S. FAUSTI - Dio, creando il mondo, aveva in vista la Risurrezione del Suo Figlio, nel quale l'universo intero è riscattato dalla morte.Qui, nel settimo giorno, il Signore riposò dalla Sua fatica, compiendo il Sabato e la Pasqua.Creatore e creatura finalmente si incontrano e inizia la gioia senza fine dell'ottavo giorno. Questo primo giorno dopo il sabato è l'ottavo giorno : è la “domenica” , il giorno del Signore, in cui si compiono insieme Sabato, Pasqua e Pentecoste. In esso vive la creazione nuova, riscattata dal male e piena dello Spirito . Per questo il cristiano “sabatizza” ogni giorno, vivendo la quotidianità nella festa, alla luce del Signore Risorto. . La grande sorpresa del mattino della nuova Pasqua , è il sepolcro vuoto. Come mai il Signore non è dove è stato posto , dove ognuno è o sarà posto per sempre? . Maria non può capire. Corre ad annnciare la scomparsa di Gesù. Pensa che L'abbiano rubato. Non ha ancora capito che l'amore vince la morte. Maria non parla del “Corpo” di Gesù, ma del “Signore” . Ignora che non “levarono” il Signore dal sepolcro. È Lui che ha levato, e per sempre, la pietra dal sepolcro. Maria pensa che i nemici l'abbiano messo altrove. I lini stesi, con il sudario a parte, sono i segni che il Signore non è lì e non è stato rubato. Vedendo questo, il discepolo amato crede in Gesù, Signore della vita, pur senza averlo visto. Egli è il prototipo di quelli che, dopo di lui, crederanno in Gesù senza vederlo, attraverso i segni raccontati dall'evangelista stesso (vv 30-31).Giovanni, consapevole di essere l'ultimo tra quelli che hanno visto Gesù, dichiara l'importanza del “credere senza vedere”. Questo discepolo “altro” vede con il cuore . L'amore è il principio della fede, che dà vita. La connessione tra vedere e credere vuol dire che la fede, lungi dall'essere cieca,è occhio ben aperto sulla realtà. Di Pietro non si dice niente. Si può supporre, senza far violenza al testo, che l'autore voglia mostrare in lui l'aspetto oggettivo della fede : il sepolcro è vuoto e il Corpo non fu trafugato. Nel discepolo amato invece evidenzia l'aspetto soggettivo della fede . L'amore “vede” i segni e “crede in Gesù Risorto , senza averlo visto. In Maria, infine, seguita dagli altri due discepoli e da Tommaso, è riferita l'esperienza fondante riservata a coloro che ci trasmettono l'annuncio della risurrezione : essi vedono e toccano il Risorto. Infine veniamo noi , che crediamo nella loro testimonianza. . La fraternità ci apre a tutti gli uomini, sino agli estremi confini della terra. Ogni evento, unico e irripetibile, è visto solo da chi è vicino nel tempo e nello spazio. Tuttavia, la parola di chi lo testimonia lo rende presente anche a chi l'ascolta. Tema di Giovanni 20 è il rapporto tra “vedere e credere” (8-29) : si vede un fatto e si crede a ciò che significa. L'uomo è colui che sa leggere la realtà . Ogni evento è un segno , che è significativo solo per chi lo intende. La fede non è cieca : è intelligenza che coglie il significato dei fatti e si rende conto del perchè siano così e non diversamente. Credere non è creduloneria , ma la lettura più ragionevole della realtà. I primi discepoli, contemporanei a Gesù, credono in Lui non solo perchè Lo hanno visto Risorto, ma anche perchè hanno sperimentato cosa significa per loro che Lui sia Risorto.
-->Noi, che veniamo dopo, crediamo sulla loro Parola . Accogliendo la loro testimonianza, vediamo con i loro occhi. Tuttavia chiunque crede, abbia o non abbia visto, fa la medesima esperienza : aderisce con amore al Signore Risorto e vive del Suo Spirito. La promessa del Signore è comprensibile solo dopo il suo compimento e alla luce del Suo Spirito d'Amore (14,26). Per questo i discepoli possono credere alla Scrittura e alla Parola di Gesù solo dopo la Sua Risurrezione. Rimane sempre un velo sul volto di chi legge la Scrittura, che viene eliminato dalla conversione a Cristo Signore. E questa è donata a chi ha contemplato il Suo Amore e Lo ama. Per noi, che veniamo dopo i primi che l'hanno visto e toccato, i Vangeli e l'intera Scrittura diventano come il Corpo di Cristo : sono il segno in cui Lo incontriamo e Lo vediamo Risorto
S. FAUSTI - Dio, creando il mondo, aveva in vista la Risurrezione del Suo Figlio, nel quale l'universo intero è riscattato dalla morte.Qui, nel settimo giorno, il Signore riposò dalla Sua fatica, compiendo il Sabato e la Pasqua.Creatore e creatura finalmente si incontrano e inizia la gioia senza fine dell'ottavo giorno.
