Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all'intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
SALMO 69
Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.
Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre. Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. R.
Ma io rivolgo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi, nella fedeltà della tua salvezza. Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me nella tua grande tenerezza. R.
Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri non disprezza i suoi che sono prigionieri. A lui cantino lode i cieli e la terra, i mari e quanto brulica in essi. R.
Seconda Lettura Il dono di grazia non è come la caduta. Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani Rm 5,12-15
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c'era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.
Parola di Dio. Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia. Lo Spirito della verità darà testimonianza di me, dice il Signore, e anche voi date testimonianza. (Gv 15,26b.27a)
Alleluia.
Vangelo Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 10,26-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l'anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE Il cristiano non deve perdere la speranza, pensando di essere stato abbandonato. Gesù rassicura i suoi dicendo: «Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati» (Mt 10,30). Come dire che nessuna delle sofferenze dell’uomo, nemmeno le più minute e nascoste, sono invisibili agli occhi di Dio. Dio vede, e sicuramente protegge; e donerà il suo riscatto. (Udienza generale, 28 giugno 2017)
S. FAUSTI - “Non temete, dice Gesù agli Apostoli, dopo averli mandati come pecore in mezzo ai lupi. La paura è il motore primo dell'agire umano,dovrebbe invece essere solo il freno! Evitare i pericoli di vita è giusto, non diventi però la preoccupazione che distoglie da ogni occupazione. L'istinto di autoconservazione in sé è sano . Serve per evitare il male. Ma è principio insufficiente per vivere , se contemporaneamente non c'è la fiducia nel bene. Senza la fiducia l'uomo è bloccato e disperato , senza paura è sventato e temerario , solo gli incoscienti , oltre ai dittatori , non hanno paura; ma c'è da aver paura per loro e di loro!. Fiducia e paura sono due principi antagonisti, ambedue necessari. Il secondo sovrabbonda, il primo, invece, scarseggia. Il Signore è venuto a donarci una fiducia in Lui che ci libera dalla paura della morte, con la quale il nemico ci tiene in schiavitù per tutta la vita (Eb 2,15). La morte è un evento naturale . Non è un male, anche se, a causa del peccato, la viviamo male! E' giusto non cercarla, ma è demoniaco rifiutarla. Siamo mortali , ma il nostro limite non è la fine di noi stessi, come teme il nostro egoismo, bensì l'inizio dell'Altro e della nostra comunione con Lui. Principio e fine della nostra vita non è il nulla che temiamo, ma il Padre che ci ama e che amiamo. Il perfetto amore scaccia ogni timore (1Gv 4,18). Finché viviamo il nostro amore non è ancora perfetto. Per questo abbiamo anche paura, ma non ne siamo dominati. L'apostolo, pur sentendo timori e incertezze, (1Cor 2,3), non si lascia guidare da questi, ma dallo Spirito di Colui che ha dato la vita per tutti (2 Cor 5,14). La paura della morte non diventi una filosofia di vita. Nostra “filosofia” sia “l'amore della sapienza” del Padre. L'uomo è sempre conteso tra due amori : quello della sapienza della carne , che chiude nella paura della morte , e quello della sapienza dello Spirito, che apre alla fiducia e alla vita. Ogni volta deve decidere quale sposare. Il brano è scandito da tre imperativi . “Non temete”, seguiti da motivazioni. La paura fa fare ciò che si teme , solo la fiducia fa fare ciò che si desidera. Il giudizio di Dio lo compio io stesso qui in terra . Se, nella quotidianità delle azioni e nella straordinarietà delle persecuzioni, riconosco il Figlio come fratello, sono riconosciuto dal Padre. Lo riconosco come riconoscenza d'amore. Lui per primo mi ha amato e ha dato se stesso per me (Gal 5,20); e io, nel fratello più piccolo riconosco Lui (18,5) che, per riconoscere tutti, si è fatto ultimo e servo di tutti (Mc 9,35). Il mio futuro eterno davanti al Padre dipende dal mio riconoscere ora davanti agli uomini il Figlio, che, nella carne dell'ultimo, sarà presente fino alla fine del mondo per salvarci: Il “tremendo” giudizio di Dio , l'unica cosa che conta e resta della storia, è posto nelle mie mani, affidato alla mia responsabilità . Io sono il giudice suo , e quindi di me stesso!. Riconoscere non è solo un fatto di labbra . È appartenere a Lui con il cuore e con la vita. “Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini” Il giudizio di Dio lo compio io stesso qui in terra : se, nella quotidianità delle azioni e nella straordinarietà delle persecuzioni, riconosco il Figlio come fratello, sono riconosciuto dal Padre. Lo riconosco per riconoscenza d'amore. Lui per primo mi ha amato e ha dato Se stesso per me (Gal5,20) ; e io,nel fratello più piccolo, riconosco Lui, che, per riconoscere tutti, si è fatto ultimo e servo di tutti (Mc 9, 35). Il mio futuro eterno davanti al Padre dipende dal mio riconoscere ora davanti agli uomini il Figlio, che, nella carne dell'ultimo, sara' presente fino alla fine del mondo per salvarci. Riconoscere non è solo un fatto di labbra : è appartenere a Lui con il cuore e con la vita.
“Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini” Il giudizio di Dio lo compio io stesso qui in terra : se, nella quotidianità delle azioni e nella straordinarietà delle persecuzioni, riconosco il Figlio come fratello, sono riconosciuto dal Padre. Lo riconosco per riconoscenza d'amore. Lui per primo mi ha amato e ha dato Se stesso per me (Gal5,20) ; e io,nel fratello più piccolo, riconosco Lui, che, per riconoscere tutti, si è fatto ultimo e servo di tutti (Mc 9, 35). Il mio futuro eterno davanti al Padre dipende dal mio riconoscere ora davanti agli uomini il Figlio, che, nella carne dell'ultimo, sara' presente fino alla fine del mondo per salvarci. Riconoscere non è solo un fatto di labbra : è appartenere a Lui con il cuore e con la vita. “Chi mi rinnegherà...” Rinnegare è dire di non conoscere, come Pietro (26,70...) Chi rinnega il Figlio non è Suo fratello e rinnega di essere figlio, perde se stesso! “Certa è questa parola : se moriamo con Lui, vivremo anche con Lui , se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo . Se Lo rinneghiamo, anch'Egli ci rinnegherà” (2Tim. 2,11). Grazie a Dio, Chi ci rinnega è Colui che ha dato la vita per noi peccatori, dal cui Amore nulla può separarci (Rom 8,38). Infatti “se noi manchiamo di fede, Egli però rimane fedele, perchè non può rinnegare Se stesso” (2Tim2,13). La Sua fedeltà senza fine è il motivo pe cui sale a Dio il nostro Amen (2Cor 1,20). Anche se lo rinneghiamo, come Pietro possiamo sempre contare sulla Sua fedeltà a noi, che mai vien meno. Questa è la nostra fede, certa e sicura.
. FAUSTI - “Entrate per la porta stretta” dice Gesù. Dopo il v. 12 – vetta da cui si gode il panorama di tutta la catena di monti sui quali la legge e i profeti ci vogliono condurre – Gesù conclude dichiarando l'importanza di quanto ha detto : è la “porta “ d'ingresso al Regno,la “Via” che conduce alla Vita, il “frutto bello “ dell”albero buono”. La porta è il luogo dove il muro di separazione lascia il varco alla comunione : l'umantà di Gesù , che realizza la Parola , è la porta (Gv 10,7), l'apertura tra l'uomo e Dio, dove Dio entra nella casa dell'uomo e l'uomo nella casa di Dio. Essendo insieme Dio e uomo, Gesù è la porta che Dio trova nell'umanità e che l'umanità trova in Dio. “Stretta” Gesù dice così non per scoraggiare, ma per esortare all'impegno. Dopo il peccato, è facile fare il male, difficile fare il bene. Il male è largo all'inizio, poi si fa angusto e stringe fino a uccidere : il bene è stretto all'inizio, ma poi si allarga sempre più all'amore e alla vita. Questa porta in realtà è l'infinita ampiezza , lunghezza, altezza e profondità dell'amore di Cristo per noi (Ef 3,18) :è il Suo costato aperto sulla Croce. Ogni altra porta e via , che non sia l'amore del Padre e dei fratelli, conduce alla perdizione. Non basta pensare . Abbiamo la sana dottrina, Dio è con noi! Noi siamo con Lui solo se viviamo la misericordia. L'uomo, accecato dall'egoismo, trova stretta la porta della salvezza, pieno di difficoltà il suo cammino. “Attenti ai falsi profeti” nel contesto non sono quelli che dicono cose sbagliate, ma quelli che non fanno ciò che dicono. E' tipico di Matteo insistere sulla coerenza : il fare rivela il cuore. Parlano di Cristo, ma non fanno come Lui. Gesù dice di loro : fate ciò che dicono , ma non ciò che fanno. Sono sepolcri imbiancati : l'interno non è come l'esterno. Ma non per semplice incoerenza, ma per ipocrisia. Hanno la bocca, ma non il cuore del Figlio. Sono pronti ad accettare il Suo messaggio, ma non amano e non seguono Lui, il Signore. Quindi non entrano attraverso di Lui, che è la porta dell'amore per il Padre e i fratelli. I lupi rapaci uccidono l'Agnello.
