Battezzato il Signore, si aprirono i cieli e come una colomba lo Spirito discese su di lui, e la voce del Padre disse: «Questi è il mio Figlio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». (Cf. Mt 3,16-17) Gloria.
Dio onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo amato Figlio mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli di adozione, rinati dall’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
O Padre, il tuo Figlio unigenito si è manifestato nella nostra carne mortale: concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura Ecco il mio servo di cui mi compiaccio. Dal libro del profeta Isaìa Is 42,1-4.6-7
Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 28 (29) R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace. Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza. Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.
La voce del Signore è sopra le acque, il Signore sulle grandi acque. La voce del Signore è forza, la voce del Signore è potenza. R.
Tuona il Dio della gloria, nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!». Il Signore è seduto sull’oceano del cielo, il Signore siede re per sempre. R.
Seconda Lettura Dio consacrò in Spirito Santo Gesù di Nazaret. Dagli Atti degli Apostoli At 10,34-38
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». (Mc 9,6)
Alleluia.
Vangelo Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 3,13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
PAROLE DEL SANTO PADRE Il Messia chiede di essere battezzato, perché si compia ogni giustizia, si realizzi il disegno del Padre che passa attraverso la via dell’obbedienza filiale e della solidarietà con l’uomo fragile e peccatore. È la via dell’umiltà e della piena vicinanza di Dio ai suoi figli. Anche il profeta Isaia annuncia la giustizia del Servo di Dio, che realizza la sua missione nel mondo con uno stile contrario allo spirito mondano: «Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta» (42,2-3). È l’atteggiamento della mitezza […] l’atteggiamento della semplicità, del rispetto, della moderazione e del nascondimento, richiesto anche oggi ai discepoli del Signore. Quanti – è triste dirlo – quanti discepoli del Signore si pavoneggiano di essere discepoli del Signore. Non è un buon discepolo quello che si pavoneggia. Il buon discepolo è quello umile, mite, quello che fa il bene senza farsi vedere. (Angelus, 12 gennaio 2020)
FAUSTI – E' l'inizio del Suo ministero. Gesù “compare” al Giordano : Lo incontra solo chi ha accolto l'appello del Battista e si fa battezzare confessando i propri peccati. Perché viene anche Lui? Che peccato ha il Santo? Nessuno! E per questo porta il peccato di tutti! Se peccare è abbandonare il Signore, l'abbandono lo sente non chi abbandona, ma chi è abbandonato. Il male è portato da chi ama e non lo fa. Gesù, il Giusto è l'Agnello di Dio, che porta su di sé il peccato del mondo, dirà Giovanni vedendolo venire (Gv 1,29). Nel Giordano, sulla soglia della terra promessa, tutti riversano i loro peccati : è come un fiume di impurità che separa dalla terra promessa. In esso s'immerge il Giusto , e compie il giudizio di Dio. Noi lasciamo nell'acqua le nostre lordure , uscendone purificati ; Lui vi si immerge, uscendone carico della nostra immondezza. Questa scelta di Gesù, che si mette in fila con i peccatori e s'immerge nel nostro male, rivela Dio come simpatia piena per ogni Sua creatura. E' la rivelazione di un Dio Santo , diverso da quello che tutti accettano o negano, e che si manifesterà sulla Croce. Il Battista riconosce la superiorità di Gesù . Non vuole battezzarlo perché vuole il Suo Battesimo. Ignora che il Suo Battesimo viene proprio dal Suo battezzarsi in noi. Noi siamo battezzati nella Sua solidarietà con noi , nella Sua Morte ( Rom 6,3). Se Lui, il Giusto, non muore per noi peccatori, noi moriamo la nostra morte da soli . Ci immergiamo nell'acqua ma non riceviamo lo Spirito. Se Lui invece si immerge e muore con noi, noi non siamo più soli : sia che vegliamo, sia che dormiamo, siamo sempre con Lui (1 Ts5, 10) , che ci ha amati e ha dato se stesso per noi (Gal 2,20). “Lascia per ora “. Gesù chiede a me, come a Giovanni, che non gli impedisca di entrare nella mia morte. Diversamente non può darmi la Sua vita, proprio là dove ne ho bisogno!. Così conviene a noi, a te e a me, dice Gesù. Conviene a te che io mi immerga nella tua solitudine e ti sia vicino ; e conviene a me, perché diversamente non