venerdì 9 ottobre 2020

A - 28 DOMENICA T.O.


 

3 commenti:

  1. PRIMA LETTURA
    Il Signore preparerà un banchetto, e asciugherà le lacrime su ogni volto.
    Dal libro del profeta Isaia 25,6-10a
    Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato. E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse. Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 22)
    R. Abiterò per sempre nella casa del Signore.
    Il Signore è il mio pastore:
    non manco di nulla.
    Su pascoli erbosi mi fa riposare,
    ad acque tranquille mi conduce.
    Rinfranca l’anima mia. R.

    Mi guida per il giusto cammino,
    a motivo del suo nome.
    Anche se vado per una valle oscura,
    non temo alcun male, perché tu sei con me.
    Il tuo bastone e il tuo vincastro
    mi danno sicurezza. R.

    Davanti a me tu prepari una mensa
    sotto gli occhi dei miei nemici.
    Ungi di olio il mio capo;
    il mio calice trabocca. R.

    Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
    tutti i giorni della mia vita,
    abiterò ancora nella casa del Signore
    per lunghi giorni. R.

    SECONDA LETTURA
    Tutto posso in colui che mi dà forza.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 4,12-14.19-20
    Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza. Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
    Parola di Dio.

    CANTO AL VANGELO (cf. Ef 1,17-18)
    R. Alleluia, alleluia.
    Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore
    per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
    R. Alleluia.

    VANGELO
    Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
    + Dal Vangelo secondo Matteo Mt 22,1-14
    [In quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole (ai capi dei sacerdoti e ai farisei) e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.] Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    La bontà di Dio non ha confini e non discrimina nessuno: per questo il banchetto dei doni del Signore è universale, per tutti. A tutti è data la possibilità di rispondere al suo invito, alla sua chiamata; nessuno ha il diritto di sentirsi privilegiato o di rivendicare un’esclusiva. Tutto questo ci induce a vincere l’abitudine di collocarci comodamente al centro, come facevano i capi dei sacerdoti e i farisei. Questo non si deve fare; noi dobbiamo aprirci alle periferie, riconoscendo che anche chi sta ai margini, addirittura colui che è rigettato e disprezzato dalla società è oggetto della generosità di Dio. (Angelus, 12 ottobre 2014)

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  3. S. FAUSTI - “Amico, come entrasti qui senza veste nuziale?”, chiede il re a uno che ha risposto all'invito alle nozze, ma non ha la veste nuziale. Coloro che partecipano alle nozze del Figlio sono i cristiani , che hanno accolto il Messia. Non basta però aver detto sì: non chi dice “Signore Signore” entrerà nel Regno, ma chi fa la volontà del Padre (7,21). In mezzo a noi, come anche in noi, oltre al grano c'è sempre la zizzania. Ciò che si legge sui vignaioli omicidi, vale anche per noi.
    Le narrazioni bibliche non sono una finestra sul cortile del passato, per vedere cosa è accaduto allora. Sono piuttosto uno specchio , che fa vedere ciò che accade ora in chi legge.
    Il racconto , come uno specchio, ci permette di vedere ciò che diversamente mai vedremmo : il nostro volto (Gc 1,23-25).
    Questa parabola è uno sviluppo della precedente, dove si dice che la stessa sorte tocca a chiunque si confronti con la pietra scartata.. Quanto ha fatto Israele, lo fa pure la Chiesa.
    E' un richiamo alla responsabilità :
    far parte del popolo di Dio non era , non è e non sarà mai un talismano di salvezza.
    Al contrario la salvezza viene dal riconoscere che noi siamo uguali ai nostri padri.
    Non basta dire . “Abbiamo Abramo per padre”; dobbiamo far frutti degni di conversione , sapendo che il Signore può fare del nostro cuore di pietra un cuore di figlio.
    A una condizione però . Che riconosciamo di essere come il fratello che dice sì e non fa,per diventare come quello che sa di dire no e poi si pente.
    Essere chiamati ed aver risposto non significa essere automaticamente salvati.
    Tutti siamo chiamati ; “eletto” è chi sceglie liberamente di rispondere alla chiamata non a parole, ma con i fatti e in verità., rinnovato quando il banchetto è pronto, seguito dal rifiuto : è la sintesi del racconto precedente che narra la storia del popolo d'Israele dall'esodo fino ai tempi del Suo Messia.
    C'è un ulteriore invito, fatto ancora ad Israele, che è quello degli apostoli dopo la morte di Gesù; in esso si ripete il rifiuto, indifferente o violento. Questo rifiuto, di una parte d'Israele diventa occasione di salvezza per gli altri . L'invito è rivolto a tutti, finchè la sala del banchetto è piena.
    Questi commensali costituiscono la Chiesa, dove però, come ovunque, ci sono buoni e cattivi.
    La seconda parte ricorda a noi che, per far parte del popolo che accoglie la pietra scartata , bisogna che prima accettiamo di essere tra quelli che la rifiutano : siamo come quello senza la veste nuziale.
    Solo così possiamo essere tra quelli che, ascoltando Pietro che dice :”Quel Gesù che voi avete crocifisso è Cristo e Signore” , si sentono trafiggere il cuore e si convertono.
    Dobbiamo sperimentare che il Signore è venuto a salvare i peccatori, “dei quali io sono il primo”, come dice Paolo (1Tim 1,15). Allora conosciamo l'amore del Figlio che è morto per noi, perchè
    noi viviamo di Lui : partecipiamo al banchetto con la veste nuziale.

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