Il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 5, 12.17-19
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Matteo Mt 4,1-11
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
PAROLE DEL SANTO PADRE Le tre tentazioni indicano tre strade che il mondo sempre propone promettendo grandi successi, tre strade per ingannarci: l’avidità di possesso – avere, avere, avere –, la gloria umana e la strumentalizzazione di Dio. Sono tre strade che ci perderanno. (Angelus, 10 marzo 2019)
FAUSTI – Gesù fu portato su nel deserto. Lo Spirito ricevuto nel battesimo Lo porta non in un luogo privilegiato, bensì nel deserto montagnoso che si trova sopra il Giordano. Nel deserto si trovò Adamo, dopo il peccato e Israele dopo l'uscita dall' Egitto . È il luogo invivibile, della prova e della caduta. Lì Dio ci rieduca all'ascolto, per ricondurci alla “ terra”. Il Figlio, dopo il battesimo, è portato nel deserto per incontrare i figli disobbedienti e ingiusti che in esso si sono perduti. Compiuta la scelta buona, c'è la difficoltà di portarla avanti. Le tentazioni non esistono finché si fa il male. Vengono quando ci si ribella a esso, e con violenza proporzionale all'impegno. Fu facile per il Signore liberare Israele dall'Egitto e dalle mani del faraone ; gli sarà più difficile liberarlo dall'Egitto e dal faraone che è in lui stesso. Non gli basteranno quarant'anni di paziente lavoro. “Avendo digiunato quaranta giorni e quaranta notti” E' un richiamo ai quaranta giorni di Mosè sul monte e di Elia in cammino verso l' Oreb (Es 34,8 – 1 Re 19,1-8). il numero allude anche agli anni di Israele nel deserto : è una vita! Considerare il cibo come vita è causa di bulimia nel caso di assunzione, di anoressia nel caso di rifiuto. Ma questo digiuno è delirio di onnipotenza, volontà di controllo sulla vita ; quello di Gesù invece è riconoscimento che la vita è un dono , e non viene dal cibo, ma dal Padre. Il punto d'attacco della tentazione è la fame, il bisogno. . Alla prospettiva ovvia e naturale dell'uomo, Gesù risponde con la prospettiva di Dio : “Sta scritto”. “Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio” Richiama la prima tentazione d'Israele nel deserto : il bisogno di pane, al quale Dio rispose con la manna. E' anche la prima tentazione dell'uomo che consiste nel porre la falsa alternativa tra pane e Parola, materia e Spirito, uomo e Dio. Questo capita quando si fa delle proprie fami l'assoluto. L'assoluto non è la vita materiale, ma il “modo” in cui la vivo. Se ascolto la Parola del Padre, vivo da figlio e da fratello. Questo assicura già ora il pane quotidiano a tutti e la vita eterna di cui è segno. “Sul pinnacolo” E' la tentazione centrale . Un messianismo che risponda alle attese religiose, garantendo il “possesso” di Dio con segni visibili . Gesù fu tentato come profeta, come sacerdote e come re, intendendo rispettivamente la salvezza in modo materialistico, la comunione con Dio in modo miracolistico, la libertà in modo padronale. Sono le tentazioni di sempre : scambiare salvezza con salute, Dio con le sue ( o meglio, nostre) prestazioni/sensazioni , l'altro con il nostro potere su di lui. Le tentazioni non sono solo un incidente iniziale, quasi un biglietto d'ingresso. Sono la lotta che Gesù continuerà tutta la vita , nella fatica di vivere il proprio limite, anche quello estremo, da Figlio e non da padrone. Gesù ha manifestato fiducia nel Padre e nella Sua Parola. Ora, il diavolo, facendosi sottile teologo, cita a proposito il Sl 91 : Gesù si fida davvero della Parola del Padre, e questa merita fiducia? Si butti dal pinnacolo! “E' scritto anche” non si può isolare un aspetto della Parola da un altro : è “un'eresia”, con cui scelgo ciò che Dio dovrebbe fare a mio vantaggio, dimenticando che la fede è altro : è innanzitutto ascoltare e amare Lui in sé, non per ciò che dà a me. I doni sono segno del Suo Amore. A chi li pretende non sono dati . Chi ama non li richiede e ne scopre in abbondanza. Gesù risponde richiamando l'episodio di Massa . la tentazione dell'acqua (Es 17,1-7). E' la caduta nella diffidenza : chi non ha fiducia, ha fame insaziabile di conferme. La vita religiosa è spesso pretesa e attesa di approvazione da parte di Dio. Gli diciamo sempre . “Ascoltaci, o Signore!” invece di chiedergli :”fa' che Ti ascoltiamo, Signore!”
