Antifona A te si prostri tutta la terra, o Dio. A te canti inni, canti al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 65,4)
Colletta Dio onnipotente ed eterno, che governi il cielo e la terra, ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo e dona ai nostri giorni la tua pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure:
O Padre, che per mezzo di Cristo, Agnello pasquale e luce delle genti, chiami tutti gli uomini a formare il popolo della nuova alleanza, conferma in noi la grazia del Battesimo, perché con la forza del tuo Spirito proclamiamo il lieto annuncio del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza. Dal libro del profeta Isaìa Is 49,3.5-6
Il Signore mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele - poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza - e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 39 (40) R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. R.
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo». R.
«Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo». R.
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. R.
Seconda Lettura Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1 Cor 1,1-3
Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Parola di Dio. Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio. (Gv 1,14a.12a)
Alleluia.
Vangelo Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 1,29-34
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
FAUSTI - “Vede Gesù che viene verso di lui”: il giorno dopo la sua testimonianza, Giovanni “vede” Colui che già prima aveva contemplato, ma senza riconoscerlo. Anche il lettore ha già udito nel prologo che Gesù è l'unigenito Figlio di Dio ; ma ci vuole tempo per riconoscerlo. Vedere Gesù che “viene” è vedere l'invisibile, la Parola diventata Carne che mostra la Gloria. Giovanni l'attende, ma è lei che viene per farsi vedere. L'iniziativa dell'incontro è Sua. Il Figlio, come è rivolto verso il Padre, così necessariamente si rivolge verso di noi, suoi fratelli. La “voce di uno che grida nel deserto” suona consolazione, perché promette il perdono e reca la buona notizia : “Ecco il nostro Dio!” (Is 40,1-9). Il perdono però non è solo per Israele, ma per “il mondo”, perché ogni carne veda la Sua Gloria (Is 40,5). Si parla di peccato, non di peccati. Si tratta della peccaminosità, che è la non conoscenza di Dio, radice di ogni singola trasgressione. Chi toglie il peccato non può che essere Dio in persona. Gesù è chiamato “l'agnello”. La parola allude al Servo di JHWH , muto come un agnello condotto al macello (Is 53,7) , tanto più che la parola aramaica “taleya” può significare sia fanciullo/servo che agnello. In queste parole di Giovanni risuona la stessa teologia degli altri Vangeli, secondo i quali Gesù nel battesimo è proclamato dal Padre come il Figlio/Servo che, con il Suo sacrificio, salverà il mondo.Il Battesimo di Gesù è la porta d'ingresso alla rivelazione cristiana, che c'introduce nella casa di Dio. Non è Lui tutto una porta spalancata all'uomo ? . La scena del battesimo di Gesù è avvenuta in precedenza, in un tempo imprecisato. Non si dice quando, forse perché in ogni tempo la Parola “si battezza” e si immerge nel modo. Giovanni, come ciascuno di noi, ha bisogno di tempo per comprendere ciò che ha contemplato nella carne della Parola, solidale con ogni carne. Egli si rivela il Figlio perché si fa nostro fratello e si immerge nella condizione comune a tutti. Lo Spirito che nella creazione aleggiava sulle acque primordiali , la colomba che si librava sulla terra appena emersa dal diluvio, scende su Gesù che si battezza nel Giordano. Non solo scende, ma “dimora” su di Lui, Sua casa. Direttamente da Dio per ispirazione interiore, o indirettamente, attraverso la Parola a lungo masticata, Giovanni conosce il segno per riconoscere “Colui che viene” . è lo Spirito che scende e dimora su di Lui. Tuttavia, anche per lui, come per noi, c'è sempre una distanza tra il conoscere e il riconoscere , tra il vedere e il comprendere. Mentre gli altri profeti avevano previsto e predetto, Giovanni vede e dice . il compimento di ciò che fu promesso è già avvenuto in Gesù ed è presente a tutti nella testimonianza di chi ha visto e racconta.
