giovedì 3 agosto 2023

FESTA DELLA TRASFIGURAZIONE


 

4 commenti:

  1. Antifona
    Nella nube luminosa apparve lo Spirito Santo e si udì la voce del Padre:
    «Questi è il mio Figlio, l’amato:
    in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». (Cf. Mt 17,5)

    Si dice il Gloria.

    Colletta
    O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione
    del tuo Figlio unigenito
    hai confermato i misteri della fede
    con la testimonianza di Mosè ed Elia, nostri padri,
    e hai mirabilmente preannunciato
    la nostra definitiva adozione a tuoi figli,
    fa’ che, ascoltando la parola del tuo amato Figlio,
    diventiamo coeredi della sua gloria.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.


    Prima Lettura
    La sua veste era candida come la neve.
    Dal libro del profeta Danièle
    Dn 7,9-10.13-14

    Io continuavo a guardare,
    quand'ecco furono collocati troni
    e un vegliardo si assise.
    La sua veste era candida come la neve
    e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
    il suo trono era come vampe di fuoco
    con le ruote come fuoco ardente.
    Un fiume di fuoco scorreva
    e usciva dinanzi a lui,
    mille migliaia lo servivano
    e diecimila miriadi lo assistevano.
    La corte sedette e i libri furono aperti.
    Guardando ancora nelle visioni notturne,
    ecco venire con le nubi del cielo
    uno simile a un figlio d'uomo;
    giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
    Gli furono dati potere, gloria e regno;
    tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
    il suo potere è un potere eterno,
    che non finirà mai,
    e il suo regno non sarà mai distrutto.

    Parola di Dio.



    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 96 (97)
    R. Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.
    Il Signore regna: esulti la terra,
    gioiscano le isole tutte.
    Nubi e tenebre lo avvolgono,
    giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.

    I monti fondono come cera davanti al Signore,
    davanti al Signore di tutta la terra.
    Annunciano i cieli la sua giustizia,
    e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.

    Perché tu, Signore,
    sei l'Altissimo su tutta la terra,
    eccelso su tutti gli dèi. R.

    Seconda Lettura
    Questa voce noi l'abbiamo udita discendere dal cielo.
    Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo
    2Pt 1,16-19

    Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza.
    Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: «Questi è il Figlio mio, l'amato, nel quale ho posto il mio compiacimento». Questa voce noi l'abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.
    E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino.

    Parola di Dio.
    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Questi è il Figlio mio, l'amato:
    in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo. (Mt 17,5c)

    Alleluia.

    Vangelo
    Il suo volto brillò come il sole.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 17,1-9

    In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
    Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
    All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
    Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
  2. PAPA FRANCESCO

    ANGELUS, 6 agosto 2017

    Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

    In questa domenica, la liturgia celebra la festa della Trasfigurazione del Signore. L’odierna pagina evangelica racconta che gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni furono testimoni di questo avvenimento straordinario. Gesù li prese con sé «e li condusse in disparte, su un alto monte» (Mt 17,1) e, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto, brillando come il sole, e le sue vesti divennero candide come la luce. Comparvero allora Mosè ed Elia, ed entrarono in dialogo con Lui. A questo punto, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè, una per Elia» (v. 4). Non aveva ancora terminato di parlare, quando una nube luminosa li avvolse.

    L’evento della Trasfigurazione del Signore ci offre un messaggio di speranza – così saremo noi, con Lui –: ci invita ad incontrare Gesù, per essere al servizio dei fratelli.

    L’ascesa dei discepoli verso il monte Tabor ci induce a riflettere sull’importanza di staccarci dalle cose mondane, per compiere un cammino verso l’alto e contemplare Gesù. Si tratta di disporci all’ascolto attento e orante del Cristo, il Figlio amato del Padre, ricercando momenti di preghiera che permettono l’accoglienza docile e gioiosa della Parola di Dio. In questa ascesa spirituale, in questo distacco dalle cose mondane, siamo chiamati a riscoprire il silenzio pacificante e rigenerante della meditazione del Vangelo, della lettura della Bibbia, che conduce verso una meta ricca di bellezza, di splendore e di gioia. E quando noi ci mettiamo così, con la Bibbia in mano, in silenzio, cominciamo a sentire questa bellezza interiore, questa gioia che genera la Parola di Dio in noi. In questa prospettiva, il tempo estivo è momento provvidenziale per accrescere il nostro impegno di ricerca e di incontro con il Signore. In questo periodo, gli studenti sono liberi dagli impegni scolastici e tante famiglie fanno le loro vacanze; è importante che nel periodo del riposo e del distacco dalle occupazioni quotidiane, si possano ritemprare le forze del corpo e dello spirito, approfondendo il cammino spirituale.

