venerdì 3 novembre 2017

A - 31 DOM.T.O.


1 commento:

  1. S. FAUSTI - “Il più grande tra voi sarà vostro servo” Con queste parole di Gesù si conclude la prima parte del capitolo 23, rivolto alle folle e ai discepoli – alle folle di discepoli di tutti i tempi – per metterli in guardia da scribi e farisei.
    Gli scribi e i farisei, di cui si parla in tutto il discorso, siamo noi, chiamati a riconoscerci in loro.
    Essi hanno usurpato il posto di Mosè, che liberò il popolo dalla schiavitù e trasmise loro le dieci parole di vita.
    Prenderanno anche il posto di Gesù, il Figlio di Dio mite e umile di cuore, dal giogo soave e leggero, per imporre alla comunità dei fedeli insopportabili fardelli.
    Gesù ha cambiato l'acqua in vino . Alle purificazioni esteriori della legge ha sostituito il dono dello Spirito, che ci dà un cuore nuovo, quello del Figlio che ama com'è amato.
    Ma noi, inavvertitamente, siamo come il cane che torna al suo vomito, come la scrofa lavata che si riavvoltola nel fango (“Pt 2,22) : cambiamo il vino in acqua, sostituendo il Vangelo con la legge o imponendolo come legge!
    Questa è e resta la prima tentazione della Chiesa, come testimonia in particolare la lettera ai Galati.
    E' un tornare dallo Spirito che dà vita alla lettera che uccide, pervertendo lo stesso vangelo (Gal1,7)
    E' facile scambiare, o almeno, offuscare, il vangelo con la legge! Lo ha fatto anche Pietro ad Antiochia, come apertamente lo rimprovera Paolo (Gal2,11). Non certo per cattiveria o stupidità, ma, come dice Paolo, per “ipocrisia”, ovviamente travestita di bontà e premura pastorale.
    Questa perversione del Vangelo in legge è un ritorno dallo Spirito alla carne, che taglia fuori dalla grazia di Cristo (Gal5,4).
    Le leggi sono certamente necessarie. L'uomo senza di esse non vive, né tantomeno convive con gli altri. Sono positive se nascono dallo Spirito di libertà, se vengono dall'amore e portano all'amore, pieno compimento della legge.
    Diversamente sopprimono la vita filiale, sopprimendo diversità e alterità.
    Ogni istituzione, spontaneamente, tende ad autoconservarsi, centrandosi su di sé.
    Ma chi vuol salvare la propria vita la perde : solo chi perde la propria vita per amore del Signore, la salva!
    Gesù mette in guardia contro il pericolo che il vangelo sempre corre nella storia , mostrando che ciò che è capitato ad Israele è profezia costante di ciò che capita a noi.
    Non si possono combinare Vangelo e legge, Spirito che dà la vita e lettera che uccide. La “nuova” legge è il cuore nuovo .
    L'amore è legge a se stesso, e compie pienamente la volontà di Dio.I puri di cuore vedono Dio e sanno capire ciò che qui e ora aiuta a vivere concretamente l'amore del Padre verso i fratelli.
    “Il primo posto nei banchetti” Il “protagoonismo” fa occupare il primo posto : Ma Gesù è ultimo e servo di tutti.
    Per questo i primi saranno gli ultimi e gli ultim i i primi.
    La grandezza di Dio è l'amore, e amare è servire, con i fatti e in verità (1Gv3,18).
    Gesù infatti è in mezzo a noi come Colui che serve (Lc22,27).







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