S, FAUSTI - “Ciò che è di Cesare a Cesare e ciò che è di Dio a Dio”, risponde Gesù alla domanda trappola che gli hanno fatto. Qualunque risposta “scontata “avesse dato , si sarebbe tirato la zappa sui piedi. Se avesse detto che bisognava pagare il tributo agli oppressori romani, si sarebbe messo contro il popolo : se avesse detto di non pagare , si sarebbe messo contro l'autorità. La Sua risposta non è un modo elegante di eludere la domanda. Sposta invece il problema ad un altro livello. Che cosa significa dare a Cesare ciò che è suo e a Dio ciò che gli spetta? In che rapporto sta il potere dell' “asina” con quello dei “carri e dei cavalli” , il potere del Figlio dell'uomo con quello dei potenti del mondo? Cosa spetta a Cesare se tutto è di Dio? E' importante tenere presenti due cose. Primo : Dio non esautora l'uomo dalle sue responsabilità, ne è invece l'origine. Secondo : il Suo potere non entra in concorrenza con il nostro . È dono, amore, servizio, non appropriazione, violenza e dominio. Il Dio d'Israele è molto diverso dai re di questa terra, e così vuole che siano i Suoi figli. Già fin dall'inizio prende le difese di Abele :il più debole ha ragione, non il più forte . Ma anche Caino è suo figlio, e sarà protetto dalla sua stessa violenza, finchè durerà il potere della violenza. Il cristiano riconosce l'autorità civile, e la rispetta con lealtà in ciò che fa di bene, organizzando la convivenza degli uomini. Il suo servizio è da Dio,anche se il modo non lo è proprio. Ma non si faccia illusioni Cesare , il cristiano non è mai un alleato del potere, ma solo dell'uomo. Quando il potere si propone come assoluto e impone un gioco contro coscienza, troverà il rifiuto. Oggi questo si avvera, più che con persone, con un sistema di consenso che l'immagine sulla moneta, simulacro della bestia, ottiene da tutti, grazie alla tecnologia, che lo rende onninvasivo e onnidistruttivo ; soprattutto delle stesse coscienze, alle quali toglie avvertenza e libertà. Quando piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi devono avere il marchio della bestia sulla fronte e sulla mano per accedere al mercato, è il momento della resistenza e della testimonianza, della perseveranza e del martirio. “Ciò che è di Dio a Dio “ tutto è di Dio. Non nel senso che Lui se ne appropria, ma che lo dona a tutti. Per questo è Dio! Il Suo potere lo conosce il Figlio, Colui che ha verso i fratelli lo stesso atteggiamento di amore e di rispetto che il Padre ha verso di Lui. E' un potere di mitezza, dono e servizio . Convive con il potere di violenza , possesso e dominio, e lo vince senza combatterlo, come la luce vince la tenebra, il dono la rapina, l'amore l'egoismo. La trappola che hanno teso a Lui, è in realtà la trappola nella quale loro stessi si trovano. Alla fine si forgeranno le spade in vomeri e le lance in falci (Is2,4) . Non ci sarà più violenza e regnerà l'armonia con tutto e tra tutti (Is 11,6-9). La nostra storia, prima di giungere alla vittoria sul male, sarà sempre segnata dalla Croce del Giusto. Ma qui, già ora, sta la vita eterna : essere figlio che vive da fratello. Dare a Dio ciò che è di Dio significa vivere la libertà e la fraternità possibili qui e ora. Le condizioni più impossibili portano alla testimonianza più pura e assoluta : il martirio. Lo Spirito ci suggerirà, di volta in volta, cosa dire e fare. Allora sapremo cosa dare o non dare a Cesare.
PRIMA LETTURA Ho preso Ciro per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni. Dal libro del profeta Isaia 45,1.4-6 Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l'ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso. Per amore di Giacobbe, mio servo, e d'Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non c'è alcun altro, fuori di me non c'è dio; ti renderò pronto all'azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall'oriente e dall'occidente che non c'è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n'è altri». Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 95) R. Grande è il Signore e degno di ogni lode. Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. In mezzo alle genti narrate la sua gloria, a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R. Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dèi. Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla, il Signore invece ha fatto i cieli. R. Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza, date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte ed entrate nei suoi atri. R. Prostratevi al Signore nel suo atrio santo. Tremi davanti a lui tutta la terra. Dite tra le genti: «Il Signore regna!». Egli giudica i popoli con rettitudine. R.
SECONDA LETTURA Memori della vostra fede, della carità e della speranza. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1Ts 1,1-5b Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace. Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l'operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione. Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Fil 2,15-16) R. Alleluia, alleluia. Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. R. Alleluia.
