mercoledì 12 aprile 2017

GIOVEDI' SANTO


2 commenti:

  1. S. FAUSTI – Gesù lava i piedi non prima, ma durante la cena. Non è quindi la purificazione per il pasto . È il centro del “suo” pasto. Questo conferisce al gesto un significato specifico di anticipo della “sua” Pasqua. Il Suo atto illustra la vita nuova che comunica ai fratelli. Lavare i piedi e dare il boccone a Giuda, con il comando dell'amore reciproco, sostituiscono in Giovanni il racconto dell'istituzione dell'Eucaristia. Non si spoglia solo del mantello, ma delle vesti : come sulla croce, dove ci dona se stesso E' il Pastore bello che depone la sua vita a favore delle pecore. 
    “Preso un telo” : insieme grembiule e asciugatoio, diventa la sua veste definitiva : quella del servo.
    La Sua nudità è rivestita di servizio. In esso consiste la Gloria del Dio Amore : è la Sua vera veste , che l'uomo Gesù, nella sua morte, assume in modo definitivo. Il Suo servizio , che gli fa deporre le vesti e lo conduce alla croce, va oltre la stessa tomba : è amore che vince la morte , Gloria del Signore della vita, che sempre continuerà a lavare i piedi.
    Dio nel mar Rosso rivelò la sua Gloria affogando i nemici e salvando il Suo popolo. Ora rivela la Sua Gloria dando la vita per i nemici.
    Questa è la Sua Pasqua : il passaggio del mar Rosso è in un catino d'acqua che non affoga nessuno, se non Colui che salva tutti.
    Ciò che Gesù ora fa è il principio del mondo nuovo . Ciò che Lui cominciò e ciò che noi continueremo a fare.
    I piedi servono per camminare, per cambiare luogo. Il luogo è diverso per ciascuno, lasciato alla nostra libertà. Necessariamente vivo “ora” , liberamente scelgo di vivere “qui” e non altrove. Con i piedi fuggo da ciò che temo, e vado verso ciò che desidero.
    L'uomo è sempre viator, pellegrino o fuggiasco. Ogni cammino è infine verso casa.
    E la casa dove abito, è il luogo dove sono accolto e amato.
    Altrimenti fuggo e vado errando. La casa di ognuno è chi lo ama. E chiunque ama è casa dell'amato.
    La Pasqua definitiva che ci porta a casa, è l'amore del Figlio che lava i piedi dei fratelli, perchè camminino come Lui ha camminato. Così, passando da questo mondo al Padre, li fa uscire con lui dalla schiavitù per tornare, nella libertà di figli, a Colui dal quale, per inganno, erano fuggiti.Questo è l'Esodo in cui Dio rivela la Sua Gloria e vince ogni nemico dell'uomo, compreso il nemico ultimo, la morte. Infatti chi ama i fratelli è passato dalla morte alla vita.(1Gv 3,14).
    Quanto Maria ha fatto per Gesù a Betania corrisponde a ciò che Gesù fa per i suoi discepoli nel Cenacolo.
    Con l'anticipazione tipica di chi ama , essa ha risposto all'amore con l'amore. Pietro reagisce perchè non capisce. Si oppone a Gesù come dopo la prima predizione della sua morte e resurrezione.

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  2. Per lui il Cristo, Maestro e Signore, deve esigere da tutti ospitalità e accoglienza , intimità e riverenza.
    Egli invece è l'Altro, il solo che fa agli altri ciò che ognuno di noi esige da loro.
    Pietro non accetta che Gesù lo serva , come non accetta che il Signore dia la vita per lui; preferisce darla lui per il Signore.
    Egli pensa che il Signore stia sopra tutti per dominare, non sotto tutti per servire.
    Ignora che il primo è l'ultimo e servo di tutti. Non accettare il suo servizio è rifiutare Lui e non conoscere la gloria che Lui ha prima della fondazione del mondo: l'amore stesso del Padre.
    Accettare lui che “lava i piedi” ci dona la capacità di amare come Lui ci ha amati, di aver parte alla sua vita di Figlio. L'andarsene di Gesù ci apre la nostra dimora nella casa del Padre. Ci dona infatti il Suo stesso amore di Figlio. Per questo il Suo andarsene da noi è in realtà un venire pienamente incontro a noi. L'espressione “di nuovo vengo” non indica la Sua venuta alla fine dei tempi, ma la sua venuta imminente, quando tra poco, elevato da terra, attirerà tutti a sé (12,32).
    Allora ci “riceverà” con sé.
    La Sua venuta tra noi è ormai quella dell'amore.
    Questa e nessun altra è la via.Il tema della vita e della luce, fin qui dominante nel Vangelo, sfocia in quello dell'amore. E l'amore, luce vera della vita, si realizza non nelle parole o con la lingua , ma nella verità dei fatti., nell'essere a servizio gli uni degli altri.La beatitudine è fare queste cose.
    Ma nessuno può farle se prima non le conosce. Uno fa ciò che sa. Noi, come Pietro, ancora non le sappiamo, né le facciamo; vorremmo che neppure il Signore le facesse. “Queste cose” ci sono dette adesso, perchè dopo, quando saranno accadute, le possiamo comprendere.
    Come un ritornello martellante, il pensiero di Gesù ricorre a Giuda, che non partecipa a questa beatitudine. E' la sua preoccupazione di fondo : come salvare il fratello perduto?
    Gesù, il Figlio che conosce l'amore del Padre, conosce anche il proprio amore per i fratelli che ha scelto. La Sua elezione non esclude nessuno, altrimenti non sarebbe Figlio del Padre di tutti.

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