venerdì 8 settembre 2023

A - 23 DOMENICA T.O.


 

3 commenti:

  1. Antifona
    Tu sei giusto, o Signore, e retto nei tuoi giudizi:
    agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 118,137.124)

    Gloria.
    O Padre, che ci hai liberati dal peccato
    e ci hai donato la dignità di figli adottivi,
    guarda con benevolenza la tua famiglia,
    perché a tutti i credenti in Cristo
    sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    O Padre, che gioisci nell’esaudire
    la preghiera concorde dei tuoi figli,
    metti in noi un cuore e uno spirito nuovi,
    perché sentiamo la vita come il dono più grande
    e diventiamo custodi attenti di ogni fratello,
    nell’amore che è pienezza di tutta la legge.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.




    Prima Lettura
    Se tu non parli al malvagio, della sua morte domanderò conto a te.
    Dal libro del profeta Ezechièle
    Ez 33,1.7-9

    Mi fu rivolta questa parola del Signore:
    «O figlio dell'uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d'Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
    Se io dico al malvagio: "Malvagio, tu morirai", e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
    Ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 94 (95)
    R. Ascoltate oggi la voce del Signore.
    Venite, cantiamo al Signore,
    acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
    Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
    a lui acclamiamo con canti di gioia. R.

    Entrate: prostràti, adoriamo,
    in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
    È lui il nostro Dio
    e noi il popolo del suo pascolo,
    il gregge che egli conduce. R.

    Se ascoltaste oggi la sua voce!
    «Non indurite il cuore come a Merìba,
    come nel giorno di Massa nel deserto,
    dove mi tentarono i vostri padri:
    mi misero alla prova
    pur avendo visto le mie opere». R.

    Seconda Lettura
    Pienezza della Legge è la carità.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Rm 13,8-10

    Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole; perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge.
    Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».
    La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

    Parola di Dio.
    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
    affidando a noi la parola della riconciliazione. (2Cor 5,19)

    Alleluia.

    Vangelo
    Se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 18,15-20

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
    In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
    In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

    Parola del Signore.

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    1. Da OMELIA del S. Padre in Colombia 10/9/ 2017 ...
      Gesù, nel Vangelo, ci fa presente anche la possibilità che l’altro si chiuda, si rifiuti di cambiare, persista nel suo male. Non possiamo negare che ci sono persone che persistono in peccati che feriscono la convivenza e la comunità: «Penso al dramma lacerante della droga, sulla quale si lucra in spregio a leggi morali e civili». Questo male minaccia direttamente la dignità della persona umana e spezza progressivamente l’immagine che il Creatore ha plasmato in noi. Condanno fermamente questa piaga che ha spento tante vite e che è mantenuta e sostenuta da uomini senza scrupoli. Non si può giocare con la vita del nostro fratello, né manipolare la sua dignità. Faccio appello affinché si cerchino i modi per porre fine al narcotraffico, che non fa che seminare morte dappertutto stroncando tante speranze e distruggendo tante famiglie. Penso anche a un altro dramma: «alla devastazione delle risorse naturali e all’inquinamento in atto; alla tragedia dello sfruttamento del lavoro; penso ai traffici illeciti di denaro come alla speculazione finanziaria, che spesso assume caratteri predatori e nocivi per interi sistemi economici e sociali, esponendo alla povertà milioni di uomini e donne; penso alla prostituzione che ogni giorno miete vittime innocenti, soprattutto tra i più giovani rubando loro il futuro; penso all’abominio del traffico di esseri umani, ai reati e agli abusi contro i minori, alla schiavitù che ancora diffonde il suo orrore in tante parti del mondo, alla tragedia spesso inascoltata dei migranti sui quali si specula indegnamente nell’illegalità» (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2014); e persino si specula con una “asettica legalità” pacifista che non tiene conto della carne del fratello, che è la carne di Cristo. Anche per questo dobbiamo essere preparati e saldamente posizionati su principi di giustizia che non tolgano nulla alla carità. Non è possibile convivere in pace senza avere a che fare con ciò che corrompe la vita e attenta contro di essa. A questo proposito, ricordiamo tutti coloro che, con coraggio e senza stancarsi, hanno lavorato e hanno persino perso la vita nella difesa e protezione dei diritti della persona umana e della sua dignità. Come a loro, la storia chiede a noi di assumere un impegno definitivo in difesa dei diritti umani, qui, a Cartagena de Indias, luogo che voi avete scelto come sede nazionale della loro tutela.

      Infine Gesù ci chiede di pregare insieme; che la nostra preghiera sia sinfonica, con toni personali, accenti diversi, ma che levi in modo concorde un unico grido. Sono sicuro che oggi preghiamo insieme per il riscatto di coloro che sono stati nell’errore, e non per la loro distruzione, per la giustizia e non per la vendetta, per la riparazione nella verità e non nella dimenticanza. Preghiamo per realizzare il motto di questa visita: «Facciamo il primo passo!», e che questo primo passo sia in una direzione comune.

