giovedì 17 agosto 2023

A - 20 DOMENICA T.ORD.


 

3 commenti:

  1. Antifona
    O Dio, nostra difesa,
    guarda il volto del tuo consacrato.
    Per me un giorno nel tuo tempio
    è più che mille altrove. ( Sal 83,10-11)

    Gloria.

    Colletta
    O Dio, che hai preparato beni invisibili
    per coloro che ti amano,
    infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore,
    perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
    otteniamo i beni da te promessi,
    che superano ogni desiderio.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    O Padre, che nell’obbedienza del tuo Figlio
    hai abbattuto l’inimicizia tra le creature
    e degli uomini hai fatto un popolo solo,
    rivestici degli stessi sentimenti di Cristo,
    affinché diventiamo eco delle sue parole
    e riflesso della sua pace.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.

    Credo.

    Prima Lettura
    Condurrò gli stranieri sul mio monte santo.
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 56,1.6-7

    Così dice il Signore:
    «Osservate il diritto e praticate la giustizia,
    perché la mia salvezza sta per venire,
    la mia giustizia sta per rivelarsi.
    Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
    e per amare il nome del Signore,
    e per essere suoi servi,
    quanti si guardano dal profanare il sabato
    e restano fermi nella mia alleanza,
    li condurrò sul mio monte santo
    e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
    I loro olocausti e i loro sacrifici
    saranno graditi sul mio altare,
    perché la mia casa si chiamerà
    casa di preghiera per tutti i popoli».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 66 (67)
    R. Popoli tutti, lodate il Signore.
    Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
    su di noi faccia splendere il suo volto;
    perché si conosca sulla terra la tua via,
    la tua salvezza fra tutte le genti. R.

    Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
    perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
    governi le nazioni sulla terra. R.

    Ti lodino i popoli, o Dio,
    ti lodino i popoli tutti.
    Ci benedica Dio e lo temano
    tutti i confini della terra. R.

    Seconda Lettura
    I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili per Israele.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Rm 11,13-15.29-32

    Fratelli, a voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?
    Infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!
    Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch'essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch'essi ottengano misericordia.
    Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!

    Parola di Dio.
    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Gesù annunciava il vangelo del Regno
    e guariva ogni sorta di infermità nel popolo. (Cf. Mt 4,23)

    Alleluia.

    Vangelo
    Donna, grande è la tua fede!
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 15,21-28

    In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
    Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele».
    Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore», disse la donna, «eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
    Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.

    Parola del Signore.

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  2. PAPA FRANCESCO
    ANGELUS 16 agosto 2020
    Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

    Il Vangelo di questa domenica (Mt 15,21-28) descrive l’incontro tra Gesù e una donna cananea. Gesù si trova a nord della Galilea, in territorio straniero per stare con i suoi discepoli un po’ lontano dalle folle, che lo cercano sempre più numerose. Ed ecco avvicinarsi una donna che implora aiuto per la figlia malata: «Pietà di me, Signore!» (v. 22). È il grido che nasce da una vita segnata dalla sofferenza, dal senso di impotenza di una mamma che vede la figlia tormentata dal male e non può guarirla. Gesù inizialmente la ignora, ma questa madre insiste, insiste, anche quando il Maestro dice ai discepoli che la sua missione è rivolta soltanto alle «pecore perdute della casa d’Israele» (v. 24) e non ai pagani. Lei continua a supplicarlo, e Lui, a questo punto, la mette alla prova citando un proverbio - sembra quasi un po’ crudele questo -: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini» (v. 26). E la donna subito, svelta, angosciata risponde: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni» (v. 27).

    Con queste parole questa madre dimostra di aver intuito che la bontà del Dio Altissimo, presente in Gesù, è aperta ad ogni necessità delle sue creature. Questa saggezza piena di fiducia colpisce il cuore di Gesù e gli strappa parole di ammirazione: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri» (v. 28). Quale è la fede grande? La fede grande è quella che porta la propria storia, segnata anche dalle ferite, ai piedi del Signore domandando a Lui di guarirla, di darle un senso. Ognuno di noi ha la propria storia e non sempre è una storia pulita; tante volte è una storia difficile, con tanti dolori, tanti guai e tanti peccati. Cosa faccio, io, con la mia storia? La nascondo? No! Dobbiamo portarla davanti al Signore: “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”. Questo è quello che ci insegna questa donna, questa brava madre: il coraggio di portare la propria storia di dolore davanti a Dio, davanti a Gesù; toccare la tenerezza di Dio, la tenerezza di Gesù. Facciamo, noi, la prova di questa storia, di questa preghiera: ognuno pensi alla propria storia. Sempre ci sono delle cose brutte in una storia, sempre. Andiamo da Gesù, bussiamo al cuore di Gesù e diciamoGli: “Signore, se Tu voi, puoi guarirmi!”. E noi potremo fare questo se abbiamo sempre davanti a noi il volto di Gesù, se noi capiamo come è il cuore di Cristo: un cuore che ha compassione, che porta su di sé i nostri dolori, che porta su di sé i nostri peccati, i nostri sbagli, i nostri fallimenti.

