo atteggiamento c’è tanto bisogno!
La seconda immagine che Gesù propone ai suoi DISCEPOLI è quella della LUCE: «Voi siete la LUCE del mondo». La LUCE disperde l’oscurità e consente di vedere. Gesù è la LUCE che ha fugato le tenebre, ma esse permangono ancora nel mondo e nelle singole persone. È compito del cristiano disperderle facendo risplendere la LUCE di Cristo e annunciando il suo Vangelo. Si tratta di una irradiazione che può derivare anche dalle nostre parole, ma deve scaturire soprattutto dalle nostre «opere buone» (v. 16). Un DISCEPOLO e una COMUNITÀ CRISTIANA sono LUCE nel mondo quando indirizzano gli altri a Dio, aiutando ciascuno a fare esperienza della sua bontà e della sua misericordia. Il DISCEPOLO di Gesù è LUCE quando sa vivere la propria fede al di fuori di spazi ristretti, quando contribuisce a eliminare i pregiudizi, a eliminare le calunnie, e a far entrare la LUCE della verità nelle situazioni viziate dall’ipocrisia e dalla menzogna. Fare LUCE. Ma non è la mia LUCE, è la LUCE di Gesù: noi siamo strumenti perché la LUCE di Gesù arrivi a tutti.
Gesù ci invita a non avere paura di vivere nel mondo, anche se in esso a volte si riscontrano condizioni di conflitto e di peccato. Di fronte alla violenza, all’ingiustizia, all’oppressione, il cristiano non può chiudersi in sé stesso o nascondersi nella sicurezza del proprio recinto; anche la CHIESA non può chiudersi in sé stessa, non può abbandonare la sua MISSIONE di evangelizzazione e di servizio. Gesù, nell’Ultima Cena, chiese al Padre di non togliere i DISCEPOLI dal mondo, di lasciarli, lì, nel mondo, ma di custodirli dallo SPIRITO del mondo. La CHIESA si spende con generosità e tenerezza per i piccoli e i poveri: questo non è lo SPIRITO del mondo, questo è la sua LUCE, è il SALE. La CHIESA ascolta il grido degli ultimi e degli esclusi, perché è consapevole di essere una COMUNITÀ PELLEGRINA chiamata a prolungare nella storia la presenza salvifica di Gesù Cristo.
La Vergine Santa ci aiuti ad essere SALE e LUCE in mezzo alla gente, portando a tutti, con la vita e la parola, la Buona Notizia dell’amore di Dio.
FAUSTI - “Voi siete il sale della terra” Il sale dà sapore e preserva dalla corruzione ; inoltre è simbolo di sapienza , amicizia e disponibilità al sacrificio.
RispondiEliminaLa Comunità è sale quando ha il sapore delle beatitudini. La nostra identità è “sale della terra” . Dà senso non solo alla nostra esistenza personale , ma a quella di ogni uomo.
La vita filiale e fraterna è per tutti il sapore stesso della vita. Se uno non è figlio e fratello di nessuno, semplicemente non è. E' facile perdere il sapore di Cristo, che è saper dare la vita in amore e umiltà. La sapienza mondana non è quella della croce. In ciascuno di noi è grande la lotta tra la sapienza dell'amore e quella dell'egoismo.
Il discepolo che non ha il sapore di Cristo non vale nulla , e non serve a nessuno.
“Voi siete la luce” Chi sa di Cristo è luce . L'identità è rilevanza. La luce è il principio della creazione . Gesù è visto da Matteo come il sorgere di una grande luce su quanti abitano nelle tenebre e nell'ombra di morte (4,12-17).
In Lui siamo illuminati, veniamo alla luce della nostra realtà, nasciamo come figli.
E chi è illuminato, a sua volta, fa luce agli altri.
“Del mondo” Ciò che dà sapore alla terra, illumina il mondo, facendone vedere la bellezza.
La Comunità è una città, la città santa, il luogo in cui si vivono le relazioni in modo divino e paradisiaco, non diabolico e infernale.
La città santa è sulla cima dei monti, come il Tempio del Signore (Is 2,2).
Tutti la vedono e dicono : “Venite, saliamo al monte del Signore, perché ci indichi le Sue vie e possiamo camminare per i Suoi sentieri. (Is 2,3).
Noi dobbiamo cercare non la rilevanza, bensì l'identità. L'identità non può restare nascosta, anche se non fa nulla per farsi vedere . Il sale non può non salare, e la luce non illuminare.
Il problema non è salare o illuminare, ma essere sale e luce.
Nessuno dà ciò che non ha : ciò che sei parla più forte di quello che dici.