ANGELUS 19 -1- 2020 Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Questa seconda domenica del Tempo Ordinario si pone in continuità con l’Epifania e con la festa del Battesimo di Gesù. Il brano evangelico (cfr Gv 1,29-34) ci parla ancora della manifestazione di Gesù. Infatti, dopo essere stato battezzato nel fiume Giordano, Egli fu consacrato dallo Spirito Santo che si posò su di Lui e venne proclamato Figlio di Dio dalla voce del Padre celeste (cfr Mt 3,16-17 e par.). L’Evangelista Giovanni, a differenza degli altri tre, non descrive l’avvenimento, ma ci propone la testimonianza di Giovanni Battista. Egli è stato il primo testimone di Cristo. Dio lo aveva chiamato e lo aveva preparato per questo.
Il Battista non può trattenere l’impellente desiderio di rendere testimonianza a Gesù e dichiara: «Io ho visto e ho testimoniato» (v. 34). Giovanni ha visto qualcosa di sconvolgente, cioè il Figlio amato di Dio solidale con i peccatori; e lo Spirito Santo gli ha fatto comprendere la novità inaudita, un vero ribaltamento. Infatti, mentre in tutte le religioni è l’uomo che offre e sacrifica qualcosa a Dio, nell’evento Gesù è Dio che offre il proprio Figlio per la salvezza dell’umanità. Giovanni manifesta il suo stupore e il suo consenso a questa novità portata da Gesù, mediante un’espressione pregnante che noi ripetiamo ogni volta nella Messa: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!» (v. 29).
La testimonianza di Giovanni Battista ci invita a ripartire sempre di nuovo nel nostro cammino di fede: ripartire da Gesù Cristo, Agnello pieno di misericordia che il Padre ha dato per noi. Lasciarci nuovamente sorprendere dalla scelta di Dio di stare dalla nostra parte, di farsi solidale con noi peccatori, e di salvare il mondo dal male facendosene carico totalmente.
Impariamo da Giovanni Battista a non presumere di conoscere già Gesù, di sapere già tutto di Lui (cfr v. 31). Non è così. Fermiamoci sul Vangelo, magari anche contemplando un’icona di Cristo, un “Volto santo”. Contempliamo con gli occhi e più ancora col cuore; e lasciamoci istruire dallo Spirito Santo, che dentro ci dice: È Lui! È il Figlio di Dio fattosi agnello, immolato per amore. Lui, Lui solo ha portato, Lui solo ha sofferto, ha espiato il peccato di ognuno di noi, il peccato del mondo, e anche i miei peccati. Tutti. Li ha portati tutti su di sé e li ha tolti da noi, perché noi fossimo finalmente liberi, non più schiavi del male. Sì, ancora poveri peccatori siamo, ma non schiavi, no, non schiavi: figli, figli di Dio!
La Vergine Maria ci ottenga la forza di rendere testimonianza al suo Figlio Gesù; di annunciarlo con gioia con una vita liberata dal male e una parola piena di fede meravigliata e riconoscente.
O Agnello di Dio, nascosto tra gli uomini! O inconcepibile bontà di Dio, che ci proteggi ad ogni passo, sia dato infinito onore alla tua misericordia, perché avendo fraternizzato non con gli angeli, ma con gli uomini, questo è un miracolo dell'insondabile mistero della tua misericordia. Tutta la nostra fiducia è in Te, Gesù Cristo, nostro Fratello Maggiore, vero Dio e vero Uomo.
Il mio cuore trema di gioia nel vedere quanto Dio sia buono con noi, così miseri e ingrati, e come prova del suo amore ci fa un dono inconcepibile, cioè se stesso, nella persona di suo Figlio. Non potremo esaurire il mistero di questo amore in tutta l'eternità. O uomini, perché pensate così poco che Dio sia veramente in mezzo a noi?
O Agnello di Dio, non so cosa sia più da ammirare in Te: la Tua mitezza, la Tua vita nascosta e il Tuo annientamento per l'uomo, o quell'incessante miracolo della Tua misericordia che trasforma le anime e le eleva alla vita eterna. Sebbene tu sia così nascosto, la tua onnipotenza si rivela qui più che nella creazione dell'uomo; sebbene l'onnipotenza della tua misericordia agisca per la giustificazione del peccatore, la tua azione rimane silenziosa e nascosta.
Antifona
RispondiEliminaA te si prostri tutta la terra, o Dio.