Implicitamente pensiamo che Lui non ci voglia bene e non voglia il nostro bene. Cerchiamo in tutti i modi di ingraziarcelo, di piegarlo a noi, di comperarlo. Povero Dio, che è Amore! Questo è il peccato più grave contro di Lui, cosa dura ai Suoi orecchi. Dio non va tentato : non deve ascoltarci – da sempre ci ascolta ! - ma dev'essere ascoltato da noi. La Sua Parola ci è data perché noi , e non Lui, obbediamo a essa. “Tutti i regni del mondo”: Il Messia deve dominare da mare a mare (Sl 72,8) , a Lui è stato dato ogni potere , in cielo e sulla terra (28,16-20). Ma tutti i regni e i re di questo mondo sono il capovolgimento grottesco di Dio e del Suo Regno. Tolgono la libertà, invece di darla, cercano il dominio invece del servizio, gonfiano di vanagloria invece di riflettere la “gloria”. Il potere è concesso a chi adora satana, a chi lo ritiene come valore assoluto. Vorremmo che il Messia fosse il garante divino del potere dell'uomo sull'uomo. Ma Dio non conferma il nostro male. Preferisce liberarcene. Il potere è il vero idolo, l'alternativa unica a Dio , è il dio di questo mondo. Gesù sarà Re, ma sulla croce. Lì si rivelerà come libertà assoluta, mettendo la vita a servizio di tutti, senza dominare nessuno. Pietro sarà chiamato satana , perchè attende un Messia di questo tipo e non il Crocifisso. Quanti cristi satanici che rispondono ai nostri deliri di potenza! La Croce è la distanza infinita che Dio ha posto tra se stesso e ogni nostra immagine religiosa di Lui (Bonhoeffer). Il potere di satana sul mondo si farà sempre più forte. Cristo lo vincerà sulla Croce. La stessa Chiesa, Sua sposa, lo vincerà quando sarà disposta a condividere la sorte del suo con- sorte.
Prima Lettura
RispondiEliminaDal libro della Gènesi
Gen 2,7-9; 3,1-7
Il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
5, 12.17-19
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4,1-11
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Le tre tentazioni indicano tre strade che il mondo sempre propone promettendo grandi successi, tre strade per ingannarci: l’avidità di possesso – avere, avere, avere –, la gloria umana e la strumentalizzazione di Dio. Sono tre strade che ci perderanno. (Angelus, 10 marzo 2019)
FAUSTI – Gesù fu portato su nel deserto. Lo Spirito ricevuto nel battesimo Lo porta non in un luogo privilegiato, bensì nel deserto montagnoso che si trova sopra il Giordano.
RispondiEliminaNel deserto si trovò Adamo, dopo il peccato e Israele dopo l'uscita dall' Egitto .
È il luogo invivibile, della prova e della caduta.
Lì Dio ci rieduca all'ascolto, per ricondurci alla “ terra”. Il Figlio, dopo il battesimo, è portato nel deserto per incontrare i figli disobbedienti e ingiusti che in esso si sono perduti.
Compiuta la scelta buona, c'è la difficoltà di portarla avanti. Le tentazioni non esistono finché si fa il male. Vengono quando ci si ribella a esso, e con violenza proporzionale all'impegno.
Fu facile per il Signore liberare Israele dall'Egitto e dalle mani del faraone ; gli sarà più difficile liberarlo dall'Egitto e dal faraone che è in lui stesso.
Non gli basteranno quarant'anni di paziente lavoro.
“Avendo digiunato quaranta giorni e quaranta notti” E' un richiamo ai quaranta giorni di Mosè sul monte e di Elia in cammino verso l' Oreb (Es 34,8 – 1 Re 19,1-8). il numero allude anche agli anni di Israele nel deserto : è una vita!
Considerare il cibo come vita è causa di bulimia nel caso di assunzione, di anoressia nel caso di rifiuto. Ma questo digiuno è delirio di onnipotenza, volontà di controllo sulla vita ; quello di Gesù invece è riconoscimento che la vita è un dono , e non viene dal cibo, ma dal Padre.
Il punto d'attacco della tentazione è la fame, il bisogno.
. Alla prospettiva ovvia e naturale dell'uomo, Gesù risponde con la prospettiva di Dio : “Sta scritto”.
“Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio” Richiama la prima tentazione d'Israele nel deserto : il bisogno di pane, al quale Dio rispose con la manna.
E' anche la prima tentazione dell'uomo che consiste nel porre la falsa alternativa tra pane e Parola, materia e Spirito, uomo e Dio.
Questo capita quando si fa delle proprie fami l'assoluto.
L'assoluto non è la vita materiale, ma il “modo” in cui la vivo.
Se ascolto la Parola del Padre, vivo da figlio e da fratello.
Questo assicura già ora il pane quotidiano a tutti e la vita eterna di cui è segno.
“Sul pinnacolo” E' la tentazione centrale .
Un messianismo che risponda alle attese religiose, garantendo il “possesso” di Dio con segni visibili .
Gesù fu tentato come profeta, come sacerdote e come re, intendendo rispettivamente la salvezza in modo materialistico, la comunione con Dio in modo miracolistico, la libertà in modo padronale. Sono le tentazioni di sempre : scambiare salvezza con salute, Dio con le sue ( o meglio, nostre) prestazioni/sensazioni , l'altro con il nostro potere su di lui.
Le tentazioni non sono solo un incidente iniziale, quasi un biglietto d'ingresso.
Sono la lotta che Gesù continuerà tutta la vita , nella fatica di vivere il proprio limite, anche quello estremo, da Figlio e non da padrone.
Gesù ha manifestato fiducia nel Padre e nella Sua Parola.
Ora, il diavolo, facendosi sottile teologo, cita a proposito il Sl 91 : Gesù si fida davvero della Parola del Padre, e questa merita fiducia? Si butti dal pinnacolo!
“E' scritto anche” non si può isolare un aspetto della Parola da un altro : è “un'eresia”, con cui scelgo ciò che Dio dovrebbe fare a mio vantaggio, dimenticando che la fede è altro : è innanzitutto ascoltare e amare Lui in sé, non per ciò che dà a me.
I doni sono segno del Suo Amore. A chi li pretende non sono dati .
Chi ama non li richiede e ne scopre in abbondanza.
Gesù risponde richiamando l'episodio di Massa . la tentazione dell'acqua (Es 17,1-7).
E' la caduta nella diffidenza : chi non ha fiducia, ha fame insaziabile di conferme.
La vita religiosa è spesso pretesa e attesa di approvazione da parte di Dio.
Gli diciamo sempre . “Ascoltaci, o Signore!” invece di chiedergli :”fa' che Ti ascoltiamo, Signore!”
Implicitamente pensiamo che Lui non ci voglia bene e non voglia il nostro bene. Cerchiamo in tutti i modi di ingraziarcelo, di piegarlo a noi, di comperarlo.
RispondiEliminaPovero Dio, che è Amore! Questo è il peccato più grave contro di Lui, cosa dura ai Suoi orecchi.
Dio non va tentato : non deve ascoltarci – da sempre ci ascolta ! - ma dev'essere ascoltato da noi.
La Sua Parola ci è data perché noi , e non Lui, obbediamo a essa.
“Tutti i regni del mondo”: Il Messia deve dominare da mare a mare (Sl 72,8) , a Lui è stato dato ogni potere , in cielo e sulla terra (28,16-20). Ma tutti i regni e i re di questo mondo sono il capovolgimento grottesco di Dio e del Suo Regno. Tolgono la libertà, invece di darla, cercano il dominio invece del servizio, gonfiano di vanagloria invece di riflettere la “gloria”.
Il potere è concesso a chi adora satana, a chi lo ritiene come valore assoluto. Vorremmo che il Messia fosse il garante divino del potere dell'uomo sull'uomo.
Ma Dio non conferma il nostro male. Preferisce liberarcene.
Il potere è il vero idolo, l'alternativa unica a Dio , è il dio di questo mondo.
Gesù sarà Re, ma sulla croce.
Lì si rivelerà come libertà assoluta, mettendo la vita a servizio di tutti, senza dominare nessuno.
Pietro sarà chiamato satana , perchè attende un Messia di questo tipo e non il Crocifisso.
Quanti cristi satanici che rispondono ai nostri deliri di potenza!
La Croce è la distanza infinita che Dio ha posto tra se stesso e ogni nostra immagine religiosa di Lui (Bonhoeffer).
Il potere di satana sul mondo si farà sempre più forte.
Cristo lo vincerà sulla Croce. La stessa Chiesa, Sua sposa, lo vincerà quando sarà disposta a condividere la sorte del suo con- sorte.