    Al termine dell’esperienza mirabile della Trasfigurazione, i discepoli scesero dal monte (cfr v. 9) con occhi e cuore trasfigurati dall’incontro con il Signore. È il percorso che possiamo compiere anche noi. La riscoperta sempre più viva di Gesù non è fine a se stessa, ma ci induce a “scendere dal monte”, ricaricati della forza dello Spirto divino, per decidere nuovi passi di conversione e per testimoniare costantemente la carità, come legge di vita quotidiana. Trasformati dalla presenza di Cristo e dall’ardore della sua parola, saremo segno concreto dell’amore vivificante di Dio per tutti i nostri fratelli, specialmente per chi soffre, per quanti si trovano nella solitudine e nell’abbandono, per gli ammalati e per la moltitudine di uomini e di donne che, in diverse parti del mondo, sono umiliati dall’ingiustizia, dalla prepotenza e dalla violenza.

    Nella Trasfigurazione si ode la voce del Padre celeste che dice: «Questi è il Figlio mio amato. Ascoltatelo!» (v.5). Guardiamo a Maria, la Vergine dell’ascolto, sempre pronta ad accogliere e custodire nel cuore ogni parola del Figlio divino (cfr Lc 1, 51). Voglia la nostra Madre e Madre di Dio aiutarci ad entrare in sintonia con la Parola di Dio, così che Cristo diventi luce e guida di tutta la nostra vita. A Lei affidiamo le vacanze di tutti, perché siano serene e proficue, ma soprattutto l’estate di quanti non possono fare le vacanze perché impediti dall’età, da motivi di salute o di lavoro, da ristrettezze economiche o da altri problemi, affinché sia comunque un tempo di distensione, allietato da presenze amiche e da momenti lieti.

    RispondiElimina
  3. FAUSTI – Nelle metamorfosi pagane la divinità assume corpo e sembianze umane. Qui l'umanità assume forma e splendore divino : lascia trasparire la Gloria del Figlio.
    Questa è la destinazione di ogni uomo nel Figlio dell'uomo.
    In Luca l'Altro.
    In Matteo diventa raggiante come il sole che “de te, Altissimo, porta significatione”. Le vesti , per Marco diventano bianche in modo sovrumano, per Luca risplendenti come folgore, per Matteo bianche come la luce.
    La Luce è il simbolo più appropriato di Dio : principio di creazione e conoscenza, fa essere ogni cosa quello che è e la fa vedere per quello che è.Ma è anche sorgente di gioia, segno dell'amore che rende luminosi. Il Figlio brilla della Luce stessa di Dio, primizia della Creazione nuova : come tutto è fatto attraverso Lui,in Lui e per Lui, così tutto partecipa della Sua medesima sorte nella Luce. Noi pure siamo chiamati a vedere il Signore faccia a faccia e riflettere a viso scoperto la Sua Gloria, fino a essere trasformati in Lui,
    (2 Cor3,18)configurati all'icona del Figlio,il primogenito tra molti fratelli.
    Siamo chiamati a rivestirci di luce e a essere luce “Sorgi , sii Luce, perché viene la Tua Luce e la Gloria del Signore brilla su di te!” (Is 60,1).
    L'incarnazione, che porta alla Croce, rende Dio uguale a noi ; la Trasfigurazione, caparra della Risurrezione, rende noi uguali a Lui. Non solo il nostro spirito, ma anche il nostro corpo è per il Signore, destinato alla risurrezione.
     La Trasfigurazione del Figlio rappresenta anche l'anticipo di ciò che saremo. 
    Il seme della nostra gloria divina è gettato quando decidiamo veramente di “ascoltare” Lui e di fare la Sua Parola : questa è la “forma “ che trasforma la nostra vita a immagine della Sua, fino alla sua misura piena.
    La legge, data tramite Mosè, è la prima tenda di Dio tra gli uomini.
    La profezia, iniziata con Elia, è la seconda tenda di Dio tra gli uomini.
    Il mediatore della legge e il padre dei profeti conversavano con Lui : anzi, parlano di Lui, Parola stessa di Dio.
    Inoltre Mosè ed Elia non gustarono la morte . l'uno fu trasportato in cielo su un carro di fuoco, l'altro, che parlò con Dio faccia a faccia, secondo la tradizione fu rapito da un Suo bacio sulla bocca.
    La carne di Gesù è la tenda definitiva di Dio in mezzo a noi (Gv 1,14). In Lui vediamo la Sua Gloria, come di Unigenito dal Padre. Infatti : “chi ha visto me, ha visto il Padre”(Gv 14,9).
    Gesù nella Sua umanità , mostra la divinità : i discepoli vedono il Suo Corpo che riluce della Gloria del Figlio nel quale il Padre si compiace, raggio anticipato della Risurrezione.
    La Chiesa è rappresentata dai tre apostoli che , a viso scoperto, riflettono come in uno specchio la gloria del Signore, e vengono trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore (2 Cor.3.18).
    Sul Volto del Figlio appare la bellezza originaria nella quale Dio ha creato il mondo.
    Qui è bello essere . Altrove è brutto e non possiamo stare , perché non siamo ciò che siamo.Per questo l'uomo è viator, pellegrino in cerca del Volto, davanti al quale solo sta di casa e può sostare, perché ritrova il proprio volto. Altrove si sente fuori posto.
    le tre tende sono un'allusione alla festa delle capanne, in cui si commemora il dono della Parola.
    La Trasfigurazione del Figlio rappresenta anche l'anticipo di ciò che saremo.
    Il seme della nostra gloria divina è gettato quando decidiamo veramente di “ascoltare” Lui e di fare la Sua Parola : questa è la “forma “ che trasforma la nostra vita a immagine della Sua, fino alla sua misura piena.
    La legge, data tramite Mosè, è la prima tenda di Dio tra gli uomini. La profezia, iniziata con Elia, è la seconda tenda di Dio tra gli uomini.
    La carne di Gesù è la tenda definitiva di Dio in mezzo a noi (Gv 1,14).
     Di Dio non conosciamo il volto, ma la Parola.
    Non bisogna farsi immagini di Lui né dell'uomo, perché l'unica Sua immagine è l'uomo stesso che ne ascolta la Parola.

