venerdì 30 ottobre 2020

TUTTI I SANTI


 

3 commenti:

  1. Prima Lettura
    Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua.
    Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
    Ap 7,2-4.9-14

    Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».

    E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele.

    Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello».

    E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».

    Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

    Parola di Dio


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 23 (24)
    R. Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
    Del Signore è la terra e quanto contiene:
    il mondo, con i suoi abitanti.
    È lui che l’ha fondato sui mari
    e sui fiumi l’ha stabilito. R.

    Chi potrà salire il monte del Signore?
    Chi potrà stare nel suo luogo santo?
    Chi ha mani innocenti e cuore puro,
    chi non si rivolge agli idoli. R.

    Egli otterrà benedizione dal Signore,
    giustizia da Dio sua salvezza.
    Ecco la generazione che lo cerca,
    che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.


    Seconda Lettura
    Vedremo Dio così come egli è.
    Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
    1Gv 3,1-3

    Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
    Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
    Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

    Parola di Dio

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
    e io vi darò ristoro. (Mt 11,28)

    Alleluia.

    Vangelo
    Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 5,1-12a

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

    «Beati i poveri in spirito,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati quelli che sono nel pianto,
    perché saranno consolati.
    Beati i miti,
    perché avranno in eredità la terra.
    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
    perché saranno saziati.
    Beati i misericordiosi,
    perché troveranno misericordia.
    Beati i puri di cuore,
    perché vedranno Dio.
    Beati gli operatori di pace,
    perché saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

    Parola del Signore

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  2. FAUSTI – Il discorso è destinato alle “folle”, all'umanità oppressa dal male che accorre a Lui dai quattro punti cardinali (4,23). Le Parole che seguono sono la terapia che li rende uomini nuovi, con la stessa sapienza del Figlio. Dio sul Sinai rivelò la Parola.
    Qui si manifesta il Figlio, prototipo di ogni fratello, Parola perfettamente compiuta.Sullo sfondo c'è la folla anonima.
    Discepolo è colui che “impara” gli si fa vicino per ascoltarlo e seguirlo.
    Egli apre la bocca per rivelarci Se stesso, Verbo Eterno del Padre. Gesù è Colui che dice e che è detto, Colui che parla, è la Parola stessa.
    Il discorso sul monte è una catechesi battesimale, un breviario di vita cristiana, la regola di vita del Figlio. E' il cuore nuovo, promesso dai profeti.
    Senza il dono del Suo Spirito , le beatitudini sono un'ideologia sublime,
    tanto più disperante quanto più sublime.
    Per otto volte più una Gesù ripete il ritornello, perché s'imprima in noi il “giudizio” di Dio, così diverso dal nostro. Le Sue Parole hanno una carica eversiva unica : capovolgono il mondo e i suoi principi. Gesù si congratula con gli svantaggiati, perché hanno “il grande vantaggio” : Dio è per loro, con loro, uno di loro!
    La radice della Beatitudine, ovviamente, non è lo star male, ma la “giustizia di Dio” , che non dà a ciascuno il suo, ma secondo il bisogno, privilegiando chi ha di meno.
    In greco non è scritto “povero”, che indica uno che ha poco e con pena, a differenza del ricco, che ha tanto e senza fatica. E' scritto “pitocco”, che indica uno che si nasconde, è indigente, mendicante. Il pitocco non ha niente, neanche la dignità di un volto da salvare : vive di dono.
    La povertà è da noi associata a colpa o a minor valore. Nell' A. Testamento la ricchezza è sì dono di Dio, ma la povertà è colpa del ricco, che ruba o non condivide col fratello.
    Il povero è necessariamente umile : vive di ciò che l'altro gli dà.
    Questa è la condizione del Figlio , che tutto riceve dal Padre, anche l'essere se stesso.
    Ognuno di noi è ciò che ha ricevuto.
    La povertà è il vuoto che tutto riceve : quella assoluta riceve l'Assoluto.
    La povertà in spirito è l'umiltà, caratteristica prima dell'amore.
    La comprende chi ha gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù (Filip.2,5-11).
    Dio è essenzialmente povero, non possiede nulla . è tutto dell' Altro.
    Il Suo stesso Essere è essere del Figlio, se è il Padre, essere del Padre se è il Figlio, essere del Padre e del Figlio se è lo Spirito.
    “E' “ La prima e l'ultima beatitudine sono al presente, le altre al futuro.
    Il Regno di Dio è già dei poveri e dei perseguitati.
    Ma rimane la tensione per un futuro diverso. La pianta viene dal seme che è stato deposto.
    Nessuno si illuda, ognuno raccoglierà ciò che ha seminato (Gal 6,7); e chi semina nel pianto mieterà con giubilo (Sl 126).
    Contro ogni tentazione trionfalistica o millenaristica, il Regno è , al presente, sempre del povero e del perseguitato. Il povero è afflitto . A lui va male.
    “Saranno consolati” Il presente di afflizione ha un futuro diverso (Is 61,1).
    “Consolazione “ indica la gioia del mondo nuovo , in cui non ci sarà più il male.
    Gesù, piangente su Gerusalemme e oppresso nell'orto, ha affrontato la Croce, guardando alla Gloria che gli era posta innanzi, e ora siede alla destra di Dio. Guardando a Lui, e soprattutto, seguendo Lui, non ci scoraggiamo (Eb 12,2). Il Suo destino è anche il nostro : per questo “le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi” (Rom 8,18).
    “Beati i miti” Mite è chi non fa valere i propri diritti e cede piuttosto che adirarsi.
    Chi ama è sempre mite. Il povero è costretto ad esserlo. Il comportamento modifica il sentimento!

