giovedì 6 febbraio 2020

A - 5 DOMENICA T.O.


2 commenti:

  1. rima Lettura

    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 58, 7-10

    Così dice il Signore:
    «Non consiste forse [il digiuno che voglio]
    nel dividere il pane con l’affamato,
    nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
    nel vestire uno che vedi nudo,
    senza trascurare i tuoi parenti?
    Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
    la tua ferita si rimarginerà presto.
    Davanti a te camminerà la tua giustizia,
    la gloria del Signore ti seguirà.
    Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
    implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
    Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
    il puntare il dito e il parlare empio,
    se aprirai il tuo cuore all’affamato,
    se sazierai l’afflitto di cuore,
    allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
    la tua tenebra sarà come il meriggio».



    Seconda Lettura

    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    1 Cor 2,1-5

    Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
    Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
    Vangelo del Giorno

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 5,13-16

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
    Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
    Parole del Santo Padre

    Per comprendere meglio queste immagini, ricordiamo che la legge ebraica prescriveva di mettere un po' di sale su ogni offerta fatta a Dio come segno dell'alleanza. E poi la luce, per Israele, era il simbolo della rivelazione messianica che trionfa sulle tenebre del paganesimo. I cristiani, il nuovo Israele, ricevono dunque una missione per tutti gli uomini: attraverso la fede e la carità possono guidare, consacrare e rendere feconda l'umanità. Tutti noi battezzati siamo discepoli missionari e siamo chiamati a diventare un Vangelo vivo nel mondo: con una vita santa daremo "sapore" ai diversi ambienti e li difenderemo dalla corruzione, come fa il sale; e porteremo la luce di Cristo attraverso la testimonianza di un'autentica carità. (ANGELUS 9 febbraio 20

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  2. FAUSTI - “Voi siete il sale della terra” Il sale dà sapore e preserva dalla corruzione ; inoltre è simbolo di sapienza , amicizia e disponibilità al sacrificio.
    La Comunità è sale quando ha il sapore delle beatitudini. La nostra identità è “sale della terra” . Dà senso non solo alla nostra esistenza personale , ma a quella di ogni uomo.
    La vita filiale e fraterna è per tutti il sapore stesso della vita. Se uno non è figlio e fratello di nessuno, semplicemente non è. E' facile perdere il sapore di Cristo, che è saper dare la vita in amore e umiltà. La sapienza mondana non è quella della croce. In ciascuno di noi è grande la lotta tra la sapienza dell'amore e quella dell'egoismo.
    Il discepolo che non ha il sapore di Cristo non vale nulla , e non serve a nessuno.
    “Voi siete la luce” Chi sa di Cristo è luce . L'identità è rilevanza. La luce è il principio della creazione . Gesù è visto da Matteo come il sorgere di una grande luce su quanti abitano nelle tenebre e nell'ombra di morte (4,12-17).
    In Lui siamo illuminati, veniamo alla luce della nostra realtà, nasciamo come figli.
    E chi è illuminato, a sua volta, fa luce agli altri.
    “Del mondo” Ciò che dà sapore alla terra, illumina il mondo, facendone vedere la bellezza.
    La Comunità è una città, la città santa, il luogo in cui si vivono le relazioni in modo divino e paradisiaco, non diabolico e infernale.
    La città santa è sulla cima dei monti, come il Tempio del Signore (Is 2,2).
    Tutti la vedono e dicono : “Venite, saliamo al monte del Signore, perché ci indichi le Sue vie e possiamo camminare per i Suoi sentieri. (Is 2,3).
    Noi dobbiamo cercare non la rilevanza, bensì l'identità. L'identità non può restare nascosta, anche se non fa nulla per farsi vedere . Il sale non può non salare, e la luce non illuminare.
    Il problema non è salare o illuminare, ma essere sale e luce.
    Nessuno dà ciò che non ha : ciò che sei parla più forte di quello che dici.

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