Così dice il Signore: «O voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide».
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 8,35.37-39
Fratelli, chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Matteo Mt 14,13-21
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
PAROLE DEL SANTO PADRE Questo è un bel test di come noi seguiamo Gesù: interessati o no? Rinfrescare la memoria: le due domande. Cosa ha fatto Gesù per me, nella mia vita, per amore? E vedendo questo, cosa devo fare io, per Gesù, come rispondo a questo amore. E così saremo capaci di purificare la nostra fede da ogni interesse. Che il Signore ci aiuti su questa strada. (Santa Marta, 16 aprile 2018)
FAUSTI Il palazzo è apparentemente luogo di vita, come il deserto è apparentemente invivibile. Ma proprio qui Dio porta il Suo popolo fuori dalla schiavitù. Chi non esce dal palazzo nel deserto, non incontra il dono di Dio. Il ritiro di Gesù, e di quelli con lui nella barca, non è una fuga, ma l'inizio del nuovo esodo. Il popolo esce dalla città di Caino per fondare una nuova convivenza. E' l'esodo definitivo. Dove approda la barca di Gesù e dei Suoi, anche le folle dei poveri arrivano a piedi, anzi, li precedono. Ognuno ha bisogno di questo pane. Principio dell'azione di Gesù è la Sua compassione. Ogni azione che non nasce da essa, partecipa al banchetto di Erode. Compassione è la qualità fondamentale di Dio Amore, che è Padre in quanto materno. Gesù ha cura degli infermi, di coloro che non stanno in piedi. La debolezza, che noi sfruttiamo per asservire, è per Lui oggetto di servizio. La medicina con cui cura sarà il Suo pane, rimedio di vita eterna. Il Figlio prese i sette pani, la Sua vita è ciò che gli è dato. Sudore e cibo, dolore e speranza, gioia e angustia, giustizia e ingiustizia, divisione e comunione, morte e vita : tutta la nostra esistenza è contenuta nel pane di cui viviamo. E' tutto da prendere, non come Adamo, bensì come Gesù. Che “rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli...” : è il modo di vivere del Figlio, tutto ciò che è, è gioia, gratitudine e amore verso il Padre. Siccome è una lezione difficile da imparare, il Maestro comincia daccapo,ripetendo con pazienza quanto ha già fatto. Del Suo Pane abbiamo bisogno non una sola volta, ma sempre, ancora una volta, ogni giorno. Questo Pane è il cibo che sazia la nostra fame, la compassione che guarisce i nostri mali. Anche noi siamo chiamati a fare in tutto e sempre Eucaristia, questa è la Volontà di Dio, la nostra santità, il nostro modo “altro” divino di vivere. Il discepolo, in forza di questo pane, può fare come il suo Maestro : darlo a tutti, perché ciascuno diventi discepolo. Mangiarono e furono saziati, altri pani affamano. Levarono sette ceste piene, numero del compimento ; prima, erano dodici : una per ogni tribù e una per ogni mese, quantità che basta per tutti e per sempre. Ora la qualità : pane perfetto che ci rende figli, perfetti come il Padre (5,48). Prima erano cinque mila, ora quattro volte mille . Quattro significa totalità : è la folla di tutta l'umanità,fatta di figli chiamati a vivere da fratelli. Con questo viatico Gesù ci consegna al nostro cammino : ormai possiamo camminare come Lui ha camminato, senza venir meno per strada.
Prima Lettura
RispondiEliminaDal libro del profeta Isaìa
Is 55,1-3
Così dice il Signore: «O voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide».
Seconda Lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 8,35.37-39
Fratelli, chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 14,13-21
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Questo è un bel test di come noi seguiamo Gesù: interessati o no? Rinfrescare la memoria: le due domande. Cosa ha fatto Gesù per me, nella mia vita, per amore? E vedendo questo, cosa devo fare io, per Gesù, come rispondo a questo amore. E così saremo capaci di purificare la nostra fede da ogni interesse. Che il Signore ci aiuti su questa strada. (Santa Marta, 16 aprile 2018)
FAUSTI Il palazzo è apparentemente luogo di vita, come il deserto è apparentemente invivibile. Ma proprio qui Dio porta il Suo popolo fuori dalla schiavitù. Chi non esce dal palazzo nel deserto, non incontra il dono di Dio.
RispondiEliminaIl ritiro di Gesù, e di quelli con lui nella barca, non è una fuga, ma l'inizio del nuovo esodo. Il popolo esce dalla città di Caino per fondare una nuova convivenza.
E' l'esodo definitivo.
Dove approda la barca di Gesù e dei Suoi, anche le folle dei poveri arrivano a piedi, anzi, li precedono. Ognuno ha bisogno di questo pane.
Principio dell'azione di Gesù è la Sua compassione.
Ogni azione che non nasce da essa, partecipa al banchetto di Erode.
Compassione è la qualità fondamentale di Dio Amore, che è Padre in quanto materno.
Gesù ha cura degli infermi, di coloro che non stanno in piedi. La debolezza, che noi sfruttiamo per asservire, è per Lui oggetto di servizio.
La medicina con cui cura sarà il Suo pane, rimedio di vita eterna.
Il Figlio prese i sette pani, la Sua vita è ciò che gli è dato.
Sudore e cibo, dolore e speranza, gioia e angustia, giustizia e ingiustizia, divisione e comunione, morte e vita : tutta la nostra esistenza è contenuta nel pane di cui viviamo.
E' tutto da prendere, non come Adamo, bensì come Gesù.
Che “rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli...” : è il modo di vivere del Figlio, tutto ciò che è, è gioia, gratitudine e amore verso il Padre. Siccome è una lezione difficile da imparare, il Maestro comincia daccapo,ripetendo con pazienza quanto ha già fatto.
Del Suo Pane abbiamo bisogno non una sola volta, ma sempre, ancora una
volta, ogni giorno.
Questo Pane è il cibo che sazia la nostra fame,
la compassione che guarisce i nostri mali.
Anche noi siamo chiamati a fare in tutto e sempre Eucaristia, questa è la Volontà di Dio, la nostra santità, il nostro modo “altro” divino di vivere.
Il discepolo, in forza di questo pane, può fare come il suo Maestro : darlo a tutti, perché ciascuno diventi discepolo.
Mangiarono e furono saziati, altri pani affamano.
Levarono sette ceste piene, numero del compimento ; prima, erano dodici : una per ogni tribù e una per ogni mese, quantità che basta per tutti e per sempre.
Ora la qualità : pane perfetto che ci rende figli, perfetti come il Padre (5,48).
Prima erano cinque mila, ora quattro volte mille . Quattro significa totalità : è la folla di tutta l'umanità,fatta di figli chiamati a vivere da fratelli.
Con questo viatico Gesù ci consegna al nostro cammino : ormai possiamo camminare come Lui ha camminato, senza venir meno per strada.