sarei l'Emmanuele, il Dio Amore. Ciò che per te è conveniente, per me è necessario!. Così sia io che tu compiamo ogni giustizia. La giustizia è ciò che Dio vuole. E Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati mediante la conoscenza della loro verità di figli nel Figlio (1Tm 2,4). La Sua immersione nelle acque della nostra morte è per Lui il passaggio obbligato per rivelarsi il Figlio. “Ecco si aprirono i cieli” . Nella Sua morte si squarcerà il velo del tempio. Dio non è più nascosto ; il cielo, prima chiuso , si è aperto. Si compie il desiderio del profeta : “Se Tu squarciassi i cieli e scendessi!” (Is 63,19). “Una voce” : Dio non ha volto ; non bisogna farsi immagini di Lui, come pure dell'uomo. Perché Lui è Voce, che esprime la Parola, e il Suo Volto è il Figlio, che la realizza. Il Figlio è il Volto stesso del Padre : “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,9). Il Padre conferma la scelta di Gesù , dicendo : “Bravo ! Sei mio Figlio, uguale a me : fai ciò che a me piace fare” Anche Adamo voleva essere uguale a Dio , ma non conosceva ciò che a Dio piace. Il Padre in tutto il vangelo parla solo due volte . Qui e nella Trasfigurazione . Qui per confermare il Figlio nella Sua scelta di Servo ; là per rivelare a noi la Gloria di questo Figlio, perché Lo ascoltiamo e diventiamo anche noi come Lui. Il Battesimo è la nostra nascita alla vita del Figlio.
Con questa domenica dopo l’Epifania si conclude il Tempo liturgico del Natale: tempo di luce, la luce di Cristo che, come nuovo sole apparso all’orizzonte dell’umanità, disperde le tenebre del male e dell’ignoranza. Celebriamo oggi la festa del Battesimo di Gesù: quel Bambino, figlio della Vergine, che abbiamo contemplato nel mistero della sua nascita, lo vediamo oggi adulto immergersi nelle acque del fiume Giordano, e santificare così tutte le acque e il cosmo intero – come evidenzia la tradizione orientale. Ma perché Gesù, in cui non c’era ombra di peccato, andò a farsi battezzare da Giovanni? Perché volle compiere quel gesto di penitenza e conversione, insieme con tante persone che così volevano prepararsi alla venuta del Messia? Quel gesto – che segna l’inizio della vita pubblica di Cristo – si pone nella stessa linea dell’Incarnazione, della discesa di Dio dal più alto dei cieli all’abisso degli inferi. Il senso di questo movimento di abbassamento divino si riassume in un’unica parola: amore, che è il nome stesso di Dio. Scrive l’apostolo Giovanni: «In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui», e lo ha mandato «come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 4,9-10). Ecco perché il primo atto pubblico di Gesù fu ricevere il battesimo di Giovanni, il quale, vedendolo arrivare, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29).
Narra l’evangelista Luca che mentre Gesù, ricevuto il battesimo, «stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”» (3,21-22). Questo Gesù è il Figlio di Dio che è totalmente immerso nella volontà di amore del Padre. Questo Gesù è Colui che morirà sulla croce e risorgerà per la potenza dello stesso Spirito che ora si posa su di Lui e lo consacra. Questo Gesù è l’uomo nuovo che vuole vivere da figlio di Dio, cioè nell’amore; l’uomo che, di fronte al male del mondo, sceglie la via dell’umiltà e della responsabilità, sceglie non di salvare se stesso ma di offrire la propria vita per la verità e la giustizia. Essere cristiani significa vivere così, ma questo genere di vita comporta una rinascita: rinascere dall’alto, da Dio, dalla Grazia. Questa rinascita è il Battesimo, che Cristo ha donato alla Chiesa per rigenerare gli uomini a vita nuova. Afferma un antico testo attribuito a sant’Ippolito: «Chi scende con fede in questo lavacro di rigenerazione, rinuncia al diavolo e si schiera con Cristo, rinnega il nemico e riconosce che Cristo è Dio, si spoglia della schiavitù e si riveste dell’adozione filiale» (Discorso sull’Epifania, 10: PG 10, 862).
Secondo la tradizione, stamani ho avuto la gioia di battezzare un folto gruppo di bambini che sono nati negli ultimi tre o quattro mesi. In questo momento vorrei estendere la mia preghiera e la mia benedizione a tutti i neonati; ma soprattutto invitare tutti a fare memoria del proprio Battesimo, di quella rinascita spirituale che ci ha aperto la via della vita eterna. Possa ogni cristiano, in quest’Anno della fede, riscoprire la bellezza di essere rinato dall’alto, dall’amore di Dio, e vivere come figlio di Dio.