    Ma è un cuore che ci ama così, come siamo, senza trucco. “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”. E per questo è necessario capire Gesù, avere familiarità con Gesù. E torno sempre al consiglio che vi do: portate sempre un piccolo Vangelo tascabile e leggete ogni giorno un passo. Portate il Vangelo: nella borsa, nella tasca e anche nel telefonino, per vedere Gesù. E lì troverete Gesù come Lui è, come si presenta; troverete Gesù che ci ama, che ci ama tanto, che ci vuole tanto bene. Ricordiamo la preghiera: “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”. Bella preghiera. Il Signore ci aiuti, tutti noi, a pregare queste bella preghiera che ci insegna una donna pagana: non cristiana, non ebrea, ma pagana.

    La Vergine Maria interceda con la sua preghiera, perché cresca in ogni battezzato la gioia della fede e il desiderio di comunicarla con la testimonianza di una vita coerente, che ci dia il coraggio di avvicinarci a Gesù e dirGli: “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”.

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  3. FAUSTI - Gesù esce dal luogo dove i farisei e gli scribi onorano il Signore con le loro labbra, ma con il loro cuore che è lontano da Lui. Si ritira nella zona pagana, verso Tiro e Sidone.
    È un'allusione al passaggio della salvezza ai pagani (At 13,46).
    La mancanza di fede ha allontanato Gesù dalle sue regioni; la fede a sua volta permette alla donna pagana delle sue regioni di incontrarlo.
    "Piangeva, dicendo: Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide! La preghiera ha la forza del grido ma anche la saggezza di una parola precisa. È la preghiera fondamentale. Abbi pietà significa: "Concedimi la grazia, aiutami".
    La donna cananea non rivendica e non fa valere diritti: chiede il dono a Colui che è tutto e solo dono, riconoscendo in Lui il Signore e il Messia.
    Questa donna pagana fa la sua professione di fede in Gesù: Lo riconosce come Figlio di Davide secondo la carne e come Signore, Figlio di Dio, secondo lo Spirito, e chiede la sua salvezza.
    La figlia della donna cananea rappresenta tutti i figli di Adamo. Preda della diffidenza, sono invasi dalla menzogna, posseduti dal male.
    Gesù, nella sua missione storica, risponde solo a Israele, che lo aspetta.
    Questo trasmetterà poi il dono agli altri. Può essere sorprendente che Dio abbia parlato ad alcuni dei suoi figli e non ad altri. Naturalmente Dio parla al cuore di tutti. Ma, per parlare umanamente, Egli ha assunto le condizioni del parlare umano in cui essi parlano a qualcuno per il quale sono qualcuno.
    È lo "scandalo" dell'incarnazione, centro della fede.
    Questa donna ricorda i dieci pagani delle nazioni di ogni lingua che prenderanno per la manica un israelita (Zac 8,20...). La donna chiede aiuto nonostante il silenzio del Signore e la resistenza dei suoi discepoli.
    La risposta di Gesù è la più difficile che un pagano possa aspettarsi.
    Gli ebrei chiamano i pagani "cani". Il pane dei bambini sarà dato proprio a loro.
    Non per merito - è grazia e dono! - ma per una grande fede.
    "Anche i cagnolini" il cane vive delle briciole che cadono dalla tavola del padrone l'uomo del pane che gli arriva dalla mano del Signore.
    La fede di questa donna è grande, a differenza di quella dei discepoli, che è piccola; è grande come quella del soldato pagano, che suscita la meraviglia di Gesù.
    Per questa fede molti verranno da oriente e da occidente, e si siederanno con Abramo, Isacco e Giacobbe, (8,11) alimentando la beatitudine di coloro che mangiano il pane del Regno.
    Il Signore è venuto sulla terra per compiere la volontà di questa donna: è lo stesso del Padre del cielo (6,10), che vuole dare il suo pane ai suoi figli.
    L'ora della fede è la stessa della salvezza, come per il figlio del centurione (8,13).

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