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  3. -->“Erediteranno la terra” la terra, che fornisce da vivere, è simbolo dello Spirito, che è vita.
    La terra promessa è la promessa dello Spirito. Chi ha lo spirito padronale la perde , chi ha lo spirito del povero, ne ha l'eredità : è figlio, uguale al Padre, con il Suo stesso amore verso i fratelli.
    Mite è Mosè, Colui che porta il Regno, Gesù (Zc 9,9).
    “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia” Fame e sete sono bisogno di vita, e la vita è “la giustizia”, la volontà di Dio, il Suo Amore per tutti.
    Da Lui, fatto Pane, anche noi prendiamo forza e sazietà filiali
    “ Beati i Misericordiosi” Sono coloro il cui cuore si lascia toccare dal male altrui come fosse proprio.
    La Misericordia è la forma fondamentale dell'amore : passione che si fa com-passione.
    Il misericordioso trova Dio stesso, che è misericordia , e se stesso, figlio Suo, misericordioso come il Padre.
    E' l'unica beatitudine dove uno trova nel futuro ciò che già ora ha!
    “Beati i puri di cuore” (Sl 24,4) Il cuore, centro della persona, contiene “l'uomo nascosto” (1PT 3,4) : il Figlio, che per fede abita nel nostro cuore (Ef 3,17). Chi ha il cuore puro, non ottenebrato da tanti desideri e paure, Lo trova.
    “Vedranno Dio” Il cuore puro è un occhio trasparente che vede Dio. E Lo vede in tutte le cose, perché Lo ha dentro e Lo proietta su tutto.
    La purezza di cuore si ottiene con retta intenzione : chi in tutto cerca solo Dio, trova Lui, che è tutto in tutti (1Cor 15,28).
     Gesù non solo dice, dà a noi ciò che dice. Le Parole di Gesù sono la medicina ai nostri mali, la verità che guarisce il cuore dalla menzogna che sta alla loro origine.
    Il discorso sul monte è “indicativo” che si fa “imperativo”.
    L'uomo non ha altro dovere che diventare ciò che è. E' importante innanzitutto cogliere la “bellezza” di questo discorso che ci ridona nel Figlio il vero volto nostro e del Padre.
    Fare pace tra gli uomini significa renderli nostri fratelli.
    Rendere fratelli è l'opera del Padre e di chi è già figlio.
    “Beati i perseguitati a causa della giustizia” Chi ama il Padre e i fratelli, si scontra con il male : trova ostilità e persecuzione, in sé e fuori di sé.
    La pace non è mai pacifica . Costa la croce del pacificatore; come a Gesù, così ai Suoi discepoli, che ritengono una “dignità” l'essere disprezzati come Lui.
    La vita del discepolo è “sotto il vessillo della croce”, luogo d'incontro tra l'ingiustizia dell'uomo e la giustizia di Dio, amore per tutti gli ingiusti.
    “E' necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio” (At 14,22).
    Noi pensiamo che le contrarietà lo ostacolino.
    Ma la nostra è la vittoria dell'Agnello, vittorioso proprio perché immolato.
    “Beati ! “ ora Gesù si rivolge a chi si è lasciato generare dall'ascolto della Parola.
    E' il “Voi” dei fratelli, che gli somigliano in ciò che ha di più proprio.
    Il Suo amore di “giusto” crocifisso per gli ingiusti.
    “Quando vi insulteranno” La prima forma di persecuzione è la più grave : perdere la faccia.
    La spada uccide il corpo ; l'insulto la dignità di persona. Qui invece è segno di grandissima dignità : siamo stimati degni di essere come il Signore, che ha perso la faccia e la vita per noi.
    La persecuzione, che intacca l'integrità della vita, genera il discepolo a immagine del Maestro . Capace di dare la vita (Gv 15,18...).
    Per Paolo è la credenziale del suo essere apostolo (2Cor 11,16-12,10).
    Le prove sono la prova che siamo figli, causa di “perfetta letizia” , di gioia piena (1Pt 1,6), di consolazione in ogni tribolazione.
    Per questo “ è una grazia , per chi conosce Dio, subire afflizioni soffrendo ingiustamente , che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato?” (1Pt 2,19).
    “La vostra ricompensa è grande nei cieli” Ci è aggiudicata una grande ricompensa , la più grande che ci sia . “nei cieli” - in Dio – siamo generati figli, a immagine del Figlio.
    La beatitudine diviene gioia interna che si esprime in danza esterna : fa saltare di gioia. (FAUSTI)

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