12 gennaio 2020 Come Gesù che è andato a farsi battezzare, così voi portate i vostri figli.
Gesù risponde a Giovanni: “Si faccia ogni giustizia” (cfr Mt 3,15). Battezzare un figlio è un atto di giustizia, per lui. E perché? Perché noi nel Battesimo gli diamo un tesoro, noi nel Battesimo gli diamo un pegno: lo Spirito Santo. Il bambino esce [dal Battesimo] con la forza dello Spirito dentro: lo Spirito che lo difenderà, lo aiuterà, durante tutta la vita. Per questo è così importante battezzarli da bambini, perché crescano con la forza dello Spirito Santo.
Questo è il messaggio che io vorrei darvi oggi. Voi portate i vostri figli oggi, [perché abbiano] dentro lo Spirito Santo. E abbiate cura che crescano con la luce, con la forza dello Spirito Santo, mediante la catechesi, l’aiuto, l’insegnamento, gli esempi che voi darete a casa... Questo è il messaggio.
Non vorrei dirvi altro di forte. Soltanto un avviso. I bambini non sono abituati a venire alla Sistina, è la prima volta! Non sono abituati a stare chiusi in un ambiente anche un po’ caldo. E non sono abituati a essere vestiti così, per una festa tanto bella come oggi. Si sentiranno un po’ a disagio in qualche momento. E incomincerà uno [a piangere]... – ancora il concerto non è cominciato! – ma incomincerà uno, poi quell’altro... Non spaventarsi, lasciate piangere e gridare i bambini. Ma piuttosto, se il tuo bambino piange e si lamenta, forse è perché ha troppo caldo: togliete qualcosa; o perché ha fame: allattalo, qui, sì, sempre in pace. Una cosa che ho detto anche l’anno scorso: loro hanno una dimensione “corale”: è sufficiente che uno dia il “la” e incominciano tutti, e si farà il concerto. Non spaventarsi. È una bella predica quando piange un bambino in chiesa, è una bella predica. Fate in modo che si senta bene e andiamo avanti.
Non dimenticate: voi portate lo Spirito Santo dentro i bambini.
Battezzato il Signore, si aprirono i cieli
RispondiEliminae come una colomba lo Spirito discese su di lui,
e la voce del Padre disse:
«Questi è il mio Figlio, l’amato:
in lui ho posto il mio compiacimento». (Cf. Mt 3,16-17)
Gloria.
Dio onnipotente ed eterno,
che dopo il battesimo nel fiume Giordano
proclamasti il Cristo tuo amato Figlio
mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo,
concedi ai tuoi figli di adozione,
rinati dall’acqua e dallo Spirito,
di vivere sempre nel tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
O Padre, il tuo Figlio unigenito
si è manifestato nella nostra carne mortale:
concedi a noi,
che lo abbiamo conosciuto come vero uomo,
di essere interiormente rinnovati a sua immagine.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 42,1-4.6-7
Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 28 (29)
R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.
Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.
Seconda Lettura
Dio consacrò in Spirito Santo Gesù di Nazaret.
Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34-38
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». (Mc 9,6)
Alleluia.
Vangelo
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
RispondiEliminaIl Messia chiede di essere battezzato, perché si compia ogni giustizia, si realizzi il disegno del Padre che passa attraverso la via dell’obbedienza filiale e della solidarietà con l’uomo fragile e peccatore. È la via dell’umiltà e della piena vicinanza di Dio ai suoi figli.
Anche il profeta Isaia annuncia la giustizia del Servo di Dio, che realizza la sua missione nel mondo con uno stile contrario allo spirito mondano: «Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta» (42,2-3). È l’atteggiamento della mitezza […] l’atteggiamento della semplicità, del rispetto, della moderazione e del nascondimento, richiesto anche oggi ai discepoli del Signore. Quanti – è triste dirlo – quanti discepoli del Signore si pavoneggiano di essere discepoli del Signore. Non è un buon discepolo quello che si pavoneggia. Il buon discepolo è quello umile, mite, quello che fa il bene senza farsi vedere. (Angelus, 12 gennaio 2020)
FAUSTI – E' l'inizio del Suo ministero. Gesù “compare” al Giordano : Lo incontra solo chi ha accolto l'appello del Battista e si fa battezzare confessando i propri peccati. Perché viene anche Lui? Che peccato ha il Santo? Nessuno!
RispondiEliminaE per questo porta il peccato di tutti!