    RispondiElimina
  4. --> Di Dio non conosciamo il volto, ma la Parola.
    Non bisogna farsi immagini di Lui né dell'uomo, perché l'unica Sua immagine è l'uomo stesso che ne ascolta la Parola. Chi Lo ascolta infatti diventa Suo figlio, col Suo medesimo volto. La nube luminosa richiama Dio stesso che guidò Israele nel deserto, ed è segno della Sua presenza (Es 19, 16). La manifestazione di Dio è sempre oscura per eccesso di luce accecante : quasi che, rivelandosi, Dio si veli , e ,velandosi si riveli, come sulla Croce.
    Dio è voce , la Sua Parola è nota a noi nel Verbo incarnato.
    “Ascoltate Lui!”, dice la voce dal cielo. Infatti “questi è il Figlio mio, l'amato, in cui mi compiacqui!”. Il Padre parla solo due volte dicendo e ribadendo la stessa cosa . Proclama Gesù come Figlio una prima volta dopo il Battesimo (3,17) e una seconda qui, dopo la predizione della sua morte e risurrezione (16,21) . La trasfigurazione è la conferma della via intrapresa nel battesimo, anticipo della gloria di Pasqua.
    Alla sua luce il “Servo” inizia il cammino verso Gerusalemme.
    Proprio in quanto Servo dei fratelli, il Figlio dell'uomo è il Figlio amato, la Parola stessa da ascoltare, l'irradiazione della Gloria del Padre, il Messia che ci salva.
    Davanti a tre uomini, il Figlio dell'uomo è proclamato dal Padre come Suo Figlio.
    Il Padre ha una sola Parola , che lo rivela pienamente : il Figlio.
    A noi dice di ascoltarlo, perché, ascoltando Lui, diventiamo come Lui, figli.
    La trasfigurazione è l'esperienza fondamentale della vita di Gesù : la scelta fatta nel Battesimo, che ora si concreta nella prospettiva della croce, è confermata come via alla libertà e alla Gloria di Dio.
    E' un'illuminazione interiore tanto forte che “trasforma” il Suo stesso Corpo in sole e luce. Chi ascolta Gesù, trasforma il suo volto nel Volto, splendente come il sole, “irradiazione della Sua gloria” (Eb 1,3).
    Gesù nella Sua umanità , mostra la divinità : i discepoli vedono il Suo Corpo che riluce della Gloria del Figlio ,nel quale il Padre si compiace, raggio anticipato della Risurrezione.
    I discepoli caddero sul volto : è l'eccesso del divino.
    “Risvegliatevi e non temete” : son le Parole di Gesù ai discepoli.
    Colui che hanno visto nella Gloria si avvicina
    Gesù nella Sua umanità , mostra la divinità : i discepoli vedono il Suo Corpo che riluce della Gloria del Figlio nel quale il Padre si compiace, raggio anticipato della Risurrezione.
    La trasfigurazione del Figlio rappresenta anche l'anticipo di ciò che saremo.
    .Quanto hanno visto non è un sogno, ma ciò che li risveglia da una vita morta : è la promessa della resurrezione, che dopo capiranno.
    Il seme della nostra gloria divina è gettato quando decidiamo veramente di ascoltare Lui e di fare la Parola : questa è la forma che trasforma la nostra vita a immagine della Sua, fino alla sua misura piena.
    Il Figlio brilla della luce stessa di Dio , primizia della creazione nuova. Come tutto è fatto attraverso Lui, in Lui e per Lui, così tutto partecipa della Sua medesima sorte nella luce.. Colui che si è trasfigurato, il Figlio Amato da ascoltare, è il “Gesù solo” in cammino verso Gerusalemme, che invita a seguirlo.
    Il Padre conferma la Sua scelta :è il “Figlio” in quanto non si vergogna di chiamarsi nostro fratello. (Eb 2,11),e, reso perfetto dalle cose che patì, diventerà causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,8)

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.