RispondiEliminaQuesto primo giorno dopo il sabato è l'ottavo giorno : è la “domenica” , il giorno del Signore, in cui si compiono insieme Sabato, Pasqua e Pentecoste.
In esso vive la creazione nuova, riscattata dal male e piena dello Spirito .
Per questo il cristiano “sabatizza” ogni giorno, vivendo la quotidianità nella festa, alla luce del Signore Risorto. .
La grande sorpresa del mattino della nuova Pasqua , è il sepolcro vuoto.
Come mai il Signore non è dove è stato posto , dove ognuno è o sarà posto per sempre? .
Maria non può capire.
Corre ad annnciare la scomparsa di Gesù.
Pensa che L'abbiano rubato.
Non ha ancora capito che l'amore vince la morte.
Maria non parla del “Corpo” di Gesù, ma del “Signore” .
Ignora che non “levarono” il Signore dal sepolcro. È Lui che ha levato, e per sempre, la pietra dal sepolcro. Maria pensa che i nemici l'abbiano messo altrove. I lini stesi, con il sudario a parte, sono i segni che il Signore non è lì e non è stato rubato. Vedendo questo, il discepolo amato crede in Gesù, Signore della vita, pur senza averlo visto. Egli è il prototipo di quelli che, dopo di lui, crederanno in Gesù senza vederlo, attraverso i segni raccontati dall'evangelista stesso (vv 30-31).Giovanni, consapevole di essere l'ultimo tra quelli che hanno visto Gesù, dichiara l'importanza del “credere senza vedere”.
Questo discepolo “altro” vede con il cuore .
L'amore è il principio della fede, che dà vita.
La connessione tra vedere e credere vuol dire che la fede, lungi dall'essere cieca,è occhio ben aperto sulla realtà.
Di Pietro non si dice niente. Si può supporre, senza far violenza al testo, che l'autore voglia mostrare in lui l'aspetto oggettivo della fede : il sepolcro è vuoto e il Corpo non fu trafugato.
Nel discepolo amato invece evidenzia l'aspetto soggettivo della fede .
L'amore “vede” i segni e “crede in Gesù Risorto , senza averlo visto.
In Maria, infine, seguita dagli altri due discepoli e da Tommaso, è riferita l'esperienza fondante riservata a coloro che ci trasmettono l'annuncio della risurrezione : essi vedono e toccano il Risorto.
Infine veniamo noi , che crediamo nella loro testimonianza. .
La fraternità ci apre a tutti gli uomini, sino agli estremi confini della terra.
Ogni evento, unico e irripetibile, è visto solo da chi è vicino nel tempo e nello spazio.
Tuttavia, la parola di chi lo testimonia lo rende presente anche a chi l'ascolta. Tema di Giovanni 20 è il rapporto tra “vedere e credere” (8-29) : si vede un fatto e si crede a ciò che significa.
L'uomo è colui che sa leggere la realtà . Ogni evento è un segno , che è significativo solo per chi lo intende.
La fede non è cieca : è intelligenza che coglie il significato dei fatti e si rende conto del perchè siano così e non diversamente. Credere non è creduloneria , ma la lettura più ragionevole della realtà.
I primi discepoli, contemporanei a Gesù, credono in Lui non solo perchè Lo hanno visto Risorto, ma anche perchè hanno sperimentato cosa significa per loro che Lui sia Risorto.
-->Noi, che veniamo dopo, crediamo sulla loro Parola .
RispondiEliminaAccogliendo la loro testimonianza, vediamo con i loro occhi.
Tuttavia chiunque crede, abbia o non abbia visto, fa la medesima esperienza : aderisce con amore al Signore Risorto e vive del Suo Spirito. La promessa del Signore è comprensibile solo dopo il suo compimento e alla luce del Suo Spirito d'Amore (14,26).
Per questo i discepoli possono credere alla Scrittura e alla Parola di Gesù solo dopo la Sua Risurrezione. Rimane sempre un velo sul volto di chi legge la Scrittura, che viene eliminato dalla conversione a Cristo Signore. E questa è donata a chi ha contemplato il Suo Amore e Lo ama.
Per noi, che veniamo dopo i primi che l'hanno visto e toccato, i Vangeli e l'intera Scrittura diventano come il Corpo di Cristo : sono il segno in cui Lo incontriamo e Lo vediamo Risorto