Se peccare è abbandonare il Signore, l'abbandono lo sente non chi abbandona, ma chi è abbandonato. Il male è portato da chi ama e non lo fa. Gesù, il Giusto è l'Agnello di Dio, che porta su di sé il peccato del mondo, dirà Giovanni vedendolo venire (Gv 1,29).
Nel Giordano, sulla soglia della terra promessa, tutti riversano i loro peccati : è come un fiume di impurità che separa dalla terra promessa. In esso s'immerge il Giusto , e compie il giudizio di Dio. Noi lasciamo nell'acqua le nostre lordure , uscendone purificati ; Lui vi si immerge, uscendone carico della nostra immondezza. Questa scelta di Gesù, che si mette in fila con i peccatori e s'immerge nel nostro male, rivela Dio come simpatia piena per ogni Sua creatura. E' la rivelazione di un Dio Santo , diverso da quello che tutti accettano o negano, e che si manifesterà sulla Croce.
Il Battista riconosce la superiorità di Gesù .
Non vuole battezzarlo perché vuole il Suo Battesimo.
Ignora che il Suo Battesimo viene proprio dal Suo battezzarsi in noi.
Noi siamo battezzati nella Sua solidarietà con noi , nella Sua Morte ( Rom 6,3).
Se Lui, il Giusto, non muore per noi peccatori, noi moriamo la nostra morte da soli . Ci immergiamo nell'acqua ma non riceviamo lo Spirito.
Se Lui invece si immerge e muore con noi, noi non siamo più soli : sia che vegliamo, sia che dormiamo, siamo sempre con Lui (1 Ts5, 10) , che ci ha amati e ha dato se stesso per noi (Gal 2,20).
“Lascia per ora “. Gesù chiede a me, come a Giovanni, che non gli impedisca di entrare nella mia morte. Diversamente non può darmi la Sua vita, proprio là dove ne ho bisogno!.
Così conviene a noi, a te e a me, dice Gesù. Conviene a te che io mi immerga nella tua solitudine e ti sia vicino ; e conviene a me, perché diversamente non sarei l'Emmanuele, il Dio Amore.
Ciò che per te è conveniente, per me è necessario!.
Così sia io che tu compiamo ogni giustizia.
La giustizia è ciò che Dio vuole.
E Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati mediante la conoscenza della loro verità di figli nel Figlio (1Tm 2,4).
La Sua immersione nelle acque della nostra morte è per Lui il passaggio obbligato per rivelarsi il Figlio.
“Ecco si aprirono i cieli” . Nella Sua morte si squarcerà il velo del tempio.
Dio non è più nascosto ; il cielo, prima chiuso , si è aperto.
Si compie il desiderio del profeta : “Se Tu squarciassi i cieli e scendessi!” (Is 63,19).
“Una voce” : Dio non ha volto ; non bisogna farsi immagini di Lui, come pure dell'uomo.
Perché Lui è Voce, che esprime la Parola, e il Suo Volto è il Figlio, che la realizza.
Il Figlio è il Volto stesso del Padre : “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,9).
Il Padre conferma la scelta di Gesù , dicendo : “Bravo ! Sei mio Figlio, uguale a me : fai ciò che a me piace fare” Anche Adamo voleva essere uguale a Dio , ma non conosceva ciò che a Dio piace.
Il Padre in tutto il vangelo parla solo due volte .
Qui e nella Trasfigurazione .
Qui per confermare il Figlio nella Sua scelta di Servo ; là per rivelare a noi la Gloria di questo Figlio, perché Lo ascoltiamo e diventiamo anche noi come Lui.
Il Battesimo è la nostra nascita alla vita del Figlio.
BENEDETTO XVI
RispondiEliminaANGELUS
13 gennaio 2013
Con questa domenica dopo l’Epifania si conclude il Tempo liturgico del Natale: tempo di luce, la luce di Cristo che, come nuovo sole apparso all’orizzonte dell’umanità, disperde le tenebre del male e dell’ignoranza. Celebriamo oggi la festa del Battesimo di Gesù: quel Bambino, figlio della Vergine, che abbiamo contemplato nel mistero della sua nascita, lo vediamo oggi adulto immergersi nelle acque del fiume Giordano, e santificare così tutte le acque e il cosmo intero – come evidenzia la tradizione orientale. Ma perché Gesù, in cui non c’era ombra di peccato, andò a farsi battezzare da Giovanni? Perché volle compiere quel gesto di penitenza e conversione, insieme con tante persone che così volevano prepararsi alla venuta del Messia? Quel gesto – che segna l’inizio della vita pubblica di Cristo – si pone nella stessa linea dell’Incarnazione, della discesa di Dio dal più alto dei cieli all’abisso degli inferi. Il senso di questo movimento di abbassamento divino si riassume in un’unica parola: amore, che è il nome stesso di Dio. Scrive l’apostolo Giovanni: «In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui», e lo ha mandato «come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 4,9-10). Ecco perché il primo atto pubblico di Gesù fu ricevere il battesimo di Giovanni, il quale, vedendolo arrivare, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29).