      “Fare il primo passo” è, soprattutto, andare incontro agli altri con Cristo, il Signore. Ed Egli ci chiede sempre di fare un passo deciso e sicuro verso i fratelli, rinunciando alla pretesa di essere perdonati senza perdonare, di essere amati senza amare. Se la Colombia vuole una pace stabile e duratura, deve fare urgentemente un passo in questa direzione, che è quella del bene comune, dell’equità, della giustizia, del rispetto della natura umana e delle sue esigenze. Solo se aiutiamo a sciogliere i nodi della violenza, districheremo la complessa matassa degli scontri: ci è chiesto di far il passo dell’incontro con i fratelli, avendo il coraggio di una correzione che non vuole espellere ma integrare; ci è chiesto di essere, con carità, fermi in ciò che non è negoziabile; in definitiva, l’esigenza è costruire la pace, «parlando non con la lingua ma con le mani e le opere» (San Pietro Claver), e alzare insieme gli occhi al cielo: Lui è capace di sciogliere quello che a noi appare impossibile, Lui ci ha promesso di accompagnarci sino alla fine dei tempi, e Lui non lascerà sterile uno sforzo così grande.

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  2. FAUSTI - “Avrai guadagnato tuo fratello”, dice Gesù a chi è riuscito a ricondurre un peccatore a riconoscere il proprio errore. Infatti ha ristabilito la fraternità : non è più solo e dove due fratelli sono insieme, il Padre si compiace e il Figlio è con loro.
    La verità va fatta nella carità (Ef 4,15) , ma la carità non è mai disgiunta dalla verità.
    Il primato è sempre dell'amore ; ma questo si manifesta sia nel cercare lo smarrito che nell'illuminarlo nello smarrimento; e alla fine perdonarlo, comunque.
    Quanto si dice sulla correzione fraterna sembra in contrasto con il non giudicare, con la ricerca della riconciliazione, con la parabola delle zizzania (13,24). In realtà la correzione fraterna è segno di grande amore : è possibile in una comunità dove ognuno è accolto nei suoi limiti, non è giudicato se sbaglia, è assolto se è colpevole, è ricercato se si smarrisce, è perdonato se pecca.
    Una persona, solo se accolta e nella misura in cui è accolta, è disposta ad accettare eventuali osservazioni senza avvertirle come aggressione.
    La correzione fraterna è indispensabile perché il nostro stare insieme sia per il meglio e non per il peggio. Essa è un modo concreto per cercare chi è smarrito, perché non si perda : è l'espressione più alta della misericordia.
    La correzione fraterna è l'esatto contrario dello scandalo . Se questo trascura il fratello e lo induce al male , la correzione ha cura di lui e lo allontana dal male.
    Se lo scandalo perde, la correzione guadagna il fratello.
    Il peccato infatti rompe la fraternità . Se perdoni la ristabilisci solo a metà : tu sei fratello ma l'altro non ancora, fino a quando non riconosce l'errore e accetta il perdono.
    La correzione, quando riesce, ristabilisce la fraternità da entrambe le parti.
    Bisogna tentare tutte le vie per ricondurre lo smarrito a casa. Prima a tu per tu, poi con la mediazione di altri, e, se necessario, della stessa comunità.
    Chi non vuol ricredersi, verrà ritenuto come pagano e peccatore.
    Non è giudizio o condanna, ma medicina, perché lo smarrito riconosca il suo male e possa ravvedersi. Trattare uno come pagano e pubblicano non significa escluderlo dal proprio amore : Gesù è amico di pubblicani e peccatori, è venuto a salvare ciò che è perduto e invierà i Suoi discepoli verso tutti i pagani.
    La comunità ha lo stesso potere di Pietro, che è il medesimo del suo Signore .
    Rendere presente sulla terra il giudizio del Padre che è nei cieli, il quale non vuol perdere nessuno dei Suoi piccoli.
    Per avere questo spirito è necessaria la preghiera fraterna , rivolta al Padre che ci garantisce la presenza del Figlio.
    Gesù, come è il Buon Pastore, è anche il Figlio .
    Guadagna i fratelli alla Misericordia del Padre accogliendo i peccatori e convincendo di peccato quelli che si ritengono giusti.
    La Chiesa ha ricevuto lo stesso potere di Gesù, e deve usarlo allo stesso modo.
    La preghiera comune , che le garantisce la presenza del Figlio, ottiene dal Padre la forza per vivere il dono di aiutarsi e stare insieme per il meglio.
    Una comunità cristiana è spiritualmente matura nella misura in cui è capace di esercitare la correzione fraterna. E' utile tener presente che essa è proposta al centro del discorso sulla comunità, dopo ben diciotto capitoli di istruzione.
    Noi siamo tentati di porla all'inizio del capitolo primo!

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