Prima Lettura
RispondiEliminaDal libro del profeta Geremìa
Ger 20,10-13
Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all'intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
SALMO 69
Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.
Per te io sopporto l'insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. R.
Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza. R.
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brulica in essi. R.
Seconda Lettura
Il dono di grazia non è come la caduta.
Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12-15
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c'era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità
darà testimonianza di me, dice il Signore,
e anche voi date testimonianza. (Gv 15,26b.27a)
Alleluia.
Vangelo
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,26-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l'anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il cristiano non deve perdere la speranza, pensando di essere stato abbandonato. Gesù rassicura i suoi dicendo: «Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati» (Mt 10,30). Come dire che nessuna delle sofferenze dell’uomo, nemmeno le più minute e nascoste, sono invisibili agli occhi di Dio. Dio vede, e sicuramente protegge; e donerà il suo riscatto. (Udienza generale, 28 giugno 2017)
S. FAUSTI - “Non temete, dice Gesù agli Apostoli, dopo averli mandati come pecore in mezzo ai lupi. La paura è il motore primo dell'agire umano,dovrebbe invece essere solo il freno! Evitare i pericoli di vita è giusto, non diventi però la preoccupazione che distoglie da ogni occupazione. L'istinto di autoconservazione in sé è sano . Serve per evitare il male. Ma è principio insufficiente per vivere , se contemporaneamente non c'è la fiducia nel bene. Senza la fiducia l'uomo è bloccato e disperato , senza paura è sventato e temerario , solo gli incoscienti , oltre ai dittatori , non hanno paura; ma c'è da aver paura per loro e di loro!.
RispondiEliminaFiducia e paura sono due principi antagonisti, ambedue necessari. Il secondo sovrabbonda, il primo, invece, scarseggia.
Il Signore è venuto a donarci una fiducia in Lui che ci libera dalla paura della morte, con la quale il nemico ci tiene in schiavitù per tutta la vita (Eb 2,15).
La morte è un evento naturale . Non è un male, anche se, a causa del peccato, la viviamo male! E' giusto non cercarla, ma è demoniaco rifiutarla. Siamo mortali , ma il nostro limite non è la fine di noi stessi, come teme il nostro egoismo, bensì l'inizio dell'Altro e della nostra comunione con Lui.
Principio e fine della nostra vita non è il nulla che temiamo, ma il Padre che ci ama e che amiamo. Il perfetto amore scaccia ogni timore (1Gv 4,18).
Finché viviamo il nostro amore non è ancora perfetto.
Per questo abbiamo anche paura, ma non ne siamo dominati.
L'apostolo, pur sentendo timori e incertezze, (1Cor 2,3), non si lascia guidare da questi, ma dallo Spirito di Colui che ha dato la vita per tutti (2 Cor 5,14).
La paura della morte non diventi una filosofia di vita. Nostra “filosofia” sia “l'amore della sapienza” del Padre. L'uomo è sempre conteso tra due amori : quello della sapienza della carne , che chiude nella paura della morte , e quello della sapienza dello Spirito, che apre alla fiducia e alla vita. Ogni volta deve decidere quale sposare. Il brano è scandito da tre imperativi . “Non temete”, seguiti da motivazioni.
La paura fa fare ciò che si teme , solo la fiducia fa fare ciò che si desidera.
Il giudizio di Dio lo compio io stesso qui in terra . Se, nella quotidianità delle azioni e nella straordinarietà delle persecuzioni, riconosco il Figlio come fratello, sono riconosciuto dal Padre. Lo riconosco come riconoscenza d'amore. Lui per primo mi ha amato e ha dato se stesso per me (Gal 5,20); e io, nel fratello più piccolo riconosco Lui (18,5) che, per riconoscere tutti, si è fatto ultimo e servo di tutti (Mc 9,35). Il mio futuro eterno davanti al Padre dipende dal mio riconoscere ora davanti agli uomini il Figlio, che, nella carne dell'ultimo, sarà presente fino alla fine del mondo per salvarci: Il “tremendo” giudizio di Dio , l'unica cosa che conta e resta della storia, è posto nelle mie mani, affidato alla mia responsabilità . Io sono il giudice suo , e quindi di me stesso!. Riconoscere non è solo un fatto di labbra . È appartenere a Lui con il cuore e con la vita. “Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini” Il giudizio di Dio lo compio io stesso qui in terra : se, nella quotidianità delle azioni e nella straordinarietà delle persecuzioni, riconosco il Figlio come fratello, sono riconosciuto dal Padre.
Lo riconosco per riconoscenza d'amore.
Lui per primo mi ha amato e ha dato Se stesso per me (Gal5,20) ; e io,nel fratello più piccolo, riconosco Lui, che, per riconoscere tutti, si è fatto ultimo e servo di tutti (Mc 9, 35).