Narra l’evangelista Luca che mentre Gesù, ricevuto il battesimo, «stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”» (3,21-22). Questo Gesù è il Figlio di Dio che è totalmente immerso nella volontà di amore del Padre. Questo Gesù è Colui che morirà sulla croce e risorgerà per la potenza dello stesso Spirito che ora si posa su di Lui e lo consacra. Questo Gesù è l’uomo nuovo che vuole vivere da figlio di Dio, cioè nell’amore; l’uomo che, di fronte al male del mondo, sceglie la via dell’umiltà e della responsabilità, sceglie non di salvare se stesso ma di offrire la propria vita per la verità e la giustizia. Essere cristiani significa vivere così, ma questo genere di vita comporta una rinascita: rinascere dall’alto, da Dio, dalla Grazia. Questa rinascita è il Battesimo, che Cristo ha donato alla Chiesa per rigenerare gli uomini a vita nuova. Afferma un antico testo attribuito a sant’Ippolito: «Chi scende con fede in questo lavacro di rigenerazione, rinuncia al diavolo e si schiera con Cristo, rinnega il nemico e riconosce che Cristo è Dio, si spoglia della schiavitù e si riveste dell’adozione filiale» (Discorso sull’Epifania, 10: PG 10, 862).
Secondo la tradizione, stamani ho avuto la gioia di battezzare un folto gruppo di bambini che sono nati negli ultimi tre o quattro mesi. In questo momento vorrei estendere la mia preghiera e la mia benedizione a tutti i neonati; ma soprattutto invitare tutti a fare memoria del proprio Battesimo, di quella rinascita spirituale che ci ha aperto la via della vita eterna. Possa ogni cristiano, in quest’Anno della fede, riscoprire la bellezza di essere rinato dall’alto, dall’amore di Dio, e vivere come figlio di Dio.
OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
RispondiElimina12 gennaio 2020
Come Gesù che è andato a farsi battezzare,
così voi portate i vostri figli.
Gesù risponde a Giovanni: “Si faccia ogni giustizia” (cfr Mt 3,15).
Battezzare un figlio è un atto di giustizia, per lui. E perché? Perché noi nel Battesimo gli diamo un tesoro, noi nel Battesimo gli diamo un pegno: lo Spirito Santo. Il bambino esce [dal Battesimo] con la forza dello Spirito dentro: lo Spirito che lo difenderà, lo aiuterà, durante tutta la vita. Per questo è così importante battezzarli da bambini, perché crescano con la forza dello Spirito Santo.
Questo è il messaggio che io vorrei darvi oggi. Voi portate i vostri figli oggi, [perché abbiano] dentro lo Spirito Santo. E abbiate cura che crescano con la luce, con la forza dello Spirito Santo, mediante la catechesi, l’aiuto, l’insegnamento, gli esempi che voi darete a casa... Questo è il messaggio.
Non vorrei dirvi altro di forte. Soltanto un avviso. I bambini non sono abituati a venire alla Sistina, è la prima volta! Non sono abituati a stare chiusi in un ambiente anche un po’ caldo. E non sono abituati a essere vestiti così, per una festa tanto bella come oggi. Si sentiranno un po’ a disagio in qualche momento. E incomincerà uno [a piangere]... – ancora il concerto non è cominciato! – ma incomincerà uno, poi quell’altro... Non spaventarsi, lasciate piangere e gridare i bambini. Ma piuttosto, se il tuo bambino piange e si lamenta, forse è perché ha troppo caldo: togliete qualcosa; o perché ha fame: allattalo, qui, sì, sempre in pace. Una cosa che ho detto anche l’anno scorso: loro hanno una dimensione “corale”: è sufficiente che uno dia il “la” e incominciano tutti, e si farà il concerto. Non spaventarsi. È una bella predica quando piange un bambino in chiesa, è una bella predica. Fate in modo che si senta bene e andiamo avanti.
Non dimenticate: voi portate lo Spirito Santo dentro i bambini.