VANGELO Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. + Dal Vangelo secondo Matteo 22,15-21 In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglie in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Parola del Signore.
S, FAUSTI - “Ciò che è di Cesare a Cesare e ciò che è di Dio a Dio”, risponde Gesù alla domanda trappola che gli hanno fatto. Qualunque risposta “scontata “avesse dato , si sarebbe tirato la zappa sui piedi. Se avesse detto che bisognava pagare il tributo agli oppressori romani, si sarebbe messo contro il popolo : se avesse detto di non pagare , si sarebbe messo contro l'autorità.
RispondiEliminaLa Sua risposta non è un modo elegante di eludere la domanda.
Sposta invece il problema ad un altro livello.
Che cosa significa dare a Cesare ciò che è suo e a Dio ciò che gli spetta?
In che rapporto sta il potere dell' “asina” con quello dei “carri e dei cavalli” , il potere del Figlio dell'uomo con quello dei potenti del mondo? Cosa spetta a Cesare se tutto è di Dio?
E' importante tenere presenti due cose.
Primo : Dio non esautora l'uomo dalle sue responsabilità, ne è invece l'origine.
Secondo : il Suo potere non entra in concorrenza con il nostro .
È dono, amore, servizio, non appropriazione, violenza e dominio.
Il Dio d'Israele è molto diverso dai re di questa terra, e così vuole che siano i Suoi figli.
Già fin dall'inizio prende le difese di Abele :il più debole ha ragione, non il più forte . Ma anche Caino è suo figlio, e sarà protetto dalla sua stessa violenza, finchè durerà il potere della violenza.
Il cristiano riconosce l'autorità civile, e la rispetta con lealtà in ciò che fa di bene, organizzando la convivenza degli uomini. Il suo servizio è da Dio,anche se il modo non lo è proprio.
Ma non si faccia illusioni Cesare , il cristiano non è mai un alleato del potere, ma solo dell'uomo.
Quando il potere si propone come assoluto e impone un gioco contro coscienza, troverà il rifiuto.
Oggi questo si avvera, più che con persone, con un sistema di consenso che l'immagine sulla moneta, simulacro della bestia, ottiene da tutti, grazie alla tecnologia, che lo rende onninvasivo e onnidistruttivo ; soprattutto delle stesse coscienze, alle quali toglie avvertenza e libertà.
Quando piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi devono avere il marchio della bestia sulla fronte e sulla mano per accedere al mercato, è il momento della resistenza e della testimonianza, della perseveranza e del martirio.
“Ciò che è di Dio a Dio “ tutto è di Dio.
Non nel senso che Lui se ne appropria, ma che lo dona a tutti. Per questo è Dio!
Il Suo potere lo conosce il Figlio, Colui che ha verso i fratelli lo stesso atteggiamento di amore e di rispetto che il Padre ha verso di Lui. E' un potere di mitezza, dono e servizio . Convive con il potere di violenza , possesso e dominio, e lo vince senza combatterlo, come la luce vince la tenebra, il dono la rapina, l'amore l'egoismo.
La trappola che hanno teso a Lui, è in realtà la trappola nella quale loro stessi si trovano.
Alla fine si forgeranno le spade in vomeri e le lance in falci (Is2,4) .
Non ci sarà più violenza e regnerà l'armonia con tutto e tra tutti (Is 11,6-9).
La nostra storia, prima di giungere alla vittoria sul male, sarà sempre segnata dalla Croce del Giusto. Ma qui, già ora, sta la vita eterna : essere figlio che vive da fratello.
Dare a Dio ciò che è di Dio significa vivere la libertà e la fraternità possibili qui e ora.
Le condizioni più impossibili portano alla testimonianza più pura e assoluta : il martirio.
Lo Spirito ci suggerirà, di volta in volta, cosa dire e fare.
Allora sapremo cosa dare o non dare a Cesare.
RispondiEliminaPRIMA LETTURA
Ho preso Ciro per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni.
Dal libro del profeta Isaia 45,1.4-6
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l'ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso. Per amore di Giacobbe, mio servo, e d'Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non c'è alcun altro, fuori di me non c'è dio; ti renderò pronto all'azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall'oriente e dall'occidente che non c'è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n'è altri».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 95)
R. Grande è il Signore e degno di ogni lode.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli. R.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri. R.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine. R.
SECONDA LETTURA
Memori della vostra fede, della carità e della speranza.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1Ts 1,1-5b
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace. Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l'operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Fil 2,15-16)
R. Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.
R. Alleluia.
VANGELO
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 22,15-21
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglie in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore.