venerdì 12 giugno 2020

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI GESU'

5 commenti:

  1. Prima Lettura

    Dal libro del Deuteronòmio
    Dt 8,2-3.14b-16a

    Mosè parlò al popolo dicendo: «Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».



    Seconda Lettura

    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    1Cor 10,16-17

    Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all'unico pane.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 6,51-58

    In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù, come a quel tempo, anche oggi ripete a ciascuno di noi: «Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita» (v. 53). Fratelli e sorelle, non si tratta di un cibo materiale, ma di un pane vivo e vivificante, che comunica la vita stessa di Dio. Quando facciamo la comunione riceviamo la vita stessa di Dio. Per avere questa vita è necessario nutrirsi del Vangelo e dell’amore dei fratelli. La Vergine Maria sostenga il nostro proposito di fare comunione con Gesù Cristo, nutrendoci della sua Eucaristia, per diventare a nostra volta pane spezzato per i fratelli. (Angelus, 19 agosto 2018)

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  2. Preghiera di Don Tonino Bello

    Santa Maria, donna del pane, chissà quante volte all’interno della casa
    di Nazaret hai sperimentato pure tu la povertà della mensa, che avresti
    voluto meno indegna del Figlio di Dio. E, come tutte le madri della
    terra preoccupate di preservare dagli stenti l’adolescenza delle proprie
    creature, ti sei adattata alle fatiche più pesanti perché a Gesù non
    mancasse, sulla tavola, una scodella di legumi e, nelle sacche della sua
    tunica, un pugno di fichi. Santa Maria, donna del pane, da chi se non da
    te, nei giorni dell’abbondanza con gratitudine, e nelle lunghe sere
    delle ristrettezze con fiducia, accanto al focolare che crepitava senza
    schiuma di pentole, Gesù può aver appreso quella frase del Deuteronomio,
    con cui il tentatore sarebbe stato affrontato nel deserto: «Non di solo
    pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio»?
    Ripeticela, quella frase, perché la dimentichiamo facilmente. Facci
    capire che il pane non è tutto. Che i conti in banca non bastano a
    renderci contenti. Che la tavola piena di vivande non sazia, se il cuore
    è vuoto di verità. Che se manca la pace dell’anima, anche i cibi più
    raffinati son privi di sapori. Perciò, quando ci vedi brancolare
    insoddisfatti attorno alle nostre dispense stracolme di beni, muoviti a
    compassione di noi, placa il nostro bisogno di felicità, e torna a
    deporre nella mangiatoia, come quella notte facesti a Betlemme, il pane
    vivo disceso dal cielo.
    Perché solo chi mangia di quel pane non avrà più
    fame in eterno.

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  3. S. FAUSTI – Il Vangelo di Giovanni invece di raccontare la Trasfigurazione, ne fa la lente attraverso cui guardare tutto il resto. Osserva infatti con l'occhio e il cuore nuovo di chi ama, che in ogni cosa vede il Volto dell'Amato. Questa visione, lungi dall'essere “visionaria”, è la più reale di tutte, perché è fatta alla luce di Colui che è Luce e Vita di quanto esiste.
    Per il popolo che camminava nel deserto la manna era il cibo che garantiva la vita fisica, la legge era il cibo che garantiva la vita eterna.
    Affermando che Lui è il pane di Vita e che la Sua Carne è la vera Carne del nuovo Esodo, Gesù si attribuisce le prerogative della Parola. Si rivela così come il compimento di ciò che l'Esodo e l'Alleanza , e ancor prima la Creazione,significano: il disegno di Dio di comunicare la Sua Vita all'uomo.
    Mangiare e assimilare Lui, Figlio amato del Padre che ama i fratelli, è la nuova legge.
    A chi non crede che Lui possa dare Vita Eterna perché è uomo, risponde che proprio la Sua umanità è la rivelazione definitiva di Dio.
    Per questo chi non accetta Lui, non compie le opere di Dio e non riceve la Vita.
    La Sua Carne non è metaforica : è realmente il Suo Corpo dato per noi. Chi mangia la Sua Carne, pane vero, si alimenta di Lui,riceve il dono supremo di Dio : il Corpo e il Sangue del Figlio, che lo mette in comunione di Vita con Lui e con il Padre.
    Giovanni, secondo lo stile che gli è proprio, non racconta l'istituzione dell'Eucaristia, che i lettori conoscono; preferisce invece farne comprendere il mistero profondo, esplicitando ciò che gli altri Vangeli lasciano implicito.
    Parlando di Carne e Sangue si allude alla croce dove Gesù darà il Suo Corpo e verserà il Suo Sangue.
    Proprio la Sua umanità dona all'uomo ciò di cui tutto è segno :Dio stesso come dono di Sé.
    Per essa entriamo in Comunione con il Figlio di Dio che è diventato Figlio dell'uomo.
    Ogni altro pane è simbolo di questo che è la realtà.
    Per questo prendiamo ogni briciola di pane – ogni realtà, per quanto piccola sia – come segno d'Amore del Padre, rendiamo grazie a Lui e condividiamo con i fratelli, facendo circolare in tutto e per tutti la Vita del Figlio. L'Eucaristia è davvero salvezza nostra e del mondo intero. Infatti ci rende figli nel Figlio, in Comunione con il Padre, con i fratelli e con tutto il creato. Ciò che non è oggetto di Eucaristia è morto e infetto di morte.
    Questo finale del dialogo ci fa entrare nel mistero di quel “sovrappiù” di pane che ormai è presente in ogni frammento del creato : è Dio stesso che ci dona di vivere di Lui, del Suo Amore.
    Ogni dono infatti implica il dono di sé.
    Creazione, Esodo e Alleanza trovano nell'Eucaristia la loro pienezza : è la festa del settimo giorno, la libertà dei figli, le nozze tra Creatore e creatura, il riposo dell'uno nell'altro.. Davanti a un Dio che si dona a noi – come può non donarsi se è Amore-non c'è che stupore e gioia senza fine.
    Questo è il mistero dell'amore : l'amato diventa la vita di chi lo ama, "informando" tutto il suo essere, dal suo sentire al suo pensare, dal suo volere al suo agire.
    Dice Paolo : " Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20).
    Realmente questo cibo ci dà la vita del Figlio!

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  4. Anima di Cristo
    Anima di Cristo, santificami.
    Corpo di Cristo, salvami.
    Sangue di Cristo, inebriami.
    Acqua del costato di Cristo, lavami.
    Passione di Cristo, confortami.
    O buon Gesù, esaudiscimi.
    Dentro le tue ferite nascondimi.
    Non permettere che io
    mi separi da te.
    Dal nemico maligno difendimi.
    Nell'ora della mia morte chiamami.
    Comandami di venire a te,
    perché con i tuoi Santi io ti lodi.
    nei secoli dei secoli. Amen.

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