A te canti inni, canti al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 65,4)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che governi il cielo e la terra,
ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo
e dona ai nostri giorni la tua pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure:
O Padre,
che per mezzo di Cristo,
Agnello pasquale e luce delle genti,
chiami tutti gli uomini
a formare il popolo della nuova alleanza,
conferma in noi la grazia del Battesimo,
perché con la forza del tuo Spirito
proclamiamo il lieto annuncio del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 49,3.5-6
Il Signore mi ha detto:
«Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
- poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza
- e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d'Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all'estremità della terra».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 39 (40)
R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio. R.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo». R.
«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo». R.
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai. R.
Seconda Lettura
Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 1,1-3
Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
a quanti lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio. (Gv 1,14a.12a)
Alleluia.
Vangelo
Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,29-34
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore.
FAUSTI - “Vede Gesù che viene verso di lui”: il giorno dopo la sua testimonianza, Giovanni “vede” Colui che già prima aveva contemplato, ma senza riconoscerlo. Anche il lettore ha già udito nel prologo che Gesù è l'unigenito Figlio di Dio ; ma ci vuole tempo per riconoscerlo.
RispondiEliminaVedere Gesù che “viene” è vedere l'invisibile, la Parola diventata Carne che mostra la Gloria. Giovanni l'attende, ma è lei che viene per farsi vedere. L'iniziativa dell'incontro è Sua.
Il Figlio, come è rivolto verso il Padre, così necessariamente si rivolge verso di noi, suoi fratelli.
La “voce di uno che grida nel deserto” suona consolazione, perché promette il perdono e reca la buona notizia : “Ecco il nostro Dio!” (Is 40,1-9).
Il perdono però non è solo per Israele, ma per “il mondo”, perché ogni carne veda la Sua Gloria
(Is 40,5). Si parla di peccato, non di peccati. Si tratta della peccaminosità, che è la non conoscenza di Dio, radice di ogni singola trasgressione. Chi toglie il peccato non può che essere Dio in persona.
Gesù è chiamato “l'agnello”. La parola allude al Servo di JHWH , muto come un agnello condotto al macello (Is 53,7) , tanto più che la parola aramaica “taleya” può significare sia fanciullo/servo che agnello. In queste parole di Giovanni risuona la stessa teologia degli altri Vangeli, secondo i quali Gesù nel battesimo è proclamato dal Padre come il Figlio/Servo che, con il Suo sacrificio, salverà il mondo.Il Battesimo di Gesù è la porta d'ingresso alla rivelazione cristiana, che c'introduce nella casa di Dio. Non è Lui tutto una porta spalancata all'uomo ? .
La scena del battesimo di Gesù è avvenuta in precedenza, in un tempo imprecisato. Non si dice quando, forse perché in ogni tempo la Parola “si battezza” e si immerge nel modo.
Giovanni, come ciascuno di noi, ha bisogno di tempo per comprendere ciò che ha contemplato nella carne della Parola, solidale con ogni carne. Egli si rivela il Figlio perché si fa nostro fratello e si immerge nella condizione comune a tutti.
Lo Spirito che nella creazione aleggiava sulle acque primordiali , la colomba che si librava sulla terra appena emersa dal diluvio, scende su Gesù che si battezza nel Giordano.
Non solo scende, ma “dimora” su di Lui, Sua casa.
Direttamente da Dio per ispirazione interiore, o indirettamente, attraverso la Parola a lungo masticata, Giovanni conosce il segno per riconoscere “Colui che viene” . è lo Spirito che scende e dimora su di Lui. Tuttavia, anche per lui, come per noi, c'è sempre una distanza tra il conoscere e il riconoscere , tra il vedere e il comprendere.
Mentre gli altri profeti avevano previsto e predetto, Giovanni vede e dice . il compimento di ciò che fu promesso è già avvenuto in Gesù ed è presente a tutti nella testimonianza di chi ha visto e racconta.
PAPA FRANCESCO
RispondiEliminaANGELUS 19 -1- 2020
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Questa seconda domenica del Tempo Ordinario si pone in continuità con l’Epifania e con la festa del Battesimo di Gesù. Il brano evangelico (cfr Gv 1,29-34) ci parla ancora della manifestazione di Gesù. Infatti, dopo essere stato battezzato nel fiume Giordano, Egli fu consacrato dallo Spirito Santo che si posò su di Lui e venne proclamato Figlio di Dio dalla voce del Padre celeste (cfr Mt 3,16-17 e par.). L’Evangelista Giovanni, a differenza degli altri tre, non descrive l’avvenimento, ma ci propone la testimonianza di Giovanni Battista. Egli è stato il primo testimone di Cristo. Dio lo aveva chiamato e lo aveva preparato per questo.
Il Battista non può trattenere l’impellente desiderio di rendere testimonianza a Gesù e dichiara: «Io ho visto e ho testimoniato» (v. 34). Giovanni ha visto qualcosa di sconvolgente, cioè il Figlio amato di Dio solidale con i peccatori; e lo Spirito Santo gli ha fatto comprendere la novità inaudita, un vero ribaltamento. Infatti, mentre in tutte le religioni è l’uomo che offre e sacrifica qualcosa a Dio, nell’evento Gesù è Dio che offre il proprio Figlio per la salvezza dell’umanità. Giovanni manifesta il suo stupore e il suo consenso a questa novità portata da Gesù, mediante un’espressione pregnante che noi ripetiamo ogni volta nella Messa: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!» (v. 29).
La testimonianza di Giovanni Battista ci invita a ripartire sempre di nuovo nel nostro cammino di fede: ripartire da Gesù Cristo, Agnello pieno di misericordia che il Padre ha dato per noi. Lasciarci nuovamente sorprendere dalla scelta di Dio di stare dalla nostra parte, di farsi solidale con noi peccatori, e di salvare il mondo dal male facendosene carico totalmente.
Impariamo da Giovanni Battista a non presumere di conoscere già Gesù, di sapere già tutto di Lui (cfr v. 31). Non è così. Fermiamoci sul Vangelo, magari anche contemplando un’icona di Cristo, un “Volto santo”. Contempliamo con gli occhi e più ancora col cuore; e lasciamoci istruire dallo Spirito Santo, che dentro ci dice: È Lui! È il Figlio di Dio fattosi agnello, immolato per amore. Lui, Lui solo ha portato, Lui solo ha sofferto, ha espiato il peccato di ognuno di noi, il peccato del mondo, e anche i miei peccati. Tutti. Li ha portati tutti su di sé e li ha tolti da noi, perché noi fossimo finalmente liberi, non più schiavi del male. Sì, ancora poveri peccatori siamo, ma non schiavi, no, non schiavi: figli, figli di Dio!
La Vergine Maria ci ottenga la forza di rendere testimonianza al suo Figlio Gesù; di annunciarlo con gioia con una vita liberata dal male e una parola piena di fede meravigliata e riconoscente.
Santa Faustina Kowalska (1905-1938)
RispondiEliminaO Agnello di Dio, nascosto tra gli uomini!
O inconcepibile bontà di Dio, che ci proteggi ad ogni passo, sia dato infinito onore alla tua misericordia, perché avendo fraternizzato non con gli angeli, ma con gli uomini, questo è un miracolo dell'insondabile mistero della tua misericordia. Tutta la nostra fiducia è in Te, Gesù Cristo, nostro Fratello Maggiore, vero Dio e vero Uomo.
Il mio cuore trema di gioia nel vedere quanto Dio sia buono con noi, così miseri e ingrati, e come prova del suo amore ci fa un dono inconcepibile, cioè se stesso, nella persona di suo Figlio. Non potremo esaurire il mistero di questo amore in tutta l'eternità. O uomini, perché pensate così poco che Dio sia veramente in mezzo a noi?
O Agnello di Dio, non so cosa sia più da ammirare in Te: la Tua mitezza, la Tua vita nascosta e il Tuo annientamento per l'uomo, o quell'incessante miracolo della Tua misericordia che trasforma le anime e le eleva alla vita eterna. Sebbene tu sia così nascosto, la tua onnipotenza si rivela qui più che nella creazione dell'uomo; sebbene l'onnipotenza della tua misericordia agisca per la giustificazione del peccatore, la tua azione rimane silenziosa e nascosta.
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