Il mio futuro eterno davanti al Padre dipende dal mio riconoscere ora davanti agli uomini il Figlio, che, nella carne dell'ultimo, sara' presente fino alla fine del mondo per salvarci.
Riconoscere non è solo un fatto di labbra : è appartenere a Lui con il cuore e con la vita.
“Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini” Il giudizio di Dio lo compio io stesso qui in terra : se, nella quotidianità delle azioni e nella straordinarietà delle persecuzioni, riconosco il Figlio come fratello, sono riconosciuto dal Padre.
RispondiEliminaLo riconosco per riconoscenza d'amore.
Lui per primo mi ha amato e ha dato Se stesso per me (Gal5,20) ; e io,nel fratello più piccolo, riconosco Lui, che, per riconoscere tutti, si è fatto ultimo e servo di tutti (Mc 9, 35).
Il mio futuro eterno davanti al Padre dipende dal mio riconoscere ora davanti agli uomini il Figlio, che, nella carne dell'ultimo, sara' presente fino alla fine del mondo per salvarci.
Riconoscere non è solo un fatto di labbra : è appartenere a Lui con il cuore e con la vita.
“Chi mi rinnegherà...” Rinnegare è dire di non conoscere, come Pietro (26,70...)
Chi rinnega il Figlio non è Suo fratello e rinnega di essere figlio, perde se stesso!
“Certa è questa parola : se moriamo con Lui, vivremo anche con Lui , se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo . Se Lo rinneghiamo, anch'Egli ci rinnegherà” (2Tim. 2,11).
Grazie a Dio, Chi ci rinnega è Colui che ha dato la vita per noi peccatori, dal cui Amore nulla può separarci (Rom 8,38).
Infatti “se noi manchiamo di fede, Egli però rimane fedele, perchè non può rinnegare Se stesso” (2Tim2,13). La Sua fedeltà senza fine è il motivo pe cui sale a Dio il nostro Amen (2Cor 1,20).
Anche se lo rinneghiamo, come Pietro possiamo sempre contare sulla Sua fedeltà a noi, che mai vien meno. Questa è la nostra fede, certa e sicura.
. FAUSTI - “Entrate per la porta stretta” dice Gesù. Dopo il v. 12 – vetta da cui si gode il panorama di tutta la catena di monti sui quali la legge e i profeti ci vogliono condurre – Gesù conclude dichiarando l'importanza di quanto ha detto : è la “porta “ d'ingresso al Regno,la “Via” che conduce alla Vita, il “frutto bello “ dell”albero buono”.
RispondiEliminaLa porta è il luogo dove il muro di separazione lascia il varco alla comunione : l'umantà di Gesù , che realizza la Parola , è la porta (Gv 10,7), l'apertura tra l'uomo e Dio, dove Dio entra nella casa dell'uomo e l'uomo nella casa di Dio.
Essendo insieme Dio e uomo, Gesù è la porta che Dio trova nell'umanità e
che l'umanità trova in Dio.
“Stretta” Gesù dice così non per scoraggiare, ma per esortare all'impegno.
Dopo il peccato, è facile fare il male, difficile fare il bene. Il male è largo all'inizio, poi si fa angusto e stringe fino a uccidere : il bene è stretto all'inizio, ma poi si allarga sempre più all'amore e alla vita.
Questa porta in realtà è l'infinita ampiezza , lunghezza, altezza e profondità dell'amore di Cristo per noi (Ef 3,18) :è il Suo costato aperto sulla Croce.
Ogni altra porta e via , che non sia l'amore del Padre e dei fratelli, conduce alla perdizione.
Non basta pensare . Abbiamo la sana dottrina, Dio è con noi!
Noi siamo con Lui solo se viviamo la misericordia.
L'uomo, accecato dall'egoismo, trova stretta la porta della salvezza, pieno di difficoltà il suo cammino.
“Attenti ai falsi profeti” nel contesto non sono quelli che dicono cose sbagliate, ma quelli che non fanno ciò che dicono. E' tipico di Matteo insistere sulla coerenza : il fare rivela il cuore.
Parlano di Cristo, ma non fanno come Lui.
Gesù dice di loro : fate ciò che dicono , ma non ciò che fanno. Sono sepolcri imbiancati : l'interno non è come l'esterno. Ma non per semplice incoerenza, ma per ipocrisia.
Hanno la bocca, ma non il cuore del Figlio. Sono pronti ad accettare il Suo messaggio, ma non amano e non seguono Lui, il Signore.
Quindi non entrano attraverso di Lui, che è la porta dell'amore per il Padre e i fratelli.
I lupi rapaci